Grazie per aver aperto la strada all'eutanasia Ciao Eluana, riposa in pace Assurda, disumana e retrograda la posizione del papa nero Ratzinger e dei cattolici di destra. Manifestazioni di solidarietà in tutta Italia per Eluana Il neoduce Berlusconi tracima per imporre la linea piduista, fascista e clericale della terza repubblica Eluana, la figlia dei coniugi Englaro, in coma irreversibile da 17 anni, è ufficialmente morta! Il cuore ha cessato di battere alla ore 20 di lunedì scorso, la sua corteccia cerebrale, quella che permette agli esseri umani di avere coscienza di sé, degli stimoli esterni e interni, era definitivamente morta il 18 gennaio del 1992. Il lungo calvario dei genitori è dunque finito. La loro battaglia civile, che si riallaccia a quella di Piergiorgio Welby per vedere riconosciuto il diritto a rifiutare l'accanimento terapeutico, non è stata vana. Ben tre gradi di giudizio, hanno giudicato legittima la richiesta di interrompere l'alimentazione e l'idratazione forzata in ambiente ospedaliero. Sono quindi del tutto assurde, pretestuose, infondate ed isteriche le accuse di "omicidio" mosse dalle alte gerarchie vaticane e dagli esponenti del governo nei confronti della famiglia, dei medici e dei giudici. Anche dal punto di vista legislativo è bene chiarire che i magistrati potevano legittimamente intervenire sul caso di Eluana in base alla Costituzione ed alle leggi vigenti, anche in assenza di una normativa specifica sul "testamento biologico", bloccata come si sa da anni in parlamento dai diktat del papa nero Ratzinger. Decisiva e storica è stata in questo senso la sentenza della Corte di Cassazione del 6 ottobre 2008 che ha autorizzato i medici a sospendere l'accanimento sul corpo di Eluana, in base agli articoli 2, 3, 13, 32 della Carta costituzionale, in base alle norme del codice civile e in base alla normativa istitutiva del Sistema sanitario nazionale (833/78). Una sentenza che, come si dice in gergo "fa giurisprudenza", e per questo non è andata giù ai crociati di Ratzinger e Ruini che, spalleggiati dal presidente del Consiglio, hanno tracimato travolgendo la Costituzione, la magistratura, i rapporti istituzionali e il parlamento. Battere l'asse di ferro Berlusconi-Ratzinger Ora che la vicenda personale di Eluana è conclusa ed è il momento di stringersi al fianco di chi ha avuto il coraggio di battersi per fare rispettare la sua volontà, non possiamo tacere le vergognose ed inaudite pressioni del Vaticano e del governo sui governatori regionali che hanno causato l'ultimo calvario che ha dovuto subire la sua famiglia, quel peregrinare in giro per il Nord Italia per trovare una struttura sanitaria che la accogliesse, né possiamo dimenticare quel vero e proprio accerchiamento alla struttura di Udine, dove è stato attuato il protocollo legale per la sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione forzata: prima le violente minacce del ministro Sacconi (finito sotto inchiesta), poi le ispezioni dei carabinieri dei Nas, poi quelle degli ispettori ministeriali, poi quelle degli ispettori della Asl, poi ancora la vergognosa minaccia di sigillare la stanza del ricovero o addirittura l'intera clinica, lo sciacallaggio post-mortem con il procedimento disciplinare aperto dall'ordine dei medici di Udine su presunte irregolarità sull'operato dei medici che hanno messo in atto il protocollo di distacco e che ha costretto i legali a procedere all'autopsia sul corpo di Eluana. Per inciso segnaliamo che mai si era vista tanta attenzione da parte della Chiesa e del governo sulle strutture sanitarie e sulle condizioni di un paziente, si veda la sanità che crolla a pezzi nel silenzio generale, vedere i quotidiani ricoveri in barella negli ospedali del mezzogiorno d'Italia! Il motivo di questo sfrenato accanimento è che sulla "cavia" Eluana si è giocato il successo della crociata di Ratzinger e Ruini per riconquistare con "violenza inaudita" (come ha denunciato giustamente Peppino Englaro) l'egemonia del Vaticano sullo Stato, la politica, la giurisdizione e la società italiana e nello stesso tempo si è giocato il coronamento della strategia piduista di accentramento di tutti i poteri nelle mani del neoduce Berlusconi. Il Vaticano e il governo intendono dettare legge sulla vita e sulla morte di ogni singolo individuo: dal concepimento alla morte naturale le scelte degli uomini devono essere sottomesse ai dogmi della chiesa come nel Medioevo, non sono ammesse deroghe; il parlamento, la magistratura, la Costituzione democratico-borghese, devono essere sottomessi alla volontà del presidente del Consiglio, come durante il ventennio mussoliniano, non sono ammessi intralci. Se questa interpretazione è vera, non occorre dimostrare che di Eluana e del dolore della sua famiglia gli sciacalli di palazzo Chigi e Piazza S. Pietro non se ne importano assolutamente nulla. Stanno solo imbastendo una campagna mediatica per criminalizzare la magistratura, per spaccare il mondo cattolico, per compattare anche sui cosiddetti "temi etici" il nuovo partito unico fascista, rimettendo in riga quei liberali e cattolici di destra non ancora totalmente asserviti, come ad esempio il parlamentare Benedetto Della Vedova o come l'anchorman di Mediaset, Enrico Mentana. Senza essersi mai degnato di rispondere alle accorate lettere del padre tantomeno di recarsi a vedere le condizioni della ragazza, Berlusconi dal balcone mediatico ha raccontato, che "Eluana è viva e può avere un figlio!". Balle colossali, dichiarazioni da perizia psichiatrica se non fossero state sapientemente calibrate per impressionare "i suoi" e la disorientata opinione dei cattolici di sinistra. Del resto se qualcuno avesse qualche dubbio sulla sensibilità del premier sui temi della "vita umana" basterebbe ricordare che ha promosso le norme ultraxenofobe che impongono ai medici di denunciare gli immigrati senza permesso di soggiorno, padri e madri di neonati compresi, basta ricordare che continua ad inviare soldati sui fronti di guerra per schiavizzare altri popoli, basta ricordare che ha appoggiato il genocidio nazi-sionista in Palestina dove ogni giorno si muore di fame e di sete, basta ricordare che nei suoi quotidiani sproloqui non dice mai una parola e non muove mai un dito per fermare la barbarie dei 4 morti al giorno sul lavoro, e quelli sì che sono omicidi! Il Ddl-urgente e il golpe istituzionale Il ddl Berlusconi-Ratzinger anti-eutanasia, è il "do ut des" tra le due sponde del Tevere. Esso straccia le più elementari norme costituzionali, delegittima la corte costituzionale e l'intera magistratura, trasforma il parlamento in un orpello al servizio del neoduce e dei suoi gerarchi, concede di fatto alla Chiesa il potere di fare le leggi. Berlusconi in un colpo solo ha così tentato di sottomettere tutti gli altri organi e i poteri dello Stato al volere del suo "Consiglio dei ministri" con un provvedimento da leggere in questi termini: io faccio le leggi e le approvo, fregandomene di tutto e di tutti, anche se si tratta di decisioni che riguardano la vostra vita e la vostra morte! Strafregrandosene del fatto che un identico testo di un precedente "decreto-legge urgente" non era stato contro-firmato dal presidente della Repubblica, strafregandosene di ogni normativa parlamentare, il neoduce aveva fatto approvare il testo in pochi minuti e senza fiatare sia dal Consiglio dei ministri che dalla Commissione sanità, lo avrebbe fatto "votare" senza discussione in meno di 24 ore da quel manipolo di senatori-gerarchi al suo soldo che bivaccano nell'aula sorda e grigia di palazzo Madama, se solo "la cavia" adatta al colpo di Stato istituzionale non fosse nel frattempo deceduta. A quel punto, aizzato dalle scomuniche della Cei, ha scatenato i suoi uomini che si sono abbandonati a veri e propri atti di squadrismo nelle aule parlamentari. Anche questa una cosa mai vista dai tempi di Giacomo Matteotti! Del resto che il nuovo Mussolini abbia provato ad approfittare, con la spregiudicatezza e il cinismo che gli è proprio, della vicenda Eluana, per instaurare la terza repubblica ai sinceri democratici e i sinceri antifascisti è apparso subito chiaro, visto le tante manifestazioni di piazza programmate al grido "Fermiamolo". Basta pensare o ripensare, leggere o rileggere, i principi fondanti della Costituzione democratico-borghese del 1948 per capire che è stata fatta a pezzi e ridotta a carta straccia dai piduisti al potere, a partire proprio dal principio cardine "liberal-democratico" del cosiddetto "Stato di diritto", ossia la "separazione dei poteri". A chi ancora pensa che questa denuncia sia una esagerazione leggiamo da un'enciclopedia non certo di ispirazione marxista-leninista, la multimediale Wikipedia: "Lo stato autoritario, di tipo nazifascista, rifiuta la separazione dei poteri, contrapponendovi la concentrazione degli stessi nella persona del "capo" (duce, fuhrer, caudillo, ecc.), il quale tende ad unire i ruoli di capo dello stato, capo del governo e leader del partito unico e ad esercitare direttamente la funzione legislativa (con il parlamento che, laddove sopravvive, si riduce ad organo consultivo o di ratifica), mentre anche i giudici perdono la loro indipendenza". La mozione clerico-fascista del Pdl: nessuno e in nessun caso può interrompere la nutrizione forzata Di chiara ispirazione clericale e fascista il famigerato ddl-antieutanasia non è ancora decaduto, e solo ritornato in commissione Sanità, la Cei e i clerico-fascisti lo vogliono a tutti i costi e potrebbero imporlo al parlamento ed al paese in breve tempo, il voto favorevole di Rutelli alla mozione presentata al Senato del Pdl ha del resto aperto una breccia nell' "opposizione" (già di cartone) del Pd e il gerarca Gasparri ha potuto così minacciare direttamente il presidente della Repubblica "peseranno le firme messe e non messe". Ricordiamo in sintesi che il provvedimento: vieta di applicare una sentenza della Corte costituzionale su casi simili a quello di Eluana, delegittima di fatto il massimo organo del potere giudiziario, mette la parole fine alla discussione parlamentare sul testamento biologico e l'eutanasia passiva, ponendo anche in questo campo l'Italia alla testa dei paesi più reazionari d'Europa, sentenzia che ogni sospensione di un trattamento terapeutico forzato è un omicidio, impone l'accanimento terapeutico a tutti coloro che non sono autosufficienti, sia se capaci di intendere e di volere ma totalmente paralizzati come nel caso di Welby sia in coma irreversibile da anni, come nel caso di Eluana, a prescindere da qualsiasi memoria orale o scritta, a prescindere da qualsiasi parere dei giudici, dei medici o dei familiari. Insomma fino a che non sopraggiunga "per mano divina" la morte "mai e nessuno" può sospendere un trattamento ad un malato terminale. Come c'è scritto sul Comunicato dell'Ufficio stampa del PMLI, vigliaccamente ignorato dai media, "Ormai è chiaro che Berlusconi può fermarlo solo la piazza. Il PMLI è pronto da tempo e aspetta che si muovano anche tutti i partiti, le organizzazioni, i sindacati e i movimenti antifascisti per abbatterlo". 11 febbraio 2009 |