Quale forma di astensione dal voto mi consigliate? Cari compagni, voi sostenete la linea dell'astensione per le prossime elezioni politiche. Indipendentemente dalle vostre posizioni politiche generali, anch'io, in questa occasione elettorale, sono orientato all'astensione. Mi pongo però - e vi pongo - la questione di quale forma di astensione: non andare al seggio; andare al seggio e vidimare il certificato, ma rifiutare la scheda; votare scheda bianca o nulla; votare per una lista palesemente inutile, perché impossibilitata a raggiungere il 4 o l'8% dei voti. Gli effetti di queste scelte sul numero complessivo dei voti validi e dunque sull'esito delle elezioni non è indifferente. Mi risulta, per esempio, che le schede bianche e nulle verranno conteggiate a favore del premio di maggioranza della lista che risulterà prima, la più votata. Questo può significare che se annullo la scheda darò un mio piccolo contributo involontario alla probabile vittoria di Berlusconi. Questo mi disturba un po'. Che ne pensate, come vi regolate voi? Cordiali saluti Un astensionista del Nord Caro compagno, apprezziamo la tua decisione di astenerti, anche se "indipendentemente dalle posizioni generali" del PMLI. Noi privilegiamo la diserzione alle urne, che è la forma dell'astensionismo più chiara e più esplicita, un netto e pubblico rifiuto di queste istituzioni e di questi partiti parlamentari. Ma va bene anche annullare la scheda o lasciarla in bianco. Ciascuno usi tranquillamente una qualsiasi delle tre forme dell'astensionismo in base a proprie considerazioni tattiche. Dal punto di vista politico e elettorale quello che vale, ed è l'aspetto preminente, è la somma della diserzione alle urne e delle schede nulle e bianche. Di questo e non di altro si discuterà fuori e dentro il parlamento. Le schede bianche e nulle vanno a favore del premio di maggioranza? No, perché per legge non sono considerati voti validi, quindi non vengono assegnati a nessuna lista. Andare al seggio e rifiutare la scheda facendo mettere a verbale tale rifiuto? Lo sconsigliamo per evitare di essere schedati, con possibili rivalse politiche, sociali e professionali. Il gioco non vale la candela. Si sostiene da parte di qualcuno che il rifiuto della scheda è considerato un voto valido. Ma anche se fosse così non cambia nulla al nostro discorso sull'astensionismo. In ogni caso il rifiuto della scheda ci sembra più un atto individualistico di testimonianza che una scelta politica elettorale di massa. Un atto che oltre a non incidere sull'astensionismo, per le sue dimensioni quantitative, porta solo confusione nell'elettorato astensionista e potrebbe danneggiare le tre forme classiche dell'astensionismo. Per noi è inconcepibile votare "una lista palesemente inutile", vorrebbe dire accreditarla e incoraggiarla. L'unico atteggiamento elettorale corretto e politicamente qualificato da parte dell'elettorato di sinistra per noi è quello di votare il PMLI e il socialismo astenendosi. Cordiali saluti. 9 Aprile 2008 |