Presa di posizione della Cellula "Stalin" di Londra del PMLI La rivolta che ha infiammato le città britanniche è la risposta al disagio, all'emarginazione economica e sociale a cui il governo condanna le masse popolari Ciò che sta accadendo negli ultimi giorni qui a Londra non è un incidente e nemmeno l'opera di un piccolo gruppo di fanatici e vandali che esternano la loro frustrazione per le strade della città ma è ben altro. Ciò che sta accadendo è il risultato inevitabile del degrado sociale e politico. Come ogni cosa occorre fare un'attenta valutazione scientifica e di classe su ciò che ci circonda e non limitarsi semplicemente alla "buccia" delle cose. La violenza scaturita in queste ultime ore a Londra è il frutto di un grido delle masse mai udito dal governo britannico, ossia un apparato sordo e muto che reprime sistematicamente gli oppressi di questa nazione (frequenti ronde per le strade, organismi cooperativi come i Police Community Support Officers, quantitativi esagerati di telecamere dappertutto, perquisizioni, ecc.). Mark Duggan era un giovane che non meritava di essere ammazzato come un cane, qualunque cosa abbia commesso poteva e doveva essere fermato in maniera diversa e non letale, ma così purtroppo non è stato. La sua uccisione a colpi di arma da fuoco da parte di un poliziotto non è minimamente giustificabile. La polizia britannica, contrariamente a quello che pensano alcuni stolti liberaloidi, non è affatto migliore o più diplomatica rispetto a quella italiana del neoduce Berlusconi, al contrario è anche peggio, l'unica differenza è che sa "nascondere" meglio la rogna sotto la moquette. La sua vera diplomazia è nel depistaggio e nel camuffare la verità alle masse con un tipico stile ormai noto a tutti. Nelle ultime ore i media (BBC in primis) hanno già preparato e confezionato le versioni da vendere all'opinione pubblica facendo passare una più che sacrosanta rivolta popolare (essendo qualche migliaio il numero di persone in lotta con le "forze dell'ordine") in un atto vandalistico di piccolo gruppo. Niente di più falso! Abbiamo dirette testimonianze di persone coinvolte e numerose altre fonti che attestano il contrario. Da Walthamstow a Tottenham, da Enfield ad Hackney, da Peckam a Brixton fino ad arrivare addirittura a varie città come Birmingham e altre zone del Paese, il consenso delle masse verso i rivoltosi è sempre più alto di ora in ora e non è minimamente vero che la comunità "vive nel panico". Possiamo dire questo: la situazione di violenza non rende felice nessuno ma è purtroppo inevitabile per dare un chiaro messaggio a questo governo neofascista, capitalista e sordo. L'Inghilterra, essendo una nazione capitalista e imperialista, ha un apparato giuridico, istituzionale e poliziesco che è lì per proteggere la classe dominante borghese al potere e reprimere invece le classi oppresse, ossia il proletariato e le masse popolari. Le perquisizioni frequenti che fanno a Londra, specie nei quartieri popolari verso stranieri e maggiormente verso i neri, sono una realtà aberrante che sta crescendo di giorno in giorno e le masse hanno provato a esternare il loro dissenso in numerosissime occasioni senza che il governo abbia fatto nulla a riguardo, al contrario rispondendo con fredde pratiche burocratiche borghesi e alimentando così il malcontento generale. Non ci pare che il governo abbia fatto arrestare, perquisire o uccidere criminali come Cameron, Murdoch, Branson o tutti quei dirigenti delle banche, multinazionali (molti di questi non pagano nemmeno le tasse e fanno profitti da miliardi di sterline) e vari pezzi da novanta della City che guadagnano cifre stratosferiche sfruttando il lavoro altrui e spesso facendo truffe che sono addirittura legalizzate dalla stessa democrazia britannica. Come mai non arrestano questi uomini? La verità è che è più facile uccidere a sangue freddo un giovane nero perché ha un cappuccio e magari anche un piccolo quantitativo di droga in tasca piuttosto che persone "rispettabili". Questo è lo specchio della disuguaglianza sociale che impera in questo Paese da sempre e del silenzio mediatico che cerca di stroncare ogni forma di dissenso e rivolta. Ammettiamo che una parte di questa violenza sia gratuita e mal esercitata (vetrine di piccoli negozi rotte, ecc.) ma sosteniamo totalmente gli scontri contro le "forze dell'ordine" in quanto quella è cosa ben diversa dal vandalismo. In ogni rivolta ci sono esagerazioni e anche ingiustizie per cui degli innocenti possono purtroppo essere colpiti, ma questo è soltanto un piccolo tassello di quello che è un più grande mosaico. La cosa importante è comprendere il motivo per il quale è nata questa rivolta e non limitarsi alle vetrine spaccate. La BBC sta cercando di far passare "come al solito" questa rivolta come un'azione malata di pochi drogati quando in realtà è molto di più. L'uccisione di Duggan è il simbolo di una repressione sociale e neofascista, è il simbolo di un'ennesima ingiustizia della borghesia nei confronti degli oppressi e dei poveri. Non esistono mezzi termini e non bisogna limitarsi a predicare ipocritamente il falso moralismo intellettualoide di carattere borghese e antipopolare (persino il Popolo Viola London non ha mancato di mostrare la sua vera natura). Al contrario dobbiamo comprendere il motivo di tutto questo, fare un bilancio scientifico di ciò e sostenere la più che lecita rivolta popolare di questo sempre più crescente numero di persone contro le "forze dell'ordine" e il governo del reazionario Cameron. Proprio come in Italia, anche qui i media stanno cercando di confezionare la verità del regime intervistando un limitato numero di persone che sono contro questa rivolta, facendole passare come "opinione pubblica generale". Esponenti di Scotland Yard, Comuni ed istituzioni varie hanno concentrato tutta la loro attenzione e condanna (degna della più fetida fogna fascista) verso gli atti di "vandalismo" e tutto ciò che vende meglio. Non solo non hanno espresso minimamente rimorso per la morte del giovane, ma hanno avuto il coraggio di dire che la polizia sta perdendo il controllo della città e che "occorrerebbe rinforzare l'apparato poliziesco sulle strade per reprimere ancora di più". Questo conferma quello che noi del Partito marxista-leninista italiano diciamo da sempre: che la lotta di classe è la forza motrice della società e che la classe oppressa (il proletariato) non può elemosinare le briciole dalla borghesia ma deve rovesciare la classe borghese al potere non tramite il parlamentarismo e l'elettoralismo ma con l'uso della forza e della violenza di massa (ripetiamo, di massa e non di piccolo gruppo). La Cellula "Stalin" di Londra del PMLI sostiene fermamente l'eroica rivolta popolare di questi giorni in Gran Bretagna, condanna senza esitazione questo governo e le "forze dell'ordine", solidarizza con i familiari del giovane Mark e spera vivamente che questa scintilla sia finalmente di ispirazione per altri focolai di lotta. Questo governo la deve smettere di considerare la sterlina inglese come una suprema divinità da servire mettendo le masse e i loro bisogni in secondo piano, la deve smettere di reprimere il dissenso. Malcontento e degrado che non sono altro che la conseguenza del sistema capitalistico e quando una rivolta è popolare lo Stato e i suoi servi si devono mettere da parte, perché per quanto possano temporaneamente "avere la meglio" sulle masse hanno già segnato il fallimento del loro stesso destino. Le masse non dimenticano, le masse lottano, le masse faranno tesoro di questa esperienza storica per quelle che saranno future rivolte ancora più grandi e mirate ad abbattere il sistema capitalistico, vero problema di base. Viva la rivolta popolare inglese! Che la lotta popolare si estenda a tante altre città del Paese! Abbasso le "forze dell'ordine" britanniche! Abbasso il governo del reazionario Cameron! Viva la lotta di classe! 31 agosto 2011 |