All'incontro alla Camera del Lavoro sui beni comuni I marxisti-leninisti catanesi contrappongono le tesi rivoluzionarie a quelle riformiste di Petrella Solo il socialismo può salvare il mondo dall'avidità capitalista e imperialista Dal corrispondente della Cellula "Stalin" della provincia di Catania Il 5 luglio ha avuto luogo, presso il cortile della Camera del Lavoro (CGIL) a Catania, un incontro dal titolo "Aria, Acqua, Terra, Fuoco: Home Per Una Democrazia dei Beni Comuni". Alla presidenza sedevano Riccardo Petrella, dirigente e creatore del "Contratto mondiale sull'acqua", che è intervenuto su "Il Ciclo Perfetto dell'Acqua e la Devianza delle Politiche Privatistiche"; Sebastiano Spina di "Rifiuti Zero" intervenuto su "La Metafora di Rapa-Nui; Produrre Energia dalla Materia è sostenibile?"; Salvo Torre di "CERSDET" (Centro Ricerche e Studi per la Democrazia nella Transizione) che ha presentato "La Democrazia lo Spazio della Politica e la Biosfera"; Giusi Milazzo di SUNIA (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari) con il tema "Cohousing Abitare Elettivo"; Anna Di Salvo per "La Città Felice", intervenuta su "La Vita alla Radice dell'Economia"; Anna Bonforte del "Forum Siciliano dei Movimenti per l'Acqua e i Beni Comuni" che ha svolto il ruolo di moderatrice, presentando Petrella e introducendo il suo intervento. Una quarantina i partecipanti tra i quali la Cellula "Stalin" della provincia di Catania del PMLI con alcuni militanti e simpatizzanti. Le relazioni L'incontro si è aperto con l'intervento di Bonforte, che ha argomentato i punti sui quali si sarebbe poi focalizzata l'iniziativa. Centrale il tema dei beni comuni, ossia "quello delle battaglie civili a partire dall'acqua, energia, rifiuti, abitare, a tutti i beni comuni in genere". Ragione che spiega il titolo dell'iniziativa che si rifa ai quattro elementi. La Bonforte ha proseguito dicendo che è necessaria una nuova gestione partecipata dal basso per far sì che questi elementi siano salvaguardati. Primo a prendere la parola il professore Petrella, che ama definirsi "un operaio della parola". Il suo discorso ha inizio con una serie di citazioni tratte dal suo libro "Il Diritto di Sognare". Secondo Petrella ai lavoratori viene detto di non sognare, di essere realisti, accennando ad una teorizzazione secondo la quale "sognare ad occhi aperti significa tentare di realizzare quella forma di libertà dall'imprigionamento nel cui la teoria del possibile e dei dominanti ha firmato la storia degli esseri umani. La gabbia nella quale viviamo è la gabbia del possibile teorizzato dai dominanti". A suo dire, sognare vuol dire "rompere i muri di questa gabbia", una visione chiaramente idealista e metafisica del mondo che cozza con il materialismo storico dialettico e la concezione proletaria del mondo. Petrella ha proseguito affermando che "i nostri dominanti hanno adottato una cultura che ha ridotto ogni forma di vita a merce, come nel caso dell'acqua che è diventata un bene economico nel 1994 con la legge Galli". Dunque, il problema della nostra società e del divenire del mondo sarebbe legato a come "demercificare la vita; limitare i movimenti dei capitali; riconoscere che certi beni sono comuni, non disponibili al mercato." Conclude la prima parte del suo intervento asserendo che da una parte bisogna rompere il potere finanziario, mettendo fine all'appropriazione privata delle risorse del pianeta, mentre dall'altra afferma che il problema è quello di individuare "quale organizzazione politica, istituzionale, mondiale dovrà esistere se vogliamo avere un governo mondiale, di una mondializzazione dell'esistenza umana". Secondo le sue tesi riformiste: "bisogna ripensare le regole del mondo, fare regole per il mercato del lavoro a livello mondiale". In seguito, Salvo Torre ha spiegato che "abbiamo la fortuna di vivere in una grande fase di transizione", il sistema economico-sociale per come lo abbiamo conosciuto, sarebbe finito. L'inizio di questo processo risalirebbe alla crisi degli anni Settanta, "l'inizio della fine di questo sistema". Le sue speculazioni filosofiche lo portano ad affermare che alla fine di questo sistema ci sarà qualcosa che si augura sia positivo ma "come mostra l'esperienza del Novecento, non è scontato che si vada incontro a qualcosa di migliore". Palese e provocatorio il riferimento all'esperienza del socialismo realizzato. Citando Arendt, afferma che la tesi secondo la quale l'essere umano è definito da tre elementi: natura, lavoro e spazio pubblico, non è più attuale; poiché "l'ultimo quarantennio è una somma di attività di conflitto progressivo su questi elementi che vengono destrutturati in maniera definitiva". Un punto di riferimento, secondo Torre, sarebbe il contributo teorico dato da Petrella. Ha concluso "in bellezza" il suo intervento storpiando Marx, rinnegando l'esperienza del Novecento, affermando che "la proposta alternativa non ha contribuito quasi per niente ad abbattere il sistema, ma esso ci ha pensato da solo". Secondo la sua teoria le capacità umane di proporre qualcosa di diverso sarebbero stimolate dalla "visione dell'abisso". A seguire, Anna Di Salvo ha proposto una rilettura di stampo femminista dell'economia globale legata ai beni comuni; offrendo un parallelismo tra lo sfruttamento dei beni comuni ed il ruolo delle donne in questo sistema. Gli interventi Dopo questo primo giro di interventi è stata data la parola ai partecipanti. Il Segretario della Cellula "Stalin" della provincia di Catania, compagno Sesto Schembri, è intervenuto basandosi sui documenti del 5° Congresso nazionale del PMLI riguardanti la "Questione ambientale, acqua e rifiuti, l'effetto serra"; offrendo una panoramica dei drammatici effetti sulla Terra, causati dal sistema di produzione capitalistico, dalle scelte di sviluppo energetico e produttivo dei governi e delle multinazionali dell'energia. Schembri ha affermato che la soluzione per scongiurare gli scenari disastrosi accennati prima è quella di abbattere il sistema economico vigente, giacché l'unica alternativa storicamente provata al capitalismo è solo il sistema socialista. La conquista della dittatura del proletariato, l'unico modo per cancellare i grandi monopoli imperialisti che attentano alla vita sulla terra, seppellire la legge del massimo profitto e lo sfruttamento selvaggio dell'uomo sulla natura. Salvo D'Arrigo, militante del PCL, appoggiando l'intervento del compagno Sesto, ha affermato che "il male della società contemporanea, il capitalismo, sta portando alla distruzione di questo pianeta per la pura ricerca, esclusivamente, del massimo profitto". Petrella, rispondendo agli interventi, ha negato che sia stata sempre la logica del profitto ad ispirare l'organizzazione della nostra società, ne sarebbe dimostrazione il "Welfare State", che avrebbe visto il suo massimo splendore negli anni successivi alla Seconda guerra mondiale. Secondo lui, il problema, attualmente, "non è quello dell'affermazione dei principi contrari a quello che è il governo, ma il problema è se siamo capaci di creare insieme un cambiamento di rapporto di forze". E aggiunge: "non siamo mica all'epoca in cui cominciavano a mettere le bombe". Per supportare la sua teoria del "fallimento dell'esperienza del Novecento" parla del ruolo di primo piano della Cina per quanto riguarda la liberalizzazione e mercificazione dei servizi idrici: "ecco i famosi maoisti e comunisti cinesi che stanno contribuendo in maniera così massiccia alla devastazione del pianeta". Dibattito vivace sulle tesi del PMLI Pronta la replica di un compagno marxista-leninista, che ha invitato Petrella ad analizzare le cose, puntualizzando che "il governo cinese non è né maoista né comunista, esso è capitalista, reazionario e fascista! Mao non c'entra niente, l'hanno tradito!". Successivamente è intervenuto dalla presidenza Sebastiano Spina che, confermando quanto detto dai marxisti-leninisti, ha condannato i monopoli e le lobby alimentari e farmaceutiche, che sfruttano i beni comuni e ne fanno un business. Giusi Milazzo ha parlato del Co-Housing (ovvero la co-residenza), che servirebbe per ritrovare dimensioni perdute di socialità, di aiuto reciproco e di buon vicinato che contemporaneamente risponderebbe al desiderio di ridurre la complessità della vita e dei costi di gestione delle attività quotidiane. Al termine di quest'ultimo intervento i marxisti-leninisti, essendo stati apertamente provocati dall'affermazione di Petrella (sulle bombe), si sono sentiti in dovere di rispondere. Il compagno Schembri ha affermato: "noi non siamo terroristi, siamo rivoluzionari e ci basiamo sul materialismo storico dialettico. Le rivoluzioni le fanno le masse popolari, gli operai. Noi siamo un Partito che si ispira alla rivoluzione socialista, questo la storia ce lo consente, guai se non fosse così! Ci arriveremo perché sarà un'esigenza sociale. Non ci sono altre antitesi a questa società capitalistica, solo la concezione proletaria del mondo, solo il socialismo può salvare il mondo dall'avidità capitalista e imperialista. Sappiamo che ci vuole tempo per arrivare a questo, ma lo decideranno le masse, non noi come piccolo Partito. Non siamo terroristi, condanniamo il terrorismo. Siamo uniti a tutti i movimenti, compreso quelli per l'acqua pubblica: abbiamo dato il nostro contributo. Siamo presenti agli scioperi, basta leggere la nostra stampa, ci occupiamo del sociale, del precariato, della scuola pubblica, dell'articolo 18, di tutte le rivendicazioni delle masse popolari. Noi facciamo fronte unito con tutte quelle associazioni, quei movimenti, dove l'asse si sposta a favore della classe operaia, degli oppressi, dei lavoratori, del movimento di massa contro il capitalismo, contro l'arroganza del potere borghese. Ha concluso l'intervento di Petrella che ha riassunto in quattro "cantieri" i punti fondamentali, a suo dire, per moralizzare il sistema: "non abituarsi all'idea che ci siano 3 miliardi di poveri nel mondo". Aggiungendo teorie fantasiose come quella del "dichiarare fuori legge la povertà nelle nostre città"; "disarmare la finanza, togliendo alla finanza la funzione che ha oggi, demonetizzandola"; "ricittadinare le città"; "diritto di sognare". Gli organizzatori hanno ringraziato i marxisti-leninisti catanesi per aver partecipato. 11 luglio 2012 |