Le conclusioni del Csm sullo spionaggio del Sismi Di seguito le conclusioni finali della risoluzione a tutela dei magistrati spiati dal Sismi votata all'unanimità il 4 luglio dal Plenum del Csm. 3. Tirando le somme di quanto sin qui esposto: c1) la documentazione acquisita evidenzia che, a partire dall'inizio dell'estate del 2001 (e cioè da epoca immediatamente successiva alle elezioni del maggio dello stesso anno) ebbe inizio, nei confronti di alcuni magistrati italiani ed europei e delle associazioni di riferimento degli stessi (in particolare Magistratura democratica e MEDEL), una attività di intelligence da parte del SISMI protrattasi, in modo capillare e continuativo, sino al settembre 2003 e, in modo saltuario, sino al maggio 2006. Tale attività fu oggetto di ripetute informazioni al direttore del Servizio e sembra, quindi, riferibile, al SISMI in quanto tale e non a suoi "settori deviati", come conferma, del resto, nella memoria depositata alla Procura della Repubblica di Milano il 7 luglio 2006, il coordinatore di detta attività, Pio Pompa; c2) a carico dei magistrati in questione non viene indicato, a motivazione dell'opera di intelligence svolta, alcun fatto specifico (e men che meno alcun fatto illecito), essendo detta attività stata disposta esclusivamente - secondo quanto precisato nella documentazione in sequestro - sul presupposto che i magistrati oggetto di attenzione siano "portatori di pensieri e strategie destabilizzanti (...) e vicini ai partiti della passata maggioranza" (di centro-sinistra) in ragione dell'attività giudiziaria svolta o delle posizioni assunte nel dibattito politico-culturale; c3) l'opera di intelligence si è concretizzata non solo nella raccolta e nella schedatura di materiali noti o comunque pubblici ma anche in un capillare monitoraggio delle attività, dei movimenti e della corrispondenza informatica di magistrati, mediate forme di osservazione diretta o ad opera di terzi non individuati (cfr. reperto B.2, nel quale, con riferimento al controllo degli incontri del dr. Bruti Liberati in data 11 agosto 2001, si precisa che lo stesso è avvenuto dopo che "era stata puntualmente definita una tempistica che prevedeva la necessità dell'immediato avvio delle operazioni in grado di contrapporsi a iniziative e azioni aggressive le cui preparatorie sarebbero state svolte durante il periodo delle ferie"), di contatto con fonti riservate e di inserimento (non è dato, allo stato, sapere con quali modalità) in mailing list con accesso limitato agli aderenti; c4) a fianco della osservazione sono stati posti in essere dal SISMI specifici interventi tesi a ostacolare o contrastare l'attività professionale o politico-culturale dei magistrati e delle associazioni in questione. Ciò è espressamente teorizzato e previsto nelle linee programmatiche all'uopo predisposte, nelle quali si prevedono interventi tesi a "neutralizzare iniziative politico-giudiziarie (italiane, ndr) (...) e ridimensionare attività (...) politico-giudiziarie provenienti dall'estero" nonché "attività di dissuasione mediante l'adozione di adeguate contromisure in Italia e all'estero" (cfr. reperto B.3 nonché reperto B.6 in cui si fa esplicito riferimento alla necessità di contrastare una attività squisitamente tecnico-processuale come la riformulazione di capi di imputazione a seguito di una intervenuta - o prevista - modifica legislativa). Né si è trattato di semplici progetti non seguiti da fatti concreti, come dimostra la circostanza che alle informazioni e sollecitazioni del SISMI hanno fatto seguito, per limitarsi agli esempi più noti: a) una campagna mediatica di delegittimazione dei magistrati già destinati all'OLAF (Perduca, Vaudano e Piacente) e l'interdizione politica nei Loro confronti (cfr. agenzie dí stampa in data 23 novembre 2001: B.8.; ,8) la campagna di stampa di alcuni organi di informazione, ripresa in sede politica, su una presunta congiura ai danni del Governo organizzata a livello europeo da MEDEL; 4. Alla stregua di quanto precede, il Consiglio ritiene di dover segnalare, anche a tutela dell'indipendente esercizio della giurisdizione, dei magistrati attinti dalla attività del SISMI e dell'intero ordine giudiziario, quanto segue: dl) l'attività sin qui descritta, oltre che non fondata su fatti specifici, è estranea alle attribuzioni e competenze del SISMI, preposto, ai sensi dell'art. 4 legge 24 ottobre 1977, n.801 a "tutti i compiti informativi preposto e di sicurezza per la difesa sul piano militare dell'indipendenza e della integrità dello Stato da ogni pericolo, minaccia o aggressione" nonché ai "compiti di controspionaggio" connessi con i fini suddetti. E chiaro, infatti, che le iniziative giudiziarie (soggette a tutti i controlli giurisdizionali previsti dall'ordinamento) e le attività di partecipazione al dibattito politico-culturale sono componenti essenziali della democrazia e nulla hanno a che vedere con aggressioni o minacce richiedenti azioni di "difesa sul piano militare"; inoltre, il compito dei Servizi è quello di vigilare sulla "indipendenza e integrità dello Stato" e non su sulla stabilità del Governo contingente qualunque ne sia il segno politico; tale attività si proponeva di conseguire effetti di intimidazione nei confronti di alcuni magistrati e di cagionare perdita di credibilità nei confronti di altri preposti a indagini e processi particolarmente delicati, così aumentando le difficoltà nella collaborazione giudiziaria sopranazionale ed ostacolando, in maniera significativa, l'esercizio indipendente ed efficace della giurisdizione (e ciò anche a prescindere dai danni, professionali e di immagine, per í singoli magistrati interessati); d3) l'opera di intelligence sin qui descritta si è talora svolta - secondo i documenti acquisiti - con la partecipazione o l'ausilio di appartenenti all'ordine giudiziario. L'indicazione programmatica in tal senso (tesa a "individuare soggetti in grado di intervenire in termini 'non convenzionali' nelle scelte, nelle decisioni da assumere e/o per l'ostruzionismo delle stesse" da affiancare al "background di ben individuati uomini 'di buona volontà'" su cui già è possibile contare: cfr. reperto B.9) trova esplicita e puntuale applicazione nella -vicenda relativa a OLAF ["Nelle ultime ore persona di sicura affidabilità avente medesima estrazione professionale dei soggetti prima indicati come potenzialmente pericolosi e rivestente oggi qualificato incarico di supporto governativo ha ritenuto di dover rappresentare ulteriori allarmanti elementi di pericolosità dei quali ha contezza diretta anche in ragione del suo Ufficio. Ci si intende riferire sia ad elementi di conoscenza fattuale disponibili nell'esercizio della sua funzione sia a prove documentali, anche olografe (delle quali talune reperite fortunosamente nell'ambito della struttura presso la quale il soggetto opera). (...) La fonte ha riferito di aver già fornito indicazioni in tal senso a taluni esponenti del Governo in carica. Ha tenuto, peraltro, a sottolineare viva preoccupazione e grande allarme per l'ipotesi di una possibile sottovalutazione del problema da parte di chi dovrebbe darsene carico": cfr. reperto B.9]. Meritevoli di approfondimento sono inoltre le già ricordate vicende del controllo sull'operato e gli incontri, all'interno dell'ufficio, di magistrati della Procura di Milano (cfr. reperto B.2) e dell'accesso alla mailing list riservata di Medel (cfr. reperto 26.6) nonché quella relativa asserito tentativo del sostituto procuratore della Repubblica di Venezia, Casson, di attribuire all'eversione di destra la "tentata strage" realizzata a Venezia nell'agosto 2001. Superfluo dire che ogni tipo di collaborazione di magistrati con i Servizi segreti, oltre che espressamente vietata dalla legge (art. 7 legge 24 ottobre 1977, n. 801 secondo cui: "In nessun caso i Servizi possono avere alle loro dipendenze, in modo organico o saltuario, membri del Parlamento, consiglieri regionali, provinciali, comunali, magistrati, ministri di culto e giornalisti professionisti"), è estranea al modello costituzionale dell'ordine giudiziario e ai suoi connotati di terzietà e indipendenza". Roma, 4 luglio 2007 Giuseppe Maria Berruti Francesco Mannino Luisa Napolitano Fabio Roia Alfredo Viola Roberto Carrelli Palombi 11 luglio 2007 |