Il capo della Federazione russa nel capoluogo pugliese per firmare accordi politici ed economici In piazza a Bari contro lo zar capitalista e imperialista Putin Il percorso seguito da Putin fatto deviare per evitargli la contestazione. Intervista al PMLI di un giornale moscovita e di media locali. Larga vendita de "Il Bolscevico", letto avidamente dai giovani Il PMLI cuneo rosso e combattivo della manifestazione Dal corrispondente dell'Organizzazione di Bari del PMLI La giornata del 14 marzo prevedeva l'arrivo a Bari del capo della Federazione Russa Vladimir Putin, proveniente da Roma. Durante questo incontro venivano firmati vari accordi di stampo soprattutto economico fra i due paesi capitalistici e imperialisti: l'Italia di Prodi e la Russia di Putin. L'intero costo delle iniziative per accogliere l'imperialista russo, al cui seguito c'erano ben 500 persone (fra guardie e generali), è stato di oltre 400.000 euro, che potevano essere spesi per tutt'altri e autentici bisogni del territorio barese e non. È stata l'occasione per manifestare in Piazza del Ferrarese, a ridosso dell'impenetrabile "zona rossa", la contrarietà e l'assoluto sdegno delle masse, anzitutto studentesche e giovanili, per la presenza di Putin nel capoluogo pugliese e la stipula di simili accordi con il nuovo zar del Cremlino che ha in pugno l'intera Russia grazie allo sfruttamento, al capitalismo, all'aiuto della mafia e del capitalismo. La città è stata totalmente militarizzata: strade chiuse al traffico per auto e pedoni, polizia presente e "curiosa" pronta a intromettersi in una manifestazione pacifica e dal significato forte e determinato. C'è da dire che, dato che i partiti falso comunisti inclusi nel governo sono collegati a filo doppio a questi luridi e capitalistici accordi, c'è stato il silenzio in piazza da parte di questi ultimi: nessuna bandiera, nessuno striscione, solo vigliacca omologazione. Qualche frase l'ha smozzicata il segretario regionale di Rifondazione, Nicola Fratoianni. La delegazione del PMLI era composta da compagni dell'Organizzazione di Bari, della Cellula leccese "Nerina 'Lucia' Paoletti" e dell'Organizzazione di Casarano (Lecce). Arrivati in piazza, con le rosse bandiere dei cinque Maestri e del Partito ben in alto, i nostri compagni sono stati subito individuati da alcuni movimentisti che pretendevano che non fossero portate bandiere o stendardi partitici: l'intervento determinato della compagna Patrizia verso tali elementi ha permesso al PMLI di restare visibile e non essere sopraffatto da niente e nessuno, visto che sono precise le divisioni all'interno del movimento fra opportunisti e sinceri comunisti/marxisti-leninisti. Naturalmente, al gruppo trotzkista "Alternativa comunista" nessuno ha fatto la voce grossa, a differenza di quanto è stato tentato verso il PMLI. I nostri compagni rappresentavano un cuneo rosso fra il bianco e il grigio dominante: è stato così possibile attirare attenzione e interesse e ricevere grandi apprezzamenti da ragazzi e adulti. Nel corso della manifestazione sono state vendute molte copie de Il Bolscevico, una quota record per Bari, e distribuiti in toto i volantini di denuncia dell'imperialista e capitalista Putin. Ci sono state varie discussioni con giovani e non: domande su quando siamo nati come Partito, su quali sono i nostri obiettivi, sul perché dei Maestri sulla bandiera. Soprattutto è da registrare l'apprezzamento venuto dal basso circa la dura e concreta opposizione del PMLI al governo del dittatore democristiano Prodi. Sono state le masse stesse, durante più colloqui, a sbugiardare e smascherare il "riformista" e borghese Prodi: è stato "facile" trovare accoglimento per la linea astensionista e antiparlamentarista del PMLI. La delegazione marxista-leninista è stata intervistata dal "Corriere del Mezzogiorno" e da "L'Eco di Mosca" (famoso giornale moscovita). Il compagno Pietro, dell'Organizzazione barese del PMLI, ha rilasciato un'intervista all'emittente "Telebari", nella quale spiegava la posizione del PMLI contro capitalismo e imperialismo, a sostegno delle masse lavoratrici e contro la borghesia capitalista, e i motivi dell'antiparlamentarismo e della reale natura marxista-leninista e di classe del PMLI. L'intervista è stata trasmessa, sottotitolata col nome del Partito e della sua Organizzazione cittadina: è stato in piccola parte lacerato quel velo oscuro che separa il PMLI dai mezzi di comunicazione di massa. Molti sono stati anche i fotografi che hanno immortalato la delegazione marxista-leninista e le parole d'ordine nei corpetti: "Via Putin, capo-zar del capitalismo e dell'imperialismo russo". La manifestazione è proseguita con la viva presenza del PMLI che dava colore e combattività: curiosità ha destato in tanti ragazzi Il Bolscevico, acquistato e letto con voracità e interesse (soprattutto il numero dedicato all'anniversario del '77). All'ultimo momento una notizia ha sorpreso i manifestanti: Putin ha deviato il suo percorso e non si è fatto vedere. Le istituzioni italiane hanno preferito non mostrare allo zar capitalista che egli non era affatto accolto calorosamente in Puglia e dai baresi. Risulta chiara e lampante, peraltro, la natura capitalista degli accordi Italia-Russia firmati a Bari: è stata persino ceduta la Chiesa Ortodossa di Bari nelle mani del governo russo, che ora ne sarà "proprietario", in cambio di un aiuto da parte dei russi nella bonifica e nella ricostruzione della malandata e fatiscente Caserma Rossani; oltre a questo aspetto, che ha del ridicolo, sono state siglate intese fra l'Enel e l'ente energetico russo, fra l'Ente Idrocarburi e la Russia per costruire un gasdotto che da Burgas in Bulgaria arrivi sino in Puglia, ma anche nei settori automobilistico, portuale e aereo. In pratica un vero e proprio asse capitalista italo-russo. In tutto questo, a farla da padroni di casa in tutti i sensi, le istituzioni borghesi con in testa il falso comunista Vendola, governatore della regione Puglia, il sindaco riformista di Bari Emiliano e naturalmente il democristiano Prodi assieme al rinnegato D'Alema, al guerrafondaio Parisi e alla Bindi. Da una frase sibilata da Prodi si può intendere quali orrendi piani di sfruttamento imprenditoriale prevede per la già martoriata Puglia: "Svegliatevi, svegliatevi, svegliatevi!", aizzando gli sfruttatori di ogni risma. Proponendo poi al pupillo bertinottiano di creare una "task-force" formata soprattutto da imprenditori per "risollevare" la regione. In pratica, si cade dalla padella nella brace: i falso comunisti oltre a voler spartire capitalisticamente la Puglia e le sue ricchezze, hanno stretto la mano insanguinata del padrone assoluto di uno Stato in ascesa imperialista. La Commissione per il lavoro di organizzazione del CC del PMLI ha inviato una gradita lettera di ringraziamenti alle compagne e ai compagni facenti parte della delegazione del Partito alla manifestazione barese. Vi si legge fra l'altro: "Siete stati impeccabili in tutto. Vi siete preparati molto bene e per tempo e in piazza avete fatto brillare il nostro amato Partito... Chiaramente è emerso dai fatti, davanti a tutti i manifestanti, che il PMLI è all'avanguardia nella lotta all'imperialismo, compreso quello russo... Avete seminato bene e prima o poi arriverà il tempo della raccolta. Non solo a Bari ma in tutta la Puglia. Basta continuare e proseguire sulla strada intrapresa". 21 marzo 2007 |