Il partito revisionista francese cancella la falce e martello C'è voluto il 36esimo Congresso ma alla fine i revisionisti francesi ce l'hanno fatta a cancellare anche la falce e martello che non comparirà più sulle tessere del Partito comunista francese (Pcf). La decisione è stata motivata dal fatto che il partito è confluito nel Fronte della sinistra che gli ha permesso di portare 10 seggi all'Assemblea nazionale. "La falce e il martello sono un simbolo stabile e venerato che continuerà a essere usato in tutti i nostri eventi", ha assicurato il segretario generale Pierre Laurent per non scontentare quella parte della base che non era affatto d'accordo. Per rassicurare la borghesia nazionale ha comunque aggiunto che questo simbolo "non illustra la realtà di ciò che siamo oggi ( dei revisionisti e non da oggi, appunto, ndr). E non è così rilevante per le nuove generazioni di comunisti". Ma qui egli intende riformisti poiché comunisti non potranno mai essere se ripudiano i simboli classici del proletariato e mai lo diventeranno se continueranno a seguire rinnegati e revisionisti come il gruppo dirigente del PCF. In quanto alle nuove generazioni di marxisti-leninisti la falce e martello simboleggia la loro indomita adesione alla lotta contro il capitalismo e per il socialismo e mai la rinnegheranno. Per loro valgono tuttora e sono profetiche le parole con cui Marx ed Engels concludono il "Manifesto del Partito Comunista": "I comunisti sdegnano di nascondere le loro opinioni e le loro intenzioni. Essi dichiarano apertamente che i loro scopi non possono esser raggiunti che con l'abbattimento violento di ogni ordinamento sociale esistente. Tremino pure le classi dominanti davanti ad una rivoluzione comunista. I proletari non hanno nulla da perdere in essa fuorché le loro catene. E hanno un mondo da guadagnare. Proletari di tutti i paesi, unitevi!" 6 marzo 2013 |