Manifestazioni contro il bavaglio Roma Manifestazione nazionale a piazza Navona. "Partigiani del terzo millennio". Il PMLI porta le insegne vicino al palco e lancia "Bella ciao" seguito dai manifestanti ma coperto dalla musica degli organizzatori Dal corrispondente della Cellula "Rivoluzione d'Ottobre" di Roma Si è svolta a Roma il 1° luglio, a Piazza Navona, la manifestazione nazionale contro la legge bavaglio del neoduce Berlusconi. Diverse migliaia i presenti, dai giovani ai lavoratori ai pensionati, che davano alla piazza un aspetto molto variegato e combattivo. Spesso, infatti, i manifestanti gridavano contro il governo all'indirizzo del palco, senza che da lì venisse alcuno sprone a farlo. Organizzata dalla Federazione Nazionale della Stampa, la manifestazione ha visto in particolare la partecipazione, tra i tanti partiti (tra cui gli opportunisti PD e IdV) e associazioni, della Cgil, dell'Arci, e di attivisti del Popolo Viola. Moltissimi poi, è importante sottolinearlo, i cartelli e le magliette con scritto "Partigiani del terzo millennio", nonché i fazzoletti partigiani indossati da manifestanti di ogni età. Tra i vari striscioni, invece, ricordiamo il seguente: "Via la mafia dal parlamento. Giorgio, è questo che devi firmare", portato da alcuni ragazzi di Capua. Giorgio è il nome proprio del capo dello Stato Napolitano. Dal palco si sono susseguiti interventi di professori, lavoratori e personalità della politica, della cultura e dell'associazionismo (non solo italiane). Interessante quello del rappresentante dell'ente che si occupa di valutare il livello di libertà di stampa nei vari paesi a livello mondiale, l'Italia è quasi al 50° posto, ultima in Europa. Così come interessante è stato il discorso di Roberto Saviano, giunto sul palco con una scorta di oltre dieci poliziotti in borghese, per ovvie ragioni di sicurezza, e che questa volta ha evitato di lasciarsi andare a dichiarazioni anticomuniste o sulla sua fiducia nello Stato contro la mafia, sostenendo invece che "La privacy che vogliono proteggere (il governo, ndr) è quella degli affari, anzi dei malaffari". Il suo ingresso sul palco è stato accompagnato da un'ovazione, segno di quanto odio spontaneo vi sia, anche fra le masse del Centro Italia, per la mafia. Per telefono sono intervenuti Dario Fo e il compositore Ennio Morricone, il quale si è lamentato delle condizioni in cui versa l'arte nel nostro Paese, da lui definito nell'intervento "il paese dell'antimusica". In altri interventi c'è chi ha cercato di irretire il movimento di protesta con l'invito a non disertare le urne alle prossime elezioni. Il costituzionalista Stefano Rodotà (simpatizzante PD), uno degli estensori dei tre quesiti del Referendum per l'acqua pubblica, invece, mostra illudendosi una certa fiducia per Napolitano, e dice: "ha fatto oggi una sobria e decisa dichiarazione in cui, praticamente, sostiene che questa legge non può essere approvata. Credo che gli si debba gratitudine". Una fiducia concessa immeritatamente da parte sua, secondo noi, perché disattesa già parecchie volte in questi anni del suo mandato. Per quanto riguarda i dirigenti di PD e IdV, dobbiamo dire che nessuno di questi personaggi è stato acclamato in piazza, ma nemmeno contestato, a parte Di Pietro, cui si avvicina un uomo che dice: "Di Pietro manifesta contro la legge bavaglio, ma... diffida l'editore Koinè dal pubblicare il libro su di lui" (una biografia). Il Bolscevico, da parte sua, ha già sollevato dubbi sul passato di Di Pietro. Molto bello e sentito l'accorato appello della sorella di Stefano Cucchi, Ilaria, e della madre di Federico Aldovrandi, Patrizia (due dei tanti ragazzi uccisi dalle "forze dell'ordine") affinché la legge contro le intercettazioni non venga approvata. Durante il loro intervento diversi manifestanti espongono la foto del corpo martoriato di Stefano, con sotto la didascalia "Se fosse stato in vigore il ddl sulle intercettazioni, non avremmo mai visto queste immagini". Per quanto riguarda il PMLI, la Cellula romana "Rivoluzione d'Ottobre" era presente all'iniziativa munita delle insegne del Partito, il cartello doppia faccia, da una parte il manifesto No al bavaglio e dall'altra Per un nuovo 25 Aprile, e la bandiera, portati vicino al palco degli oratori. Qualcosa si è visto in tv, nella diretta web e su qualche quotidiano. Del nostro giornale sono state diffuse diverse copie. Con i manifestanti sono state intrattenute delle interessanti discussioni. Ad un certo punto del pomeriggio, dopo un intervento particolarmente acceso sull'antifascismo, un compagno del PMLI fa partire "Bella ciao", seguito da buona parte della piazza, solo che dal palco se ne fregano e subito dopo fanno partire la musica, come da programma, e così viene cantata solo la prima strofa. La Commissione per il lavoro di organizzazione del CC del PMLI ha inviato una lettera ai compagni romani nella quale si legge tra l'altro che i dirigenti nazionali del PMLI con alla testa il compagno Giovanni Scuderi sono loro grati e li ringraziano dal profondo del cuore per aver reso un importante servizio "di inestimabile valore per tutto il Partito". 7 luglio 2010 |