1.700 i dipendenti licenziati Il governo Samaras spinge alla chiusura 8 università pubbliche greche In rivolta studenti e professori Il governo Samaras, che ha recentemente ricevuto i complimenti della troika (Ue, Bce e Fmi) per la sua politica di lacrime e sangue imposta alle masse popolari greche, ha presentato il 24 settembre le liste dei 12.500 impiegati che saranno licenziati entro la fine dell'anno, cui seguirà un secondo gruppo di altri 12 mila dipendenti pubblici entro il 2014. Del primo pacchetto fa parte il personale delle università pubbliche che devono licenziare 1.700 dipendenti, quasi un terzo del personale amministrativo delle otto principali università del paese. I tagli colpiranno l'Università nazionale Capodistriana di Atene, il Politecnico di Atene, l'Università di Economia e Commercio di Atene, l'Università Aristotele di Salonicco, quelle di Creta, Tessaglia, Ioannina e Patrasso. Una decisione contestata dai lavoratori, che già avevano partecipato in massa la settimana precedente agli scioperi contro i licenziamenti di massa nel pubblico impiego, ma anche dai rettori che di recente avevano anzi chiesto 2.500 assunzioni necessarie al funzionamento dell'università pubblica e in segno di protesta hanno deciso la sospensione delle loro attività ordinarie. Tra gli altri il Senato accademico dell'Università Nazionale Capodistriana di Atene, la prima università dei Balcani fondata nel 1837 e la seconda per numero di iscritti in Grecia, ha comunicato la chiusura causa "l'oggettiva e assoluta impossibilità di svolgere le funzioni didattiche, di ricerca e amministrative" per i tagli decisi dal governo e denunciato le scelte del ministero dell'Istruzione "che minano l'istruzione superiore delle nuove generazioni in Grecia". La manovra del governo Samaras punta a alleggerire il bilancio statale con un taglio pagato dai lavoratori del settore e nel contempo mette in difficoltà la didattica delle università pubbliche per favorire l'istruzione privata. Una delle "anomalie" della Grecia è quella di essere uno degli ultimi paesi europei dove l'istruzione universitaria è quasi interamente pubblica. I lavoratori non ci stanno e il 24 settembre erano ancora in diverse migliaia nel corteo sfilato da piazza Klathmonos fino alla sede del ministero della Riforma Amministrativa vicino a piazza Syntagma per uno sciopero generale dei lavoratori pubblici che ha svuotato scuole e ospedali indetto dal sindacato Adedy, il secondo in meno di una settimana. 9 ottobre 2013 |