I cortei degli indignati scuotono l'intera Spagna Una marea di manifestanti ha invaso le strade e le piazze di tutta la Spagna il 19 giugno, una giornata di lotta del movimento degli indignati che ha rilanciato l'iniziativa contro le antipopolari misure adottate dal governo del socialista Zapatero e quelle imposte dall'Unione europea (Ue) per affrontare la crisi, i politici corrotti, lo strapotere dei banchieri, contro la mancanza di lavoro e prospettive di vita indecenti. Da Madrid alla Catalogna, dai Paesi Baschi alla Galizia e l'Andalusia, alla Comunità Valenziana almeno 250 mila dimostranti, secondo il quotidiano El Pais hanno fatto sentire la loro voce soprattutto contro le iniziative della Ue che impongono pesanti tagli ai bilanci pubblici per difendere l'euro, per dire forte un No in particolare ai tagli sociali e nel settore pubblico, sanità e scuola prima di tutto. Il governo del premier Josè Luis Zapatero ha negato per due anni l'esistenza della crisi; a fronte di una situazione sempre più difficile per le masse popolari, in un paese dove la disoccupazione è al 21%, ma al 45% fra i giovani, e dove un milione di famiglie ha perso ogni reddito, si è messo in moto ma per imboccare la strada dell'austerità e dei tagli alle spese sociali. Che vorrebbe imporre senza ostacoli. Ci è riuscito finora, grazie alla complicità delle principali organizzazioni sindacali che ci hanno messo mesi per indire uno sciopero generale, riuscito, ma che è rimasto isolato. Deve ora fare i conti col movimento degli indignati, nato con la manifestazione del 15 maggio nella piazza Puerta del Sol a Madrid. Che dopo aver sciolto i presidi principali nella piazza centrale a Madrid e a Barcellona ha dato vita a numerose iniziative nei quartieri periferici delle città e si è rimesso in moto con le manifestazioni del 19 giugno. Nella capitale sei cortei sono partiti dalle zone periferiche e sono confluiti a Plaza de Neptuno, a due passi dal Congresso dei deputati, blindato dalla polizia. Almeno 150 mila i partecipanti alla protesta, tantissimi i giovani protagonisti del movimento ma anche lavoratori e pensionati, famiglie con i bambini che hanno animato la marcia di Madrid. Sui cartelli e gli striscioni gli slogan della protesta: "Questa crisi non è la nostra, non la paghiamo", "Non siamo merci nelle mani di politici e banchieri", "Dormivamo e ci siamo svegliati!", "Non resteremo muti anche se fate i sordi!". Un successo che ha spinto gli indignati a pensare di convocare uno sciopero generale per paralizzare il paese e farsi sentire con ancora più forza. Intanto dal 23 giugno da Valencia e da altre venti città sono già partite delle marce di protesta che terranno assemblee lungo il percorso verso la capitale; l'appuntamento è per il prossimo 23 luglio per una nuova grande manifestazione di massa a Madrid, forse a Puerta del Sol là dove è nato il movimento degli indignati. Il 19 giugno manifestazioni di indignati si sono tenute anche in altri paesi europei, dall'Italia, alla Francia, alla Germania, al Belgio, alla Gran Bretagna. A Bruxelles alcune centinaia di manifestanti si sono radunati in una piazza nel quartiere residenziale di Ixelles per dirigersi verso la sede del Parlamento europeo ma sono stati immediatamente bloccati dalla polizia che ha attaccato coi lacrimogeni e disperso il corteo. 29 giugno 2011 |