Caruso contestato da un noglobal Non gradita la sua candidatura in Veneto imposta da Bertinotti Francesco Caruso, eletto deputato come indipendente nelle liste del PRC nel 2006 e ripresentato dalla Sinistra arcobaleno come secondo in lista nel collegio Veneto 2 (Venezia, Treviso, Belluno), sta incontrando una forte ostilità da parte della "sinistra antagonista" dei centri sociali e dei Disobbedienti guidati da Luca Casarini. Cioè proprio da quei settori di elettorato che Bertinotti si proponeva di recuperare, dopo la fallimentare esperienza della partecipazione del PRC al governo Prodi che li ha fortemente delusi, paracadutando in Veneto l'ex "disobbediente" beneventano. Alla sua prima uscita pubblica, infatti, costui ha già ricevuto un assaggio dell'accoglienza non proprio a braccia aperte riservatagli dai suoi ex compagni del Nord. Anzi si può dire che la sua presentazione pubblica è finita letteralmente a torte in faccia. Che nella fattispecie hanno assunto la forma di una grossa coppa di panna scagliatagli addosso da un contestatore noglobal, mentre Caruso stava tenendo una conferenza stampa elettorale in un noto ristorante veneziano in compagnia dello storico ex socialista Nicola Tranfaglia (PdCI), candidato capolista nello stesso collegio per il Senato. Caruso, per quanto la bomba di panna lo abbia colpito solo in parte, mentre ha centrato in pieno il capolista napoletano, ha accusato il colpo rispondendo con stizza al messaggio inequivocabile di non gradimento della sua candidatura che gli è stato lanciato: "È patetico l'atteggiamento di chi pensa che la mia candidatura qui sia contro qualcuno o una provocazione". E poi ha aggiunto, tradendo il vero scopo strumentale della sua candidatura: "Qui in Veneto c'è chi teorizza che i Movimenti debbano restare lontani dalla politica. Io invece sostengo che la scommessa sia proprio quella di mettere insieme le due cose". Il messaggio di non gradimento potrebbe avere però diverse firme, visto che non sono solo i centri sociali di Casarini a manifestare ostilità alla candidatura dell'ex leader dei Disobbedienti del Sud assurto agli scranni parlamentari, ma anche per altre ragioni i Verdi e persino una parte del PRC locale. Per esempio il leader dei Verdi veneziani, Beppe Caccia, pur smentendo un coinvolgimento nella contestazione alla panna ("noi Verdi abbiamo altri sistemi", si è schermito), ha comunque colto l'occasione per attaccare il vertice nazionale della Sinistra arcobaleno per i modi e le scelte "che seguono una logica tutta romana poco attenta a quello che nasce dal basso". Da parte sua Casarini ha aggiunto beffardo: "Io non c'entro, ma è chiaro che è un'iniziativa spontanea di uno di noi. Il signor Caruso (sic) non è ben accolto in Veneto. Lo sapeva. Ma il miraggio di un posto in parlamento gli ha fatto perdere la testa". E pare che sia stata anche promossa una raccolta di firme nella Sinistra arcobaleno locale per bloccare la candidatura di Caruso; iniziativa a cui partecipa addirittura la segreteria provinciale veneziana di Rifondazione. L'ostilità al candidato neoparlamentarista paracadutato in Veneto da Bertinotti si allarga poi, ovviamente, anche al neopodestà di Venezia Cacciari e al prosindaco di Mestre, il verde Bettin, che da tempo hanno messo il cappello sui centri sociali e i Disobbedienti di Casarini, considerandoli come un loro serbatoio elettorale. Senza contare il PD, a cui fanno gola i voti "in libera uscita" dei movimenti delusi dal PRC. Sono in ballo infatti i circa 500 mila voti che Rifondazione, Verdi e Comunisti italiani hanno intascato nelle politiche del 2006 con mirabolanti promesse di "cambiamento", ma che stavolta rischiano di prendere in parte la via dell'astensionismo lasciando a bocca asciutta i tanti pretendenti che si azzuffano per accaparrarseli. 2 aprile 2008 |