Riconoscimento postumo del Vaticano ai fondatori del revisionismo italiano Il cardinale Bertone: "Togliatti quasi un padre della chiesa" Il PCI ha risolto la "questione romana", come previsto da Gramsci Il segretario di Stato Vaticano elogia la Lega Nord Parlando ad un convegno sulla figura di Don Sturzo alla presenza dell'ex capogruppo leghista alla Camera Cota e dell'ex premier D'Alema, il segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone ha tessuto contemporaneamente l'elogio della Lega e di Togliatti. Il singolare episodio è avvenuto il 10 dicembre scorso all'università Lumsa di Roma, proprio all'indomani del pesante attacco sferrato dagli uomini del carroccio, e segnatamente dal ministro Calderoli, all'arcivescovo di Milano Tettamanzi per una sua dichiarazione in difesa dei migranti e contro il razzismo. "Il presidio del territorio - ha detto in tono sfacciatamente conciliante il segretario vaticano - un tempo era appannaggio dei vescovi e parroci, e sappiamo quanto è importante dentro la chiesa il concetto di territorialità. Oggi va considerato che la Lega è una forza politica fortemente radicata nel territorio". Un segnale distensivo verso i fustigatori di Tettamanzi talmente chiaro da rasentare la complicità con i razzisti fascio-leghisti e una violenta bacchettata al cardinale di Milano. E tanto più significativo se letto oggi alla luce dell'osceno scambio di apprezzamenti tra il Vaticano e il carroccio subito dopo le elezioni regionali, con le dichiarazioni di Cota e Zaia contro la pillola RU486 e il plauso immediato del presidente della Pontificia accademia della vita, Fisichella. Ma il fatto più sorprendente è l'elogio che il cardinale ha fatto di Togliatti, e non soltanto per contraccambiare gli elogi che il rinnegato D'Alema ha rivolto a Don Sturzo e a De Gasperi ricordando le parole di Gramsci sull'importanza della nascita del Partito popolare: Bertone ha ricordato infatti le parole pronunciate da Togliatti alla Costituente in difesa della causa del mantenimento, all'articolo 7 della nuova Carta costituzionale, del Concordato del '29 tra chiesa e fascismo, osservando compiaciuto che in quell'occasione storica il leader revisionista "parlò da Padre della Chiesa". E ha aggiunto che con questa scelta il PCI risolse la "questione romana" nel modo già previsto da Gramsci. Un elogio, questo da parte del numero 2 vaticano, che svela come nonostante la "guerra fredda" e la crociata anticomunista di allora la chiesa avesse già capito di che pasta erano fatti i due padri del revisionismo italiano e che squallida fine avrebbe fatto prima o poi il partito da essi fondato. 14 luglio 2010 |