Dura denuncia del consigliere comunale di "Napoli Tua" "Narducci sugli appalti non si accorge delle interdittive antimafia" Rinaldi: "L'assessore usa Palazzo S. Giacomo come ufficio della Procura". Per il PMLI la giunta De Magistris è al servizio della borghesia e non del popolo napoletano Dal nostro corrispondente della Campania In un'accorata denuncia, che segue quella dell'altro consigliere comunale di "Napoli Tua", Arnaldo Maurino, che aveva criticato i vigli urbani agli ordini dell'ex parà Sementa di aver utilizzato gas urticante all'indirizzo degli immigrati negli sgomberi di agosto nei pressi della stazione di Napoli, Pietro Rinaldi rincara la dose puntando direttamente il dito contro l'assessore alla "sicurezza" Narducci. E sono parole chiare e nette presenti nel comunicato stampa del 14 settembre scorso dove il consigliere comunale di "Napoli Tua" (la lista che appoggiava la candidatura di De Magistris) ha affermato: "Narducci sugli appalti non si accorge delle interdittive antimafia e usa Palazzo S. Giacomo come un ufficio della Procura. Si sono verificati atteggiamenti da caserma di polizia oltre che di una linea politica sulla sicurezza fatta di manganello e cecità. Come è stato anche per l'incontro con Alex Zanotelli". Il riferimento agli appalti e al sospetto di infiltrazioni camorristiche riguarda la determina dirigenziale n°16 del 17 giugno 2011, nel primo mese della nuova amministrazione. Con questo atto il Comune di Napoli, tramite il Servizio Ambiente, affida i lavori di bonifica da contaminanti del suolo e sottosuolo della falda acquifera in Via Malibran lotto T alla ditta "Ibi" s.p.a. L'azienda dell'amministratore delegato D'Amico è nota alle cronache per essere la ditta che ha gestito la discarica di Chiaiano ed è stata colpita da interdittiva antimafia proprio nello scorso dicembre a seguito dell'inchiesta della Procura della Repubblica sulle infiltrazioni criminali nella gestione dei subappalti nella discarica di Cava del Poligono. "Narducci ci deve spiegare come è possibile che un'azienda colpita da interdittiva antimafia esegua lavori per il Comune - incalza Rinaldi - Ma come, l'assessore sceriffo non se n'è accorto?". e ancora: "In occasione dell'incontro tra Narducci e gli ambulanti italiani di Piazza Garibaldi - racconta Rinaldi - Alex Zanotelli è stato trattato con toni da caserma di polizia e quasi sottoposto ad un'interrogatorio da parte dell'assessore-sceriffo". "E' inaccettabile e vergognoso che Palazzo S.Giacomo diventi una caserma di rigore e che assessori del Comune di Napoli abbiano atteggiamenti di questo tipo con figure come Alex Zanotelli il cui impegno sociale meriterebbe ben altri atteggiamenti di rispetto e riconoscenza che ci auguriamo il sindaco de Magistris sappia apprezzare". Nulla di nuovo sotto il sole per noi marxisti-leninisti che fin da prima, dell'insediamento a Palazzo S.Giacomo abbiamo denunciato le politiche repressive e da "sceriffo" propugnate da De Magistris e Narducci che hanno instaurato un clima di militarizzazione del territorio cui si aggiunge la "nuova ZTL" (zona a traffico limitato) che così come è fortemente osteggiata dalle masse popolari e dai piccoli commercianti e in vigore dallo scorso 22 settembre. Se anche nella maggioranza del consiglio comunale serpeggia un forte malumore con le denunce dei consiglieri comunali Maurino e Rinaldi, ciò sta a significare che il PMLI aveva e ha visto giusto sulla natura antipopolare della giunta De Magistris e del suo falso cambiamento a Palazzo San Giacomo. Un cambiamento tutt'altro che a favore delle masse popolari ma solo e unicamente indirizzato alla difesa degli interessi della borghesia e delle sue leggi dominanti. La giunta cosiddetta "rivoluzionaria" di De Magistris e in particolare il suo assessore alla "sicurezza" in solo pochi mesi si è macchiata di gravissimi episodi di repressione e di negazione di diritti delle masse popolari partenopee e di quelle immigrate: nel mese di giugno, luglio ed agosto si sono succeduti decine di blitz, ordinati dal Comune di Napoli, contro gli immigrati e rom. Fogli di via, cariche selvagge e indiscriminate ai danni dei precari bros, sgomberi di luoghi occupati, perquisizioni notturne fin dentro le abitazioni, persecuzioni contro gli ambulanti, manganellate ed uso dello spray urticante (come nella vergognosa vicenda di Via Brin). Non c'è quartiere della città che non sia stato interessato dall'azione dei pattuglioni dei Vigili Urbani i quali, con modalità tipicamente da squadrismo fascista, hanno dato un assaggio di cosa s'intende per "legalità", secondo i dettami della nuova amministrazione arancione, nella città di Napoli. Non è indifferente ricordare che contro questa linea di condotta del Comune si sono levate non solo le voci delle associazioni antirazziste ma anche quelle delle organizzazioni sindacali - dalla CGIL Immigrati all'Unione Sindacale di Base - del comboniano Alex Zanotelli, di operatori sociali e di settori dello stesso assessorato alle Politiche sociali. Già la riconferma del generale Luigi Sementa a capo del corpo dei Vigili Urbani (dopo che lo stesso si è macchiato, per anni, di decine di episodi di gratuita violenza contro giornalisti, immigrati e "ultimi della classe"...), assieme alla nomina (con lautissimo stipendio) ad alcune funzioni particolari del colonnello dei carabinieri, Attilio Auricchio, sono stati chiari segnali di come l'amministrazione della fantomatica "democrazia partecipata e dell'accoglienza" sta facendo della "questione legalità" e della conseguente campagna d'ordine scatenata un distintivo cavallo di battaglia per accreditarsi verso la borghesia e i padroni che, in forme plebiscitarie nei quartieri bene della città, hanno sostenuto e votato Luigi De Magistris. È vero: il vento è cambiato. Ma con la giunta di De Magistris soffia sempre più a favore della borghesia e del suo marcio sistema capitalista e a discapito del popolo napoletano. 5 ottobre 2011 |