La Cina imperialista si unisce al coro contro gli esperimenti nucleari della Rpdc Obama ha definito il test una "grave provocazione che minaccia la sicurezza americana e la pace" Attraverso l'agenzia statale Kcna, il governo della Repubblica popolare democratica di Corea (Rpdc) annunciava il 12 febbraio di aver effettuato con successo un nuovo test nucleare sotterraneo nel sito di Punggye-ri. Un esperimento annunciato dal governo di Pyongyang nelle settimane precedenti in risposta alle pressioni dei paesi imperialisti e alle sanzioni decise dall'Onu il 23 gennaio dopo il lancio sperimentale nel mese di dicembre di un missile. Allora il Consiglio di sicurezza dell'Onu aveva definito il test missilistico nordcoreano non un esperimento per poter mandare in orbita un satellite ma un test missilistico per lanciare testate convenzionali o nucleari a lungo raggio. E approvato all'unanimità, quindi col via libera anche della Cina, una risoluzione che definiva nuove sanzioni contro la Corea del Nord. Una coalizione che si ritrovava unita ancora una volta contro gli esperimenti nucleari della Rpdc, con la presenza scontata dell'imperialismo americano ma anche della Cina imperialista che prende le distanze dal finora alleato governo di Pyongyang. La condanna del Consiglio Onu era approvata all'unanimità, quindi col consenso di Russia e Cina. Il governo di Pechino, in una nota diffusa dal ministero degli Esteri, accusava la Rpdc di aver "ignorato l'opposizione della comunità internazionale. Il governo cinese condanna con decisione il test nucleare e chiede con forza alla Repubblica Democratica di Corea di mantenere fede al suo impegno per la denuclearizzazione e di non intraprendere altre azioni che possano peggiorare la situazione". Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, presieduto dalla Corea del Sud, condannava "con forza" il governo di Pyongyang e minacciava "misure appropriate" in risposta al test nucleare. Era il ministro degli Esteri sudcoreano Kim Sung-hwan, presidente di turno della riunione al Palazzo di Vetro, a leggere la dichiarazione che definiva l'esperimento atomico "una chiara minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale" e annunciava ulteriori misure. Un giudizio che ricalcava alla lettera le espressioni di condanna dell'imperialismo americano. Il presidente Obama affermava che il test era una "grave provocazione che minaccia la sicurezza americana e la pace e richiede un'ulteriore azione rapida e credibile da parte della comunità internazionale". L'atomica di Pyongyang sfugge al controllo o comunque ai condizionamenti dell'imperialismo americano, è questo che preoccupa la Casa Bianca che invece chiude gli occhi sul nucleare illegale dei sionisti israeliani o sugli sviluppi di quello del Pakistan. 20 febbraio 2013 |