Con due "vizi di forma" strumentali e inesistenti Cancellato il congresso Cgil di Termini Imerese dove aveva stravinto la mozione alternativa Rinaldini: "Una decisione sbagliata e irresponsabile" Una decisione grave, del tutto ingiustificata, smaccatamente faziosa quella assunta il 17 febbraio dalla commissione provinciale di garanzia della Cgil di Palermo, su richiesta dell'attuale segretario palermitano della Fiom, Francesco Piastra, di annullare il congresso di base svoltosi alla Fiat di Termini Imerese; dove aveva stravinto la mozione Moccia-Rinaldini ("La Cgil che vogliamo") con 461 voti a favore, sulla mozione Epifani ("I diritti oltre la crisi") che aveva raccolto appena 16 voti. Tale grave e ingiustificata decisione è stata assunta sostanzialmente sulla base di due inesistenti "vizi di forma" che in ogni caso non hanno influito minimamente sullo svolgimento e l'epilogo del congresso. Eccoli: la commissione elettorale sarebbe stata eletta non all'inizio dei lavori congressuali, ma durante il loro svolgimento; inoltre, al momento dello spoglio delle schede non sarebbero stati presenti i rappresentanti della mozione Epifani. Dura e tempestiva la protesta del segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini che ha giudicato "la decisione di invalidare il Congresso della Cgil di Termini Imerese un atto sbagliato e dettato da scelte politiche di sostegno a una precisa mozione congressuale", ovvero quella di Epifani. "Nella migliore tradizione dei metalmeccanici, la risposta è - ha aggiunto - quella della democrazia. Auspico che le lavoratrici e i lavoratori iscritti alla Fiom Cgil tornino tutti a votare (il 25-26 febbraio, ndr) perché non è possibile che qualcuno pensi, con una totale irresponsabilità politica, di escludere Termini dal Congresso della Cgil". A proposito dei "vizi formali" che hanno portato all'invalidazione del suddetto congresso, Rinaldini li ha contestati così: "Quando c'è stata la decisione di eleggere la commissione congressuale non all'inizio ma durante i lavori congressuali, erano presenti per la prima mozione Fausto Durante e Maurizio Landini. Quanto alla mancata presenza dei rappresentanti della prima mozione al momento dello spoglio delle schede "non si sono presentati loro perché evidentemente - sostiene - avevano già deciso di fare ricorso". Tanto è vero che "l'operazione di spoglio era stata ritardata di un giorno proprio in attesa che quelli della prima mozione arrivassero. Dopodiché, visto che non si facevano vivi, abbiamo detto che il conteggio delle schede sarebbe stato effettuato lo stesso in forma pubblica, invitando tutti gli iscritti ad essere presenti". Sulla questione è intervenuto anche Giorgio Cremaschi, segretario nazionale Fiom e cofirmatario della seconda mozione congressuale. Il quale si è detto certo della conferma, quasi plebiscitaria, dei lavoratori di Termini a favore della mozione alternativa "La Cgil che vogliamo". Poi ha aggiunto: "Se si annullano i congressi di fabbrica dove si sono liberamente confrontate entrambe le posizioni, cosa si deve fare per tutti quei congressi nei quali è stata presentata una sola mozione (quella di Epifani, ndr) e nei quali l'assenza di controlli fa sì che la partecipazione al voto raggiunga livelli senza precedenti? Adesso tocca a tutta la Cgil - ha concluso - andare a un chiarimento sulle zone opache che ci sono in questo congresso". 24 febbraio 2010 |