Attacca i manifestanti e finisce per difendere il governo Monti La Cgil della Camusso ha preso un granchio "La CGIL condanna, con estrema fermezza e massima intransigenza, tutti gli episodi di violenza che si sono registrati oggi in alcune città italiane, ed esprime piena solidarietà a tutti coloro che hanno subito aggressioni ed attacchi". Così recita il comunicato del sindacato della Camusso all'indomani dell'ondata di cortei e manifestazioni repressi brutalmente dal governo del tecnocrate borghese Monti e del ministro dell'Interno Cancellieri. Ancora: "È necessario che tutte le forze sindacali e democratiche condannino questi episodi di violenza per non prestare il fianco ad un clima di odio e intolleranza". Non una parola di condanna, dunque, delle cariche ingiustificate delle "forze dell'ordine" contro le decine di manifestazioni che si sono susseguite per tutta la giornata, ma una sorta di mettere sullo stesso piano dimostranti e governo una grave quanto ingiustificata posizione da parte della CGIL. Al punto che dalla "Rete 28 aprile" si sono sollevate voci di dissenso, come quella di Sergio Bellavita che ha dichiarato con fermezza che è inaccettabile il comunicato della CGIL: "Soprattutto quando giungono da tanta parte di coloro che se proprio hanno deciso di entrare a ogni costo nelle stanze dei bottoni, dovrebbero, quantomeno, mostrarsi imbarazzati di fronte a poliziotti accecati da un'irrefrenabile violenza contro i giovanissimi partecipanti al grande, pacifico e colorato corteo che ha attraversato la città di Roma. Non ci sono state cariche di alleggerimento, ma la volontà di reprimere duramente il corteo, incutere terrore, arrestare. Chi era al corteo, e tutte le prove video e le immagini lo testimoniano efficacemente, ha visto una sola violenza, quella delle forze dell'ordine". Il rappresentante della "Rete 28 aprile Fiom" ha rincarato la dose ribadendo l'appoggio ai manifestanti colpiti dalla forza repressiva dell'esecutivo della grande finanza e dell'Ue, continuando a criticare la CGIL: "Non è solo la politica del palazzo e quella che aspira ad entrarci a girare le spalle agli studenti, la stessa Cgil ha duramente condannato le violenze in un comunicato incredibilmente a segno unico. Noi non siamo d'accordo ed esprimiamo rabbia e indignazione per le violenze ai manifestanti. Siamo solidali e vicini a tutti gli studenti colpiti, ne chiediamo la liberazione immediata e il proscioglimento da ogni accusa. La cosa più preziosa che un sindacato dovrebbe avere è la memoria. La memoria della sua storia, della storia di uomini e donne che hanno sfidato l'ordine costituito dell'ingiustizia, la legalità formale che dava miseria e repressione per rivendicare diritti, democrazia e uguaglianza. Senza quella storia il sindacato non ci sarebbe mai stato, il progresso sociale, civile stesso non ci sarebbero mai stati. Quel popolo di precari, studenti universitari, di giovanissimi studenti medi esprime bisogni e domande che la Cgil dovrebbe ascoltare, rappresentare e organizzare. Ed è gravissimo che ciò non avvenga". Sulla stessa lunghezza d'onda Giorgio Cremaschi che esprime "solidarietà agli studenti e a tutti i manifestanti di questa grande giornata di lotta e condanna delle cariche della polizia che confermano che il governo Monti usa la repressione contro la protesta sociale, come tutti i governi europei sottoposti alla dittatura delle banche e della finanza". Da parte sua il Comitato Centrale della Fiom, pur valutando "positivamente la dichiarazione del Ministro dell'Interno di voler aprire un'indagine fine di individuare e accertare le responsabilità purché si traducano in atti concreti" in nome dei "diritti sociali, sindacali, politici e civili, condanna la violenza repressiva perpetrata contro studenti inermi" e sottolinea che "non può accadere, come è successo a Roma, che un corteo di decine di migliaia di studenti e docenti, scesi in piazza per difendere la scuola pubblica, sia travolto da cariche violentissime della polizia e da lanci di lacrimogeni". 21 novembre 2012 |