Preceduto da una campagna denigratoria da parte di An-Pdl Il Cpo Experia di Catania sgomberato a manganellate dalla polizia del nuovo Mussolini Decine i contusi che partecipavano al presidio contro lo sgombero. L'Anpi e la Cgil fanno da scudo al Centro popolare. Ampia solidarietà popolare tra cui quella del PMLI La Cellula "Stalin" presente al corteo Dal corrispondente della Cellula "Stalin" della provincia di Catania All'alba del 30 ottobre, dopo 17 anni di occupazione, è stato sgomberato il Centro popolare occupato (Cpo) Experia di Catania di via Plebiscito, nel quartiere popolare di Antico Corso. Le "forze dell'ordine", decine di agenti in tenuta antisommossa, sono intervenute in maniera estremamente violenta, mentre gli occupanti con le mani alzate, schierati davanti all'ingresso difendevano il Centro popolare. La carica degli agenti sferrata all'improvviso, ha colpito decine di giovani, alcuni dei quali contusi dai manganelli sono finiti in ospedale. I manganelli sono stati usati anche contro gli abitanti del quartiere che difendevano lo spazio occupato. Quando lo sgombero è avvenuto i giovani del Cpo presidiavano da diverse ore la struttura, insieme agli abitanti del quartiere, per difendere uno spazio di aggregazione che fornisce diversi servizi, dal doposcuola per i bambini, in collaborazione con l'ex scuola Manzoni, ora Diaz, alla palestra. Secondo quanto raccontano i presenti le "forze dell'ordine" sono entrate nel Cpo e hanno devastato tutto quello che hanno trovato all'interno. Si è trattato di un vero e proprio crimine contro le masse popolari catanesi. L'attacco dei neofascisti Lo sgombero è stato preceduto da una violenta campagna denigratoria da parte degli esponenti del Pdl cittadino, tra cui l'ex An Salvo Pogliese, che con pretesti totalmente inventati hanno chiesto ripetutamente la chiusura del Cpo Experia dipinto come "luogo di degrado, dove si spaccia e si fa largo uso di droga". Campagna denigratoria non raccolta dalle masse popolari del quartiere, dove il lavoro dei giovani del Cpo è ben conosciuto e molto apprezzato. Ma il livore neofascista e filomafioso dell'amministrazione di "centro-destra" catanese, guidata dal Pdl Stancanelli, non si è placato fino ad ottenere lo sgombero forzato. La giustificazione ufficiale è quella di trasformare l'immobile dell'Experia in un'aula studio dell'Università. In realtà le motivazioni che stanno dietro lo sgombero sono tutte politiche. Le amministrazioni borghesi locali principali fautrici a Catania del regime neofascista del nuovo Mussolini avevano bisogno di chiudere questo spazio di aggregazione democratica. Il tentativo è quello di ridurre gli antifascisti catanesi al silenzio, mentre si lasciano proliferare indisturbati i fascisti legati a Casa Pound o a Forza Nuova, si sgomberano violentemente le scuole occupate, mentre la giunta svuota allegramente le casse comunali insieme alle cricche mafiose ad essa legate. Ma c'è dell'altro. Dietro lo sgombero si intravede il ritorno della speculazione edilizia nella zona finora occupata dal Cpo. Nel suo comunicato stampa l'Experia denuncia: "A quanto pare lo sgombero è stato richiesto dalla Sovrintendenza ai Beni culturali di Catania nella persona di Gesualdo Campo lo stesso che nel 1999 avallò i lavori da parte della Facoltà di Giurisprudenza nell'area della Purità (nella parte esterna del Centro popolare) ben sapendo che l'area conteneva reperti archeologici importantissimi per la storia della nostra città. Solo una lunga lotta del Centro popolare e del Comitato Antico Corso sono riusciti a bloccare questi lavoro speculativi rilanciando proposte concrete per l'utilizzo dell'area". Le solidarietà Molte e tempestive le solidarietà, tra cui quella dell'Anpi nel cui comunicato si legge: "Le scene e gli atti verificatosi questa mattina a partire dalle ore 6.00 in Via Plebiscito a Catania davanti alle porte del Centro sociale popolare Experia ledono in maniera forte i valori e la sostanza della democrazia del nostro Paese, riconquistata con l'enorme sacrificio e la vita di tanti italiani battutisi contro il dominio nazi-fascista". E ancora: "rattrista tanto constatare che questa mattina all'apertura della scuola Manzoni, che affianca il Centro Experia, tanti ragazzini e ragazzine nell'osservare la chiusura forzata della 'propria casa' che permetteva loro lo svolgimento di tante attività al di fuori dell'orario scolastico, siano esplosi in un pianto dirotto". Solidarietà anche da parte della Cgil: "Oggi a a Catania è stata scritta una brutta pagina di storia. La polizia in tenuta antisommossa ha aggredito un centinaio di persone tra studenti, lavoratori, docenti, giovani, responsabili politici, sindacalisti, che in modo pacifico presidiavano il Centro sociale Experia per impedire che uno dei più affollati quartieri popolari fosse privato di uno spazio di aggregazione sociale che per 17 anni ha sopperito all'assenza delle istituzioni". Diverse le solidarietà dei partiti, tra cui il PMLI. Nel comunicato di solidarietà della Responsabile regionale, tra l'altro, si legge: "Se le istituzioni borghesi in camicia nera, in testa il neopodestà Stancanelli, Pdl, avessero a cuore la condizione delle masse popolari della città di Catania penserebbero non certo a sgomberare l'Experia, ma lottare contro la mafia che impera in città, contro la disoccupazione, la povertà, la carenza di servizi. E invece svuotano le casse comunali, devastano la città insieme alle cricche mafiose, e non contente mandano spedizioni punitive a massacrare i giovani dell'Experia". Nel suo comunicato la Cellula "Stalin" della provincia di Catania del PMLI ha scritto: "esprimiamo, con forza e rabbia rivoluzionaria, la solidarietà al Centro popolare occupato Experia, sgomberato dopo 17 anni di occupazione, la mattina del 30 ottobre con un atto poliziesco degno del regime fascista del nuovo Mussolini. I marxisti-leninisti della provincia di Catania fanno appello a formare un fronte unito di tutte le forze democratiche e antifsciste per lottare uniti affinché il Centro sociale Experia ritorni ai suoi occupanti e agli abitanti del quartiere, agli studenti, ai lavoratori, alle donne e affinché diventi un centro di aggregazione sempre più forte e si lotti per fare nascere altri centri sociali nei quartieri popolari di Catania". La lotta in difesa del Cpo Nel pomeriggio di sabato 31 si è svolta una manifestazione cittadina in difesa dell'Experia. Un vivacissimo e combattivo corteo è partito dal Centro sociale per percorrere tutto il centro storico. I manifestanti hanno sfilato lungo via Plebiscito, piazza Stesicoro, via Etnea, piazza Duomo. Davanti al municipio, il cui portone era stato chiuso, il corteo si è fermato a lungo. Sono state lanciate parole d'ordine contro la giunta Stancanelli "mafiosi, mafiosi" e contro i consiglieri di An-Pdl. In un'assemblea improvvisata alcuni manifestanti hanno detto riferendosi al municipio: "Questo palazzo non serve a niente, mettiamolo al servizio del popolo". Il corteo era aperto dallo striscione "Nessuno sgombero fermerà la nostra lotta. Il Cpo Experia non si tocca". Ci sono stati momenti di tensione, quando diversi manifestanti hanno tentato di sfondare il portone del Cpo per rioccuparlo, ma sono arrivate immediatamente due camionette della polizia con decine di agenti in assetto antisommossa. Ha partecipato al corteo la Cellula "Stalin" della provincia di Catania del PMLI, con le bandiere del Partito. Alcuni giovani si sono fatti fotografare con "il Bolscevico" in mano. Intanto la mobilitazione continua e la repressione non è riuscita a fermare gli occupanti del Cpo Experia che hanno continuato in piazza le loro attività, tra cui anche il doposcuola per i bambini del quartiere. 4 novembre 2009 |