Sentenza del tribunale di Milano È stato un crimine rapire Abu Omar Condannati Pio Pompa e 23 agenti della Cia. Il direttore del Sismi salvato dal segreto di Stato imposto dai governi Berlusconi e Prodi Sia il governo neofascista di Berlusconi che quello di "centro-sinistra" di Prodi hanno coperto il Sismi, e in particolare il suo direttore Nicolò Pollari e il suo vice Marco Mancini, riguardo al coinvolgimento del servizio segreto militare italiano nel rapimento dell'Imam Abu Omar arrestato illegalmente dalla Cia il 17 febbraio del 2003 a Milano con l'accusa di terrorismo, trasferito nella base di Aviano e poi nelle carceri egiziane dove è stato torturato per diversi mesi. Dopo quasi 7 anni di indagini, il 4 novembre il giudice di Milano, Oscar Maggi, "pur riconoscendo valida e doverosa l'attività della procura", si è dovuto arrendere di fronte all'invalicabile muro del segreto di Stato imposto da Prodi e successivamente confermato da Berlusconi e dalla Corte costituzionale che ha esteso la copertura anche gli atti processuali, deliberando il non luogo a procedere per i due dirigenti dei servizi segreti in base all'articolo 202 del codice penale. Contro Pollari e Mancini, accusati di favoreggiamento e sequestro di persona, i Pm avevano chiesto rispettivamente 13 e 10 anni di reclusione. Il giudice però ha condannato a tre anni i funzionari del servizi segreti Pio Pompa e Luciano Seno accusati di favoreggiamento. Il non luogo a procedere è stato deciso anche per l'ex capo della Cia in Italia, Jeff Castelli, perché coperto da immunità diplomatica. Mentre gli altri 23 ex agenti della Cia coinvolti nel rapimento sono stati condannati in contumacia a pene tra i cinque e gli otto anni. Tutti i condannati dovranno risarcire anche un milione di euro all'ex imam e 500 mila euro alla moglie. Non si poteva agire diversamente, ha spiegato il giudice Maggi nell'emettere il verdetto: "L'azione penale nei confronti di Pollari e Mancini per quanto legittimamente iniziata, non può essere proseguita per esistenza del segreto di stato apposto dalla presidenza del consiglio e confermata dalla sentenza costituzionale numero 106 del 2009". Mentre il procuratore aggiunto Armando Spataro ha riconosciuto che "la decisione è arrivata alla fine di un procedimento difficile e portato a termine con grande professionalità" e ha accolto la sentenza con moderata soddisfazione. Tanto che tutti gli autori statunitensi del sequestro sono stati condannati. Mentre gli 007 italiani se la sono cavata solo per l'opposizione del segreto di stato. Una scelta che, ricorda Spataro, "è stata contestata dal parlamento e dal Consiglio europeo". Spataro ha annunciato che dopo la lettura delle motivazioni della sentenza valuterà se ricorrere in appello. Infatti, per i Pm il comportamento penale degli accusati non può coincidere con gli interessi dello Stato perché costituirebbe "un grave scempio del dovere di fedeltà ai principi della democrazia". Il caso di Abu Omar, secondo quanto ricostruito dalla Federal Aviation Administration e da Eurocontrol sarebbe solo il più eclatante dei rapimenti compiuti dalla Cia. L'Italia si sarebbe prestata a fare da base logistica per altri 80 voli di 26 differenti velivoli impegnati nel programma di "extraordinary rendition". Ma per il neoduce Berlusconi, per il suo predecessore Prodi e per il nuovo idolo del "centro-sinistra" Obama, su tutto ciò non si deve indagare e men che mai emettere condanne. 18 novembre 2009 |