I commissari Ue intascano 22 mila euro al mese Barroso riceve 29 mila euro Stipendi d'oro anche per gli alti burocrati Con l'inizio della presidenza di turno della Germania nell'Unione europea, assunta l'1 gennaio dal cancelliere Angela Merkel, la stampa tedesca ha tra l'altro rilanciato una denuncia degli alti, e scandalosi, stipendi dei massimi dirigenti politici e tecnici della Ue. Il giornale Bild Zeitung ha pubblicato un fotomontaggio dove affiancava i ministri di Berlino agli omologhi europei e metteva in evidenza la disparità di stipendi, una disparità che esiste anche con tutti gli altri ministri dei paesi più ricchi della Ue. Nessuno batte il presidente della Commissione, lo spagnolo José Manuel Barroso, che intasca ogni mese oltre 28mila euro. È seguito a ruota dai quattro vicepresidenti che intascano quasi 25mila euro e da tutti gli altri commissari con uno stipendio mensile di 22.452 euro. Ultimi beneficiari dei lauti compensi della Commissione i due nuovi arrivati nella Ue a 27 membri, il romeno Leonard Orban e la bulgara Meglena Kuneva; il romeno si occuperà delle questioni legate alla molteplicità delle lingue dell'Unione e la bulgara sorveglierà sulla genuinità dei prodotti alimentari. Saranno armonizzati agli stipendi dei colleghi mentre i salari medi nei due paesi sono rispettivamente di 433 e di 164 euro. La busta paga dei componenti la Commissione è composta da una base diversificata a scalare tra presidente, vicepresidenti e commissari, cui si sommano indennità per l'abitazione, indennità di rappresentanza, assegni familiari e contributi scolastici per i figli. Il lordo è sottoposto a tassazione agevolata e comunque non sono conteggiati alcuni benefit come l'automobile con autista, una indennità di trasferimento iniziale per i nuovi commissari, pari a due mensilità, e il pagamento del trasloco. E non finisce qui perché al momento di lasciare l'incarico li aspetta una lauta buonuscita e una ricca pensione. In base alle norme comunitarie i commissari hanno diritto a riscuotere per altri tre anni dopo il termine dell'incarico dal 40% al 65% dello stipendio a seconda della durata del loro mandato. Inoltre al compimento dei 65 anni riceveranno una pensione che ammonta al 4,5% dello stipendio moltiplicato per gli anni di servizio. La "generosità" della Ue si allarga in parte anche ai 35 mila dipendenti che formano la burocrazia comunitaria e in particolare agli alti livelli. Lo stipendio complessivo di uno dei 60 direttori generali può infatti arrivare a 21.500 euro, comprendendo tra l'altro un generoso assegno per i figli di oltre 300 euro. I funzionari stranieri, che sono la stragrande maggioranza, godono inoltre di molte agevolazioni tra le quali l'esenzione fiscale su alcune voci dello stipendio. Alla prima fascia di burocrati appartengono i Direttori generali (livello A1) e i Direttori (livello A2) che hanno, in base all'articolo 50 dello statuto della funzione comunitaria, il privilegio di una scandalosa superbuonuscita in sostituzione della non prevista liquidazione. Un'indennità di buonuscita che viene pagata mensilmente pari a oltre due terzi dello stipendio, per i primi tre anni e mezzo, e pari al 60% fino al compimento dell'età pensionabile. 14 febbraio 2007 |