Un coro unanime di lode e gratitudine a Mao Pasca fornisce validi elementi per vedere sotto una nuova luce la stampa e la propaganda delle due principali classi antagonistiche Monica Martenghi, applauditissima, auspica "un autunno rovente senza sconti alla borghesia, ai padroni e al loro governo Letta-Berlusconi, che va abbattuto" Scuderi, tra gli applausi scroscianti, rileva che non è sufficiente rifarsi ai Maestri se al contempo non si afferma che senza il PMLI il proletariato non può avere un avvenire rivoluzionario Per il PMLI la Commemorazione pubblica e solenne di Mao ad ogni anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 9 settembre 1976, rappresenta l'appuntamento più importante dell'anno, non soltanto per onorare e mantenere viva la memoria dell'amato Maestro del proletariato internazionale tra gli operai e le masse popolari italiane, ma anche per rafforzare l'unità del Partito e ricaricarlo di nuove energie rivoluzionarie, ispirandosi al suo pensiero e ai suoi insegnamenti, per armarsi adeguatamente in vista delle battaglie di classe che si annunciano col nuovo anno politico che con l'autunno idealmente si apre. Le Commemorazioni di Mao sono lontane perciò anni luce dalle vuote e retoriche liturgie con cui la borghesia celebra i suoi maestri, ma ognuna di esse è originale e diversa, e riesce ogni volta a rendere viva la figura del grande Maestro del proletariato internazionale e attuale il suo pensiero, calandoli nella situazione concreta in cui il nostro Partito si trova a operare e lottare. Ciò è stato confermato brillantemente anche quest'anno, con la scelta di un tema di vivissima attualità e particolarmente importante in ordine alla lotta strategica del Partito per diventare un Gigante Rosso anche nel corpo. "Mao, la propaganda e il lavoro giornalistico", era infatti il tema della 37a commemorazione di Mao, che il CC del PMLI ha celebrato con successo domenica 8 settembre 2013 nel centro di Firenze, nella sala Vasari dell'Auditorium al Duomo, addobbata e trasformata per l'occasione in una sobria ma rossa sala proletaria a cura delle commissioni di Organizzazione e di Stampa e propaganda del Comitato centrale del PMLI e del Comitato provinciale di Firenze del PMLI. Sul fondo della quale spiccava il grande tavolo rosso della Presidenza, con alle spalle un grande pannello recante il tema della manifestazione e una bella immagine di Mao dei primi anni '60, e con ai due lati una doppia fila di bandiere del Partito e dei Maestri. Al lato opposto, ad accogliere i partecipanti all'ingresso nella sala, un altro bel tavolo rosso con "Il Bolscevico", i libri, gli opuscoli e le altre pubblicazioni, gli audiovisivi e le spille del Partito. E intorno ad esso, appesi in più copie, i rossi manifesti del Partito, tra cui quello stesso della commemorazione, quello sul proselitismo dal titolo "Se vuoi il cambiamento aderisci al PMLI" e quello recentissimo con la parola d'ordine "Obama, imperialisti fermate i missili contro la Siria - Letta tieni fuori l'Italia dall'aggressione". Completava la calda accoglienza ai delegati provenienti da ogni parte d'Italia un sottofondo dei tre Inni del PMLI. Il saluto di Monica Martenghi Puntualmente alle 10 le note solenni de "L'Internazionale" hanno annunciato l'inizio della Commemorazione, e i compagni dirigenti hanno preso posto al tavolo della presidenza, con al centro il Segretario generale Giovanni Scuderi. E la compagna Monica Martenghi, a nome del CC del PMLI e della Presidenza ha subito preso la parola per salutare i partecipanti e introdurre la manifestazione. La compagna ha ringraziato calorosamente tutte le compagne e i compagni, i simpatizzanti, le amiche e gli amici provenienti da ogni regione d'Italia, dal Piemonte alla Sicilia, affrontando anche estenuanti e costosi viaggi, ringraziando in particolare tutti coloro che hanno gravi problemi di salute. Un ricordo colmo di eterna gratitudine, sottolineato da un applauso commosso della sala, ha rivolto a Nerina "Lucia" Paoletti, Vincenzo Falzarano, Ferruccio Panico, Marco Marchi e a tutti i compagni scomparsi. Applausi che hanno accompagnato ininterrottamente anche i calorosi ringraziamenti alle compagne e ai compagni di un'attività speciale che per decenni hanno fatto sacrifici "inenarrabili e indimenticabili" per finanziare il partito, a coloro che hanno sottoscritto o sottoscriveranno per la nuova Sede centrale del Partito a Firenze, alle simpatizzanti e ai simpatizzanti che aiutano economicamente ogni mese il Partito e a coloro che essendo impossibilitati a venire a Firenze hanno inviato messaggi di saluto. Man mano che la compagna estendeva i saluti oltre la cerchia dei partecipanti alla manifestazione, rivolgendosi ai sinceri comunisti ovunque collocati, alla classe operaia, ai disoccupati, ai precari, agli esodati, ai pensionati, agli studenti, ai movimenti di lotta, a tutti i colpiti dalla repressione poliziesca e giudiziaria ecc., cresceva anche il calore del pubblico, che è poi esploso in un applauso scrosciante quando Martenghi ha detto che "assieme e tutti uniti abbiamo tanto da lottare nei prossimi mesi", che "auspichiamo un autunno rovente e senza sconti alla borghesia, ai padroni e al loro governo Letta-Berlusconi che va abbattuto", e ha chiesto che sia indetto lo sciopero generale di 8 ore per fermare la macelleria sociale in corso: "Tutti alla manifestazione del 5 ottobre a Roma" (successivamente spostata al 12, ndr), per impedire al governo di completare la repubblica presidenziale della P2, di Craxi e di Berlusconi, ha aggiunto la compagna suscitando l'entusiasmo della sala. Altri applausi calorosi e militanti hanno sottolineato e accompagnato la prosecuzione del suo intervento in tutti i passaggi più significativi, come quando ha salutato il popolo cinese che soffre sotto la dittatura del governo revisionista e fascista di Pechino e i popoli in lotta per scrollarsi dal giogo dell'imperialismo, quando ha condannato risolutamente la decisione del capofila imperialista Obama di bombardare la Siria, e quando con le parole del Segretario generale ha esortato tutto il Partito a studiare e assimilare il discorso che il compagno Pasca stava per leggere a nome del CC del PMLI, perché costituisce "un prezioso elaborato marxista-leninista sul piano del lavoro giornalistico e di propaganda che dobbiamo seriamente studiare e applicare individualmente e collettivamente per migliorare il nostro lavoro su questo importante fronte". Martenghi ha quindi concluso incitando ad insistere e migliorare giorno dopo giorno il lavoro giornalistico e di propaganda, per far riaffermare la cultura del socialismo nella classe operaia e nelle nuove generazioni, mentre la sala in piedi applaudiva con entusiasmo e scandiva con lei le parole d'ordine inneggianti a Mao e al PMLI. I saluti delle Istanze di base e dei simpatizzanti Prima di dare la parola ai delegati delle Istanze di base e dei simpatizzanti attivi del Partito per i saluti alla manifestazione, la compagna Martenghi ha mostrato un bel regalo al Comitato centrale portato dai compagni marxisti-leninisti dell'Emilia-Romagna: un quadro con la copia originale del "Quotidiano del Popolo" del 1° Agosto1976, poco più di un mese prima della morte di Mao, e recante una sua storica foto col berretto dell'Esercito Rosso, di cui in quel giorno ricorreva l'Anniversario. Il regalo, accompagnato da una dedica dei compagni riportante una magistrale citazione di Mao sulla lotta di classe, è stato esposto orgogliosamente accanto al podio di fianco al tavolo della Presidenza. È stata poi data lettura dell'elenco delle istanze di base, assenti per motivi economici, di salute o di famiglia, che hanno inviato comunque messaggi di saluto, e la lista di simpatizzanti e amici del Partito che hanno inviato un messaggio non essendo potuti essere presenti. Per ragioni di tempo solo alcuni di questi messaggi sono stati letti dalla compagna nel corso della Commemorazione, ma tutti sono comunque pubblicati su questo numero de "Il Bolscevico". Sono quindi iniziati gli interventi di saluto dei rappresentanti delle Istanze di base e dei simpatizzanti, 26 in tutto, seguendo l'ordine dal Sud al Nord (l'hanno scorso era stato l'inverso), aperti dal compagno Salvo della cellula 1° Maggio Portella 1947 di Palermo e chiusi dal compagno Gabriele Urban dell'Organizzazione di Biella del PMLI. Il tempo a disposizione per gli interventi era per forza stringatissimo, appena due minuti a testa come da programma, eppure tutti gli intervenuti hanno saputo farne tesoro per riuscire a dare un importante contributo, in maniera sintetica ma non rituale, allo sviluppo della linea del Partito e al rafforzamento della sua unità intorno a Mao, ciò che la Commemorazione si proponeva. Uno sforzo davvero encomiabile, quello delle compagne e dei compagni, per riuscire a esprimere il massimo di contenuti e di chiarezza in un tempo ridottissimo, che ben si addiceva al tema della manifestazione e che il compagno Scuderi non ha mancato di cogliere, traendone spunto per un commento sulla necessità di imparare a fare "discorsi brevi e presentati con calma e con oratoria rossa", perché questa è anche "una tribuna per fare esperienza, per i comizi, i dibattiti". E comunque, ha aggiunto in tono commosso, "grazie, grazie, grazie di cuore per questi vostri interventi così appassionati, così profondi e così intensi". È impossibile in questo spazio dare conto dei tanti e applauditissimi interventi, alcuni dei quali sono del resto pubblicati integralmente su questo numero. Possiamo però dire che se li paragoniamo ai vari strumenti di un'orchestra essi sono ben riusciti a suonare un'unica magnifica musica proletaria rivoluzionaria, che è quella di un sentimento unanime di lode, di gratitudine e di fedeltà a Mao, le cui citazioni, molto usate negli interventi e tutte accuratamente aderenti al tema, hanno molto arricchito e illuminato la manifestazione del suo pensiero e dei suoi insegnamenti. Tutti, pur non perdendo di vista il tema centrale della Commemorazione e rilanciando in vari modi l'esortazione di Monica Martenghi a preparare un "autunno rovente" di lotte per buttare giù il governo Letta-Berlusconi, hanno cercato anche di dare un ulteriore contributo attraverso la propria esperienza concreta nei rispettivi luoghi di lavoro, di studio e di lotta, con il richiamo alle lotte di massa a cui hanno partecipato, tra cui quella esemplare dei No Muos; con la denuncia delle malefatte dei vari neopodestà e governatori della destra e della "sinistra" borghese, come per esempio a Palermo, Firenze Napoli, Roma e Milano; e la denuncia del peggioramento ovunque delle condizioni della classe operaia e delle masse popolari, degli stessi spazi di libertà borghesi sempre più ristretti e negati, perfino per i nostri banchini di propaganda, dello sfruttamento dei giovani e dei precari, e così via. Particolarmente toccante è stata la vicinanza al compagno Emanuele Sala per i suoi gravi problemi di salute, espressa dalla compagna Giada della Cellula Stalin di Forlì, che ha interpretato il sentimento unanime di tutto il Partito, così come facendo le condoglianze al Segretario generale per la recente perdita di sua madre Alfreda, ricordata affettuosamente anche in altri interventi. E forte è stata come sempre, nel nome di Mao, l'unità ideale tra i giovani e gli anziani che è emersa in modo naturale e spontaneo dagli interventi. Lo stesso Segretario generale lo ha sottolineato in maniera eloquente andando ad abbracciare personalmente il giovane compagno operaio Alessandro Frezza dell'Organizzazione di Viggiù, che aveva appena fatto un importante intervento, ispirato ad una appropriata citazione di Mao, sulla necessità di indagare e conoscere approfonditamente il nostro territorio per poter fare bene la propaganda e il lavoro giornalistico rossi, e sulla necessità per far ciò di impugnare risolutamente la grande arma del PMLI rappresentata da "Il Bolscevico": "Viva le penne rosse, viva i giovani quadri del Partito", ha gridato Scuderi tra gli applausi andando verso il podio per abbracciarlo. Un'attenzione ugualmente calorosa del Segretario generale toccava poco dopo alla compagna simpatizzante anziana di Cuneo, Liliana, al termine del suo toccante intervento concluso con la famosa citazione di Mao esortante ad osare scalare le vette più alte. Scuderi è andato al podio ad abbracciarla esortando la sala a fare un applauso a tutte le compagne e i compagni anziani: "Tra cui mi ci metto anch'io", ha aggiunto ridendo e suscitando l'ilarità della sala. In realtà i commenti e le sottolineature del Segretario generale sono stati numerosi durante tutta la Commemorazione, arricchendola di spunti di riflessione e di preziosi insegnamenti. Come quando, traendo spunto dalla lettura del saluto inviato da un compagno palermitano assente, ha sottolineato che "la critica e l'autocritica è pane quotidiano per i marxisti-leninisti. Senza questo pane non si può costruire un reale Partito marxista-leninista". O come quando, dopo l'intervento di un simpatizzante di Salsomaggiore che aveva smontato le false tesi della borghesia e dei trotzkisti sui comunisti "massacratori" del popolo, incitando ad essere invece orgogliosi di essere comunisti e portare avanti le idee del socialismo e dei grandi maestri, Scuderi ha scandito, a voce alta e tra gli applausi scroscianti della sala: "Questo concetto è molto, molto importante, ma insieme a questo ce n'è un altro altrettanto importante, importante, importante: senza il PMLI non ci può essere avvenire per la classe operaia e per le masse popolari!". Il discorso di Mino Pasca Il clima di crescente partecipazione, calore ed entusiasmo degli interventi ha preparato ottimamente il terreno al momento centrale della Commemorazione, il discorso che il compagno Mino Pasca ha tenuto a nome del CC del PMLI. Prima di annunciarlo, avvertendo che per ragioni di tempo sarebbe stato letto in una versione ridotta, ma che comunque la sua versione integrale sarebbe stata pubblicata su questo numero de "Il Bolscevico", la compagna Martenghi ha voluto doverosamente ringraziare le compagne e i compagni che hanno versato generosi contributi quella mattina stessa per la nuova Sede centrale a Firenze e per la riuscita della manifestazione. Il discorso di Pasca, letto dall'autore con oratoria chiara e penetrante, ha catturato immediatamente l'attenzione della platea, che lo ha seguito fino alla fine senza mai il minimo calo di tensione. Anzi in un crescendo di interesse e di entusiasmo, sottolineato da ripetuti e calorosi applausi, per la ricchezza e la profondità delle analisi, per la convinzione e la forza delle indicazioni politiche, per i numerosi concetti e problemi esaminati e sviscerati, spesso mai affrontati finora da nessuno in maniera così chiara e approfondita, ma senza mai cessare di riferirsi e attingere al pensiero di Mao, il cui forte influsso informa tutto il documento. Il discorso arma il Partito e il proletariato di un'analisi marxista-leninista completa, profonda e aggiornata, della cultura e del sistema di stampa e propaganda borghesi in tutte le loro più moderne articolazioni, svelandone i meccanismi più reconditi e reazionari, come ad esempio l'inganno di Internet e il suo uso demagogico da parte dei nuovi imbroglioni Grillo e Casaleggio, e come l'impero mediatico su cui si è fondata la marcia su Roma del neoduce Berlusconi. Chiarendo al tempo stesso in cosa si differenzia la cultura del proletariato da quella della borghesia, i cui interessi sia immediati che storici a lungo termine sono diametralmente opposti. Il documento traccia infatti tra le due culture una netta linea di demarcazione e chiarisce come si possano sfruttare le nuove tecnologie, che la borghesia usa per ingannare la classe operaia e mantenersi al potere, a vantaggio invece della stampa e propaganda marxista-leninista, ma senza mai diventarne succubi. Tenendo cioè ben fermo il principio di privilegiare le piazze reali a quelle virtuali, secondo l'indicazione di Scuderi al 5° Congresso nazionale del PMLI che bisogna sempre privilegiare il megafono alla tastiera. Il discorso di Pasca è anche una miniera di preziose indicazioni su come vanno impostati e svolti il lavoro giornalistico e la propaganda marxisti-leninisti, sul linguaggio sempre chiaro e vicino alla classe operaia e all'intero popolo da usare, sulla redazione degli articoli e dei manifesti, sui problemi dello sviluppo de "Il Bolscevico" e della sua rete di corrispondenti operai e studenteschi, e su innumerevoli altri aspetti di questa attività di importanza strategica per dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso. Sintetizzando magistralmente tutto ciò in una sola frase, il compagno Scuderi ha detto che il discorso di Pasca "fornisce validi elementi per vedere sotto una nuova luce la stampa e la propaganda delle due principali classi antagonistiche". Un lungo e caloroso applauso di tutta la sala alzatasi in piedi ha salutato la conclusione del discorso di Pasca, e subito dopo la compagna Martenghi ha guidato i partecipanti a scandire due volte e con forza le parole d'ordine della manifestazione: "Via il governo Letta-Berlusconi"! "Avanti con forza e con fiducia verso l'Italia unita, rossa e socialista"! "Viva Marx, viva Engels, viva Lenin, viva Stalin, viva Mao Zedong"! "Coi maestri e col PMLI vinceremo"! A seguire gli Inni del Partito, "L'Internazionale", "Bandiera Rossa" e "Il Sole Rosso", cantati in coro dalla sala sempre in piedi e conclusi con un lungo applauso finale, hanno chiuso ufficialmente la Commemorazione. Prima di rimettersi in viaggio per le rispettive regioni, pieni di entusiasmo e ricaricati di nuove idee ed energie rivoluzionarie da questa memorabile giornata, le compagne e i compagni hanno approfittato dell'occasione indugiando ancora per conoscersi e fraternizzare, per congratularsi col compagno Pasca per il suo magistrale discorso. E per posare nelle foto di gruppo con i compagni dirigenti e con il Segretario generale, che come sempre ha voluto abbracciare e salutare personalmente tutti, in particolare i nuovi militanti e simpatizzanti del Partito. La commemorazione di Mao come ogni anno è stata ignorata dai mass media della destra e della "sinistra" borghese. Quest'anno sorprendentemente ha fatto eccezione "La Nazione" che dopo ben 37 anni ha pubblicato lunedì 9 Settembre un'intera pagina in cronaca di Firenze composta da un articolo scritto da Paola Fichera e da una serie di foto a colori, dedicata alla commemorazione di Mao. Lo stesso servizio corredato da ben 14 foto è stato pubblicato anche on-line e questa volta, seppure con titolazioni diverse e assolutamente offensive verso Mao, sia nella cronaca nazionale del QN "La Nazione-Il Resto del Carlino-Il Giorno", sia nella cronaca locale di Firenze de "La Nazione". 11 settembre 2013 |