Manifestazioni e sit-in in varie città italiane e all'estero Contro il bavaglio A Roma, gli organizzatori della manifestazione buttano acqua sul fuoco antiberlusconiano Il PMLI fa sentire la sua voce a Roma, Milano e Londra Grande successo della manifestazione nazionale contro il disegno di legge Alfano, la famigerata legge bavaglio, promossa dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI) e da Art. 21. Il primo di luglio diverse migliaia di manifestanti hanno gremito Piazza Navona a Roma, mentre analoghe manifestazioni si svolgevano in parallelo in diverse città italiane, da Milano a Palermo, da Trieste a Cagliari, Padova, Torino. L'appello alla mobilitazione era stato, infatti, sottoscritto da centinaia di organizzazioni per lo più presenti in piazza. Tra queste la Cgil, la Fiom. Tra le adesioni una delle più pesanti politicamente quella dell'Associazione Nazionale magistrati (ANM), mentre lo stesso giorno si svolgeva il riuscitissimo sciopero dei magistrati che secondo stime del presidente dell'ANM, Luca Palamara, ha raggiunto un'adesione "tra l'80 e l'85%". Giocavano in casa le centinaia di addetti ai lavori e di Comitati di Redazione presenti alla manifestazione. Impossibile citarli tutti, ma ricordiamo Il Coordinamento Giornalisti Precari Campani e i tantissimi giornalisti precari provenienti da ogni parte d'Italia, che sono sempre i più esposti, i più facili da licenzare e ricattare e sui quali la legge bavaglio, se passerà alla camera, farà sentire i suoi effetti più devastanti. Presenti le organizzazioni antifasciste: l'ANPI, ma anche la Federazione Italiana Associazioni Partigiane, l'Associazione Nazionale Perseguitati politici Italiani Antifascisti. Non ha mancato di fare sentire la sua voce anche l'associazionismo laico e religioso. Era presente Arci, le Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani e Federazione delle chiese evangeliche in Italia. Non hanno fatto mancare la loro presenza le organizzazioni studentesche, L'Unione degli Universitari, La Rete degli studenti medi. Decine e decine le associazioni, sindacati e organizzazioni nazionali che si occupano di cultura, tra questi il Sindacato Nazionale Scrittori denuncia che "Questa legge, millantando di proteggere la privacy di molti, vuole salvaguardare l'impunità di pochi, stendere un velo di segretezza sulla criminalità organizzata e, contemporaneamente, reprimere ogni voce di dissenso". Insomma la legge bavaglio con i suoi contenuti antidemocratici e antipopolari è riuscita a compattare un'opposizione vasta e forte espressione di quel 75% di italiani che, intervistati dall'Istituto Demopolis, sostengono che le intercettazioni andrebbero pubblicate per continuare a garantire il diritto dei cittadini all'informazione. Particolarmente vivace e colorata la manifestazione che ben presto si caratterizza in senso oggettivamente antiberlusconiano, antifascista e antimafioso. Non mancano le parole d'ordine contro le massime istituzioni, persino il Vittorio Emanuele III, Giorgio Napolitano, viene deriso per la sua codardìa davanti all'avanzare del Panzer Berlusconi. Alcuni giovani, arrivati da Capua, hanno srotolato un grande striscione in cui c'era scritto: "Via la mafia dal parlamento. Giorgio, è questo che devi firmare". Tra gli altri striscioni anche quello che recita: "Partigiani del terzo millennio". Non mancano i terremotati con lo striscione "Terremoto Abruzzo. Promesse, Menzogne, Televisioni, ma niente soldi per le ricostruzioni". Non altrettanto combattivi gli organizzatori e in genere gli speaker che si sono avvicendati sul palco e che hanno gettato acqua sul fuoco antiberlusconiano. Franco Siddi, il segretario della Fnsi, aprendo gli interventi dichiara: "Oggi comincia la resistenza del 21esimo secolo che condurremo alla luce del sole e non clandestinamente. Il Ddl intercettazioni è un provvedimento ingiusto e iniquo - ha aggiunto - contro il quale ci mobiliteremo a oltranza", concludendo che, se il Ddl Alfano verrà approvato, la mobilitazione continuerà e Fnsi, sindacati e associazioni porteranno la legge alla Corte europea dei diritti umani. Roberto Saviano ha detto: "Raccontare quello che sta accadendo diventa sempre più difficile e più necessario - ha affermato - questa legge non difende le telefonate tra fidanzati. Questa legge ha un unico scopo: impedire di conoscere quello che sta accadendo e che il potere possa essere raccontato. Vogliono difendere la politica dei malaffari". Intervengono dal palco anche Patrizia Aldovrandi, mamma di Federico, ucciso dalle forze dell'ordine: "Senza la stampa - afferma - l'omicidio di mio figlio non sarebbe mai venuto alla luce" e dopo di lei anche Ilaria Cucchi, sorella di Stefano massacrato di botte in carcere. Il PMLI è stato presente alla manifestazione nazionale di Roma con una delegazione che ha riscosso un notevole successo. Particolarmente apprezzato il cartello con la parola d'ordine "No al Bavaglio. Sciopero generale di 8 ore. Abbattere il governo del bavaglio ai media, della macelleria sociale e della restaurazione del fascismo, per l'Italia unita, rossa e socialista" e sull'altra faccia il manifesto per un nuovo 25 Aprile. I marxisti-leninisti hanno lanciato Bella ciao, seguiti da una parte della piazza, ma, purtroppo tempestivamente dal palco è stata fatta partire una musica assordante che ha coperto la canzone degli antifascisti. Nella manifestazione milanese, Il PMLI è stato presente con un'incisiva è qualificata rappresentanza di militanti e simpatizzanti della Cellula "Mao" di Milano che si evidenziava con lo sventolare delle rosse bandiere del Partito e la distribuzione di centinaia di volantini. Siamo stati presenti anche a Londra, dove il PMLI ha diffuso nomerosi volantini, riscuotendo un grande successo. (Si vedano servizi a parte). La discussione del Ddl Alfano alla Camera si terrà il 9 luglio, per fare sentire la propria voce la FNSI ha indetto lo sciopero del settore per i giorni 8 e 9 luglio. 7 luglio 2010 |