A Napoli blindata dalle "forze dell'ordine" La piazza contesta il vertice italo-tedesco-polacco sulla "integrazione europea" Sotto accusa Napolitano per il suo ruolo nelle misure antipopolari. Il PMLI in prima fila tra i manifestanti Redazione di Napoli Dopo una settimana in cui la città di Napoli è stata protagonista di un'ondata di manifestazioni e forti proteste di massa studentesche, operaie e di precari scesi in piazza per contestare il governo della macelleria sociale del tecnocrate liberista borghese Monti, i suoi ministri e le loro politiche di austerity e povertà lunedì 19 novembre le "forze dell'ordine" della gerarca Cancellieri hanno brutalmente tentato di reprimere un corteo di circa mille manifestanti mossosi da palazzo Giusso (Università Orientale) per assediare il palazzo Reale, luogo dove si svolgeva il vertice sull'"integrazione europea" tra i capi di Stato di Italia, Giorgio Napolitano, Germania, Joachim Gauck, e Polonia, Bronislaw Komorowski. La risposta dei governanti borghesi è stata quella di impedire con ogni mezzo al corteo di arrivare vicini alla sede del vertice blindando le strade per un ampissimo raggio e schierando centinaia e centinaia di agenti in assetto antisommossa pronti a colpire con i loro manganellatori fascisti qualsiasi forma di dissenso. Al combattivo corteo ha partecipato, in prima linea e con le insegne, una delegazione del PMLI, diretta dal compagno Franco Di Matteo, Responsabile del PMLI per la Campania, che ha lanciato con forza slogan antigovernativi. I manifestanti hanno duramente contestato il vertice e il nuovo Vittorio Emanuele III, Giorgio Napolitano, responsabile, esattamente come Monti e i suoi ministri, delle misure antipopolari che stanno massacrando lavoratori, pensionati e giovani. I media della destra e della "sinistra" borghese, salvo quelli locali, hanno nascosto questa rilevante contestazione. 21 novembre 2012 |