Obama costretto a spostarlo da Chicago a Camp David Manifestazioni contro il vertice Nato Via libera alla fase operativa dello scudo antimissile Obama aveva programmato il vertice Nato nella sua città natale, Chicago, governata tra l'altro dal suo ex capo di gabinetto Rahm Emanuel ma la campagna contro il summit programmata dal movimento Occupy Wall Street e dai movimenti pacifisti lo hanno costretto a spostarlo a Camp David. A Chicago si è svolta lo stesso la manifestazione contro il vertice del 20 maggio e una anche il 21 maggio di protesta contro la repressione poliziesca. I temi delle diverse manifestazioni che si sono tenute a Chicago vedevano quelli tradizionali del movimento Occupy Wall Street, dalla denuncia della diseguaglianza tra ricchi e poveri alla richiesta di maggiori tasse per i più ricchi, assieme a quelli specifici delle giornate di lotta dalla denuncia delle alte spese militari a contro la guerra in Afghanistan. L'iniziativa principale è stata la marcia del 20 maggio partita da Grant Park verso il centro della città. La polizia è più volte intervenuta contro i manifestanti e ha arrestato almeno 45 persone. Nel pomeriggio del 21 maggio i manifestanti sono tornati in piazza per protestare contro la repressione poliziesca. Nel corteo si gridavano slogan come "Chiudere la Nato". Gli agenti, al rifiuto dei manifestanti di disperdersi, hanno caricato il corteo e arrestato altre persone. I principali argomenti del vertice del 19 e 20 maggio sono stati relativi al lancio della fase operativa dello scudo antimissile e la conferma di un programma per il ritiro di una parte del contingente di occupazione dell'Afghanistan a partire dalla metà del 2013. Lo "scudo" europeo secondo una decisione approvata all'unanimità, compreso il governo italiano, dovrebbe entrare in funzione fra il 2015 e il 2017 e sarà in grado di difendere i 28 paesi alleati da una minaccia di testate missilistiche da "vicini" ostili, tipo l'Iran. La Russia lo ritiene una minaccia nei suoi confronti ma non è riuscita a bloccarlo. Più che l'opposizione di Mosca potrebbe rallentarlo la crisi economica che limita le risorse dei bilanci. Anche se per le spese militari i soldi alla fine spuntano sempre, vedi l'acquisto degli F35 da parte del governo Monti. Tra l'altro lo scudo antimissile non è l'unico progetto approvato dal vertice, si trova in buona compagnia di oltre 20 progetti multinazionali, tra i quali il sistema di sorveglianza con i droni, gli aerei senza pilota, con base a Sigonella in Sicilia. L'Alleanza deve mantenere anche in una fase di profonda crisi economica una "spesa per la difesa" che continui ad assicurarle una netta superiorità militare, ha sottolineato il segretario generale dell'Alleanza, il danese Anders Rasmussen. Che ha ammonito soprattutto i membri europei della Nato in difficoltà economiche a non tagliare troppo le spese militari altrimenti "non saremo in grado di difendere la sicurezza da cui dipendono le nostre società democratiche e le nostre prospere economie (sic)". Una richiesta che non sembrerebbe necessaria visto che nel 2011 i 28 Stati membri della Nato hanno speso oltre mille miliardi di dollari, l'equivalente del 60% della spesa militare mondiale se non si considerasse che negli ultimi 10 anni la parte coperta dalle spese militari degli Usa è passata dal 50 al 70% a fronte dell'equivalente diminuzione delle spese dei paesi europei. Riguardo all'Afghanistan Obama ha dettato la linea: dalla metà del 2013 le forze Isaf-Nato passeranno da un ruolo operativo di combattimento, a uno di sostegno alle forze armate del governo fantoccio del presidente Karzai. Niente di nuovo, era già stata decisa nel vertice Nato di Lisbona, nel novembre 2010. Resta da decidere chi e quanto paga per l'addestramento delle forze locali. 23 maggio 2012 |