La destra della Repubblica Ceca vuol mettere fuori legge il PC di Boemia e Moravia Il motivo: "Esprime una concezione del mondo marxista" La destra della Repubblica Ceca ha rilanciato la sua iniziativa per mettere fuori legge il Partito comunista di Boemia e Moravia (Pcbm), che è il terzo partito del paese. Una manovra di segno anticomunista iniziata da tempo e che si è accentuata soprattutto nel corso degli ultimi mesi. Tale campagna aveva segnato un passaggio significativo al senato di Praga nella sessione del 30 ottobre 2008 quando l'assise parlamentare, con la partecipazione di soli 38 senatori su un totale di 81, aveva preso in esame il rapporto finale della Commissione temporanea per la valutazione della costituzionalità del Pcbm e in una condizione di piena illegalità aveva approvato con soli 30 voti a favore una risoluzione nella quale si sottolineavano presunte violazioni della Costituzione da parte del Pcbm. Fra queste si indicava in particolare il fatto che tale partito "esprime una concezione del mondo marxista". La risoluzione del senato chiedeva al governo di portare il caso di fronte al Tribunale supremo amministrativo, un atto che non è stato compiuto né dal precedente governo di Topolanek né dall'esecutivo in carica presieduto da Jan Fischer. Lo scorso 8 dicembre la Commissione ha di nuovo chiesto al governo di portare al Tribunale una proposta di sospensione dell'attività del Pcbm. Nell'appello lanciato dal Pcbm, con la richiesta di iniziative di solidarietà per dire di No alla messa al bando del partito, del 5 gennaio scorso si afferma che "i membri della destra nel Senato, ma non solo, cercano di stornare l'attenzione dai problemi, dagli scandali e dalla corruzione e di eliminare la tensione sociale causata dalla crisi economica. Si tratta di una reazione all'atteggiamento dell'opinione pubblica che manifesta una forte disillusione nei confronti del capitalismo. L'atteggiamento dell'opinione pubblica nei confronti del capitalismo inquieta ogni giorno di più la destra ceca. Il suo obiettivo, per le ragioni già menzionate, è quello di intimidire e scoraggiare i membri, i sostenitori e gli elettori potenziali soprattutto nel momento in cui si stanno avvicinando le elezioni per la Camera dei Deputati, che si terranno nel maggio 2010. L'obiettivo della destra è ottenere, se non la messa al bando, almeno una sospensione dell'attività del Partito comunista prima delle elezioni". Le azioni anticomuniste della destra della Repubblica Ceca hanno preso il via sin dal maggio 1992 quando il governo del presidente Vaclav Havel aveva approvato una legge per l'epurazione di tutti coloro che avevano avuto qualche carica di rilievo, anche a livello locale, nel partito revisionista. In seguito a tale legge il Pcbm era stato costretto tra l'altro a togliere dalle proprie bandiere la falce e il martello, sostituiti dal simbolo delle ciliegie. Due anni fa il governo aveva tentato di dichiarare illegale l'organizzazione giovanile del Pcbm, un atto bloccato dalle proteste nel paese e dalla solidarietà internazionale che avevano contribuito alla sospensione della dichiarazione di illegalità da parte del Tribunale ceco. 27 gennaio 2010 |