Piano di Confindustria per l'istruzione tecnica Saranno i padroni a nominare gli insegnanti Istituti tecnici e professionali trasformati in fondazioni private. Esautorato il consiglio d'istituto e il collegio docenti, al loro posto il cda scolastico. "Eliminati" gli Itp Secondo alcuni quotidiani e un comunicato della Flc-Cgil, nell'incontro, tenuto l'8 novembre a Sanremo, tra la gerarca di viale Trastevere, Mariastella Gelmini, e i direttori di Confindustria sarebbe stato discusso l'"Action Plan-Istruzione Tecnica", come lo chiama l'organizzazione degli industriali. Si tratta di un documento, noto dal 2007, elaborato sulla base di un preciso disegno politico che attraverso l'applicazione di una serie di "linee di intervento" permetterà ai padroni di mettere le mani sull'intero sistema pubblico dell'istruzione tecnica. Il piano fra l'altro prevede la trasformazione degli istituti tecnici e professionali in fondazioni private. L'esautorazione del consiglio d'istituto e del collegio docenti e l'accentramento di tutta la gestione finanziaria, amministrativa, tecnica e didattica nelle mani di un consiglio di amministrazione scolastico che avrà "funzioni gestionali e di supporto al dirigente scolastico, in merito all'attività e ai mezzi finanziari dell'istituto in relazione al piano dell'offerta formativa e allo sviluppo dei rapporti con il territorio". Tra i poteri del Cda scolastico rientra anche quello di gestione e reclutamento del personale che, come denuncia la Flc-Cgil prevede la "scelta del personale docente teorico e pratico ad libitum della scuola, fuori da graduatorie e classi di concorso". Non a caso nel documento, non ancora ufficiale, di Confindustria education dal titolo "Linee di intervento per il riordino degli istituti tecnici" si legge fra l'altro che: "I laboratori devono essere adeguatamente attrezzati e dotati di un tecnico di laboratorio che affianchi il docente e che sia in possesso di comprovata esperienza di lavoro nell'ambito relativo. Va eliminato il doppione costituito dall'insegnante tecnico-pratico, che è quasi sempre un generico diplomato privo di esperienze concrete". Con ciò i padroni si garantiranno un'istruzione tecnica funzionale ai propri interessi, che in cattedra avrà i docenti-esperti indicati dall'associazione degli industriali ma pagati dallo Stato, dediti esclusivamente a fornire mano d'opera giovane e gratuita alle aziende che avranno così mano libera per plasmare gli studenti, selezionare i tecnici e la manodopera qualificata che gli serve e, attraverso il controllo pieno e diretto sull'istruzione, saranno in grado di garantire all'Italia imperialista le migliori condizioni per lanciarsi nella "competizione globale dei mercati". Un piano che ovviamente ha il pieno appoggio del nuovo Mussolini Berlusconi e della gerarca Gelmini la quale procede come un panzer nella demolizione della scuola pubblica in Italia e nella costruzione della scuola della terza repubblica capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista e interventista. 26 novembre 2008 |