Conferenza clericale sulla scuola a Torino Uova contro Fornero e Profumo La polizia carica i contestatori In poco più di due mesi è la seconda dura contestazione ai ministri del lavoro, Elsa Fornero, e dell'istruzione, Franceso Profumo, a Torino. L'occasione è stata un convegno sulla scuola organizzato per il 22 aprile dalla Conferenza Episcopale del Piemonte. I contestatori, alcune centinaia, tra lavoratori precari della scuola e delle cooperative sociali, studenti e famiglie, immigrati riunitisi sin dalla mattina davanti al Teatro nuovo, hanno tenuto vivo l'interesse dei passanti con volantinaggi e striscioni contro la macelleria sociale. Con l'obbiettivo di proteggere i ministri dall'annunciata contestazione le "forze dell'ordine", in assetto antisommossa, tenevano lontano i manifestanti. Il "cordone sanitario" non è tuttavia servito a fermare l'incalzante protesta, la quale è esplosa all'uscita dei due ministri dal teatro, accolti con urla "vergogna, vergogna!" e un fitto lancio di uova e fumogeni. Sono seguite alcune vigliacche cariche poliziesche contro i manifestanti, grazie alle quali i due ministri si sono dileguati. Meritatissima, del resto, la contestazione, considerando la controriforma che massacra il sistema pensionistico pubblico, la controriforma liberista del "mercato del lavoro", ad un passo dalla sua approvazione, entrambe targate Fornero, nonché le posizioni contro la scuola pubblica di Profumo, alle quali, come aggravante, si è aggiunta, proprio in sede di convegno clericale, la dichiarazione che lascia pochissime speranze ai precari della scuola: "Non ci sono prospettive. Dobbiamo dare un segnale forte che consenta alle persone di pianificare la propria vita. Se ci sono opportunità più lontane è meglio che si sappia". La questione è chiusa per il goveno. La Fornero da parte sua aggiunge arrogantemente "Anziché lamentarsi e protestare bisogna lavorare insieme. Forse ne avremmo tutti qualche beneficio". Il punto è che non siamo tutti nella stessa barca. Da un lato c'è chi la crisi la subisce, operai, lavoratori precari, studenti, pensionati, dall'altra c'è chi, il governo Monti, manovra per scaricare tutto il peso della crisi sulle masse popolari. Forse piacerebbe alla Fornero avere sempre una platea controllata e selezionata, che la inviti per discutere compostamente le sue proposte di massacro sociale e la omaggi anche di un applauso finale. Ma la politica di Monti genera proteste, le quali, di per sé, dimostrano che non ci può essere dialogo e condivisione con i governanti. Viva le contestazioni, che sottolineano la frattura sempre più netta tra le istituzioni borghesi e le masse e mettono in crisi la concertazione e l'interclassismo. Ci vuole una mobilitazione sempre più forte ed estesa dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, dei giovani. Occorre far leva sulla piazza con l'immediata proclamazione dello sciopero generale di 8 ore e con manifestazione nazionale a Roma per mandare a casa Monti, degno successore di Berlusconi, e Elsa Fornero, la Marchionne del governo. E viva coloro che sempre più numerosi in Italia cercano l'autentica alternativa a questo sistema di sfruttamento. A costoro diciamo che ne esiste una ed una soltanto di alternativa vera, concreta e percorribile. Leggano queste anticapitaliste e anticapitalisti l'Editoriale del compagno Giovanni Scuderi, Segretario generale del PMLI, per il 35 anniversario del PMLI e riflettano su questa semplice verità: "per liberarsi dal capitalismo l'unica soluzione è quella di abbatterlo e instaurare il socialismo" e accolgano il nostro appello: "Uniamoci contro il capitalismo, per il socialismo! Combattiamo fianco a fianco per aprire le porte al luminoso avvenire socialista!" 26 aprile 2012 |