Lo denuncia il presidente della Corte dei conti "In Italia la corruzione è di sistema" Il procuratore generale della Corte, invece, è favorevole al condono fiscale La corruzione sistemica pregiudica l'economia nazionale, oltre alla legittimazione stessa delle pubbliche amministrazioni e al prestigio, l'imparzialità e il buon andamento della pubblica amministrazione. Questo è in sintesi l'inquietante allarme lanciato dal presidente della Corte dei conti, Luigi Giampaolino, durante la cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario il 5 febbraio scorso presso l'aula delle Sezioni riunite. "È da tempo che si è avuto modo di rilevare che la corruzione è divenuta da fenomeno burocratico/pulviscolare, fenomeno politico-amministrativo-sistemico. - ha esordito Gianpaolino nella sua relazione - la risposta, pertanto, non può essere di soli puntuali, limitati, interventi circoscritti, per di più, su singole norme del codice penale ma la risposta deve essere articolata ed anch'essa sistemica". Anche perché, ha spiegato ancora: "la metamorfosi del fenomeno criminale della corruzione ha comportato un significativo mutamento della natura del disvalore dei fatti di corruzione e del bene giuridico offeso. In particolare, la natura sistemica della corruzione ha comportato un ingigantimento del bene giuridico offeso e una rarefazione del contenuto di disvalore dei singoli comportamenti di corruzione. In effetti, la corruzione sistemica, oltre al prestigio, all'imparzialità e al buon andamento della pubblica amministrazione, pregiudica, da un lato, la legittimazione stessa delle Pubbliche Amministrazioni, e, dall'altro - come più volte la Corte ha evidenziato - l'economia della Nazione". Un'analisi non proprio in sintonia con quanto dichiarato dal procuratore generale della Corte dei conti, Salvatore Nottola, secondo cui invece il condono fiscale ha ragioni "intuitive e fondate" quali la "deflazione del contenzioso" e "realizzare in tempi rapidi introiti che difficilmente potrebbero essere realizzati". La normativa del condono può avere tuttavia "un effetto patologico", ha aggiunto, legato non alla sua natura già di per sé illegale ma, alla mancata riscossione del gettito. Dichiarazioni che hanno scatenato indignate reazioni e di fronte alle quali Nottola è stato costretto ad aggiustare il tiro precisando che: "Non è stato espresso nessun avviso favorevole al condono fiscale" ed "eventuali interpretazioni diverse sono da ritenersi infondate". La verità è che se anche i massimi vertici della Corte dei conti arrivano a giustificare in forme più o meno velate il fenomeno, allora vuol dire che la corruzione ha pervaso a tutti i livelli tutta la sovrastruttura di questo marcio sistema capitalista. 27 febbraio 2013 |