Il "decreto rifiuti" del governo è fatto su misura delle cosche dello smaltimento selvaggio e dell'incenerimento Il 21 dicembre scorso con 334 voti a favore, 213 contrari e un astenuto la Camera ha approvato il decreto legge per l'emergenza rifiuti in Campania. Il testo, oltre quello scontato del PDL ha avuto il sì di UDC, FLI e API. Si tratta dell'ennesimo decreto voluto dal governo in camicia nera e destinato ad aggravare l'emergenza rifiuti, che sta smentendo clamorosamente i "miracoli" continuamente annunciati dal nuovo Mussolini. Sono state messe in capo alle province, e non ai comuni, le competenze fondamentali sul ciclo dei rifiuti, nonostante il fallimento della loro azione sia sotto gli occhi di tutti. Non c'è un impegno alla riduzione dei rifiuti e nulla di credibile e incisivo per sviluppare la raccolta differenziata, i due cardini di ogni seria politica per lo smaltimento dei rifiuti. Sono previsti invece nuovi commissari straordinari per l'indicazione delle nuove mega-discariche da militarizzare invece di criteri tecnici rigorosi e trasparenti a tutela della salute e dell'ambiente. Al presidente della Regione, Stefano Caldoro (PDL), è affidata la responsabilità di indicare i Commissari per la realizzazione dei termovalorizzatori di Napoli e Salerno, da affiancare al mostro di Acerra, già di proprietà della multinazionale lombarda A2A. Tra le norme più scandalose quella che prevede da sette a quindici giorni quale termine massimo per il rilascio della Via, la Valutazione di impatto ambientale. Ai commissari che dovranno realizzare i termovalorizzatori sono attribuite le funzioni di sottosegretario che furono di Guido Bertolaso. Funzioni che consentono di agire in deroga alle normali procedure. Come se non bastasse resta nella totale confusione il destino dei disciolti Consorzi e del relativo personale, in molti casi senza stipendio da mesi nonostante il quotidiano superlavoro a cui sono sottoposti. Ancora una volta il presidente della Repubblica e i deputati del PD hanno finito per essere complici di questo governo criminale, il primo apponendo la firma al decreto e i secondi limitandosi a un paio di emendamenti che a loro dire avrebbero "salvato, almeno per il 2011, le competenze gestionali e di riscossione dei comuni per il servizio rifiuti, Tarsu e Tia. Una richiesta formulata dall'ANCI senza la quale i Comuni non avrebbero neppure potuto approvare i bilanci, di cui la Tarsu è capitolo d'entrata essenziale". Dopo la bocciatura della proposta di Bersani di attribuire il ruolo di soggetto attuatore ai Comuni in cui ricadono gli impianti di incenerimento è passata invece la norma che attribuisce al presidente della regione la possibilità di nominare commissari per i termovalorizzatori di Napoli e Salerno, in via teorica scongiurando l'accentramento dei poteri in capo ai presidenti delle province, rispettivamente Cesaro e Cirielli del PDL. È un decreto quindi che va risolutamente denunciato, combattuto e affossato, primo, perché non c'è nessuna seria misura per incentivare la raccolta differenziata e il riciclaggio con norme chiare e stringenti per i comuni inadempienti. Secondo, perché è pieno zeppo di deroghe alle normative ambientali, degli appalti ed europee, e pieno di commissariamenti, lo strumento privilegiato dal governo per cancellare ogni residuo di "democrazia" borghese. Terzo, in quanto punta tutto sull'incenerimento e sulla privatizzazione selvaggia del "sistema", aumenta le tasse e gli scandalosi balzelli che gravano come un macigno sulle masse popolari in miseria a fronte di servizi da Terzo mondo e rimanda alle calende greche l'attuazione delle bonifiche ambientali delle migliaia e migliaia di siti inquinati con cui il sistema impreditoriale-politico-camorristico-massonico ha avvelenato il fertile territorio campano. Quel che è certo è che da questo decreto non deriverà nessun contributo positivo per risolvere definitivamente la scandalosa e ventennale "emergenza rifiuti in Campania" e il disastro igienico sanitario e ambientale che ha provocato. "Mantenere la provincializzazione del ciclo integrato dei rifiuti serve a continuare a sversare in discarica rifiuti tossici e velenosi derogando alle norme comunitarie e a deresponsabilizzare le amministrazioni comunali. La verità - ha affermato, fuori dal coro del parlamento nero, Francesco Barbato dell'IDV - è che si sta puntando alla solita politica degli affari, per consentire al 'gruppo' Cosentinian-Casalese di mettere le mani sul grosso business dei termovalorizzatori: un affare di circa un miliardo di euro". 12 gennaio 2011 |