Rilanciata dal nuovo premier giapponese Hatayama Verso la costituzione della Unione asiatica Ne faranno parte Cina, Giappone, India, Australia, Nuova Zelanda, Corea del Sud e i paesi dell'Asean Lo scorso 25 ottobre si è tenuto a Hua Hin in Tailandia il quarto vertice dell'Asia orientale al quale hanno partecipato il primo ministro cinese Wen JIabao, il primo ministro giapponese Yukio Hatoyama, il presidente sudcoreano Lee Myung Bak, il primo ministro indiano Manmohan Singh, il primo ministro australiano Kevin Rudd, il primo ministro della Nuova Zelanda John Phippip e i leader dei dieci paesi membri dell'Asean, l'Associazione dei paesi dell'Asia del sud-est. Tema del vertice la cooperazione tra i paesi asiatici nell'affrontare varie emergenze tra le quali la crisi finanziaria internazionale, i cambiamenti climatici, la sicurezza energetica e alimentare. Una cooperazione vista dai partecipanti come preludio della costruzione a lungo termine della Comunità dell'Asia orientale, sul modello di quella imperialista dell'Unione europea (Ue). Il 10 ottobre si erano incontrati a Pechino i primi ministri di Cina, Giappone e Corea del Sud che avevano annunciato di essere "impegnati nello sviluppo di una comunità dell'Asia orientale". "Finora - spiegava il premier giapponese Yukio Hatoyama - abbiamo avuto la tendenza a fare troppo affidamento sugli Usa. L'alleanza tra Giappone e Stati Uniti resta importante, ma come paese asiatico vorremmo portare avanti politiche più focalizzate sull'Asia". L'esponente democratico, da poco più di un mese al governo a Tokyo dopo 54 anni di quasi ininterrotti governi conservatori, vede un Giappone sempre amico degli Usa ma con una maggiore autonomia e con un occhio particolare rivolto all'Asia, dove crescono a grande velocità le concorrenti potenze economiche di Cina e India. Dal momento in cui si è insediato alla guida dell'esecutivo nipponico Hatoyama ha rilanciato l'ipotesi di una comunità dell'Est asiatico. Una comunità che dovrebbe basarsi su Cina, Giappone e Corea del Sud, le tre maggiori economie della regione che rappresentano circa il 16% del Pil mondiale. A questi tre paesi si dovrebbero unire, secondo il ministro degli esteri giapponese Katsuya Okada, India, Australia, Nuova Zelanda e i paesi membri dell'Asean, senza escludere anche altre adesioni, con la prospettiva di creare qualcosa di simile all' Unione Europea. Questi paesi assieme hanno prodotto nel 2008 il 23% della ricchezza del mondo, una potenza e una presenza economica che unite possono rafforzare nella sfida alle concorrenti imperialiste Usa e Ue. 28 ottobre 2009 |