Accusato di concorso in corruzione, falso, turbativa d'asta e truffa il segretario generale dell'Istituto ciechi In carcere l'uomo di fiducia dell'ex assessore della Moratti Nella sua "cerchia" di potere finisce anche il prefetto di Milano Lombardi Redazione di Milano Una bufera si è abbattuta su Palazzo Marino lo scorso 8 ottobre: Patrizio Mercadante, funzionario comunale fedelissimo dell'ex assessore alla famiglia della giunta di Letizia Moratti, Mariolina Moioli (PDL), della quale è stato anche responsabile del comitato elettorale, è finito in manette, su mandato del Gip (Giudice per le indagini preliminari) Anna Vicedomini, con l'accusa di corruzione, falso, turbativa d'asta e truffa. Assieme a lui, sono stati arrestati l'avvocato Antonio Picheca, commissario straordinario della Fondazione "non profit" Adolfo Pini nonché segretario generale dell'Istituto ciechi di Milano e l'imprenditore bergamasco Dario Zambelli, fortemente legato alla CISL. Ai domiciliari è invece finita Giulia Pezzoli altra strettissima collaboratrice di Mercadante e della Moioli. Le indagini, condotte dai Pm milanesi Grazia Pradella e Tiziana Siciliano, hanno svelato l'esistenza di una "cerchia" di potere il cui slogan era: "benefici per tutti". Nel corso di un'intercettazione della guardia di finanza, Mercadante avrebbe detto che entrare in tale cerchia garantiva "numerosi vantaggi, scambi di favori, appartamenti in condomini di lusso a prezzi stracciati, incarichi prestigiosi, cariche pubbliche, finanziamenti, gare d'appalto". Questi "amici" si sarebbero spartiti quasi 40 milioni di denaro pubblico grazie alla firma che Mercadante, in qualità di direttore del settore minori, poneva per finanziare iniziative e progetti più disparati, consulenze inesistenti ed elargendo soldi a associazioni, parrocchie e Onlus. La società Bertunitour di Zambelli, cui venne assegnata la gestione delle case vacanze degli studenti di Milano, sarebbe riuscita ad aggiudicarsi numerosi appalti, grazie alla presentazione di carte false, pur senza avere i requisiti previsti dall'appalto. Mercadante, non pago del suo lauto stipendio di 102 mila euro annui, avrebbe lucrato intascando mazzette pagate con i soldi che lui stesso aveva fatto erogare. Ridicola la difesa della Moioli che afferma di non avere "mai sospettato nulla" e che ha in ogni caso la responsabilità oggettiva di aver concesso al suo uomo di fiducia un potere di firma illimitato e assolutamente anomalo. Nella "cerchia" di potere risulterebbe coinvolto anche l'attuale prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi. Fu lui a nominare Picheca commissario straordinario della Fondazione Pini nel 2011, incarico per il quale percepisce uno stipendio annuo di 45 mila euro e ad impegnarsi presso l'assessore regionale Valentina Aprea (PDL) per far trasferire Mercadante al Pirellone dove aveva detto di voler andare. Sembrerebbe che Picheca sia solito sdebitarsi con le persone a lui vicine assegnando loro a prezzo stracciato lussuosi appartamenti di proprietà dell'Istituto dei ciechi: i figli della Moioli e di Lombardi risultano affittuari di appartamenti in una delle zone più ricche della città. 24 ottobre 2012 |