Che pensate di certe mode giovanili e del consumismo? Carissimi, ho 14 anni e sono ancora alla ricerca di un ideale da seguire, come molti giovani della mia età, e do ascolto pertanto, con un occhio critico, a tutte le voci. Seguo dunque, con particolare interesse, anche il PMLI, tramite il sito internet; trovo molto ammirevole la vostra opera, il vostro sforzo disinteressato in difesa di tutti, complimenti davvero. Per meglio comprendere, per quanto mi è possibile, i vostri ideali e gli insegnamenti che seguite, ho stilato una piccola lista di domande, relative ai giovani e al mondo moderno consumista; mi piacerebbe molto se mi rispondeste: - Qual è il vostro pensiero sulle mode dei giovani? Comprendendo anche le discoteche, le droghe, il mito dello "sballo"... - Cosa ne pensate della moda, a livello di abbigliamento? È un fattore puramente estetico, un motivo di divisione, una specie di "razzismo" tra chi può permettersi l'abito firmato e chi no? - Vanno utilizzati i social network, in particolare Facebook? Possono avere qualche utilità, oltre a fornire a cani e porci i nostri dati personali? - Cosa ne pensate generalmente della pubblicità, che fa leva su ogni istinto umano pur di spingere all'acquisto? Vi ringrazio in anticipo per l'impegno che vi contraddistingue, e con il quale mi risponderete. Paolo - provincia di Venezia Caro compagno, grazie per i complimenti che ci incoraggiano a fare sempre meglio e a proseguire nella Lunga Marcia verso l'Italia unita, rossa e socialista. Appoggiamo la tua "ricerca di un ideale da seguire". Il nostro auspicio, ovviamente, è che alla fine tu possa optare per il socialismo e quindi unirti al PMLI come militante o simpatizzante. Rispondiamo sinteticamente ai tuoi quesiti. Anzitutto va detto che i giovani, come del resto tutte le masse, subiscono l'influenza culturale, politica, morale, comportamentale della classe dominante borghese. Ed è difficile un po' per tutti sottrarsi a questa influenza. Ad essa possiamo sottrarci solo se abbiamo degli alti ideali sociali, se la nostra vita è incentrata sulla lotta contro le ingiustizie sociali, sul benessere collettivo anziché sull'egoismo, sull'individualismo e sull'arrivismo, se siamo abituati a ragionare con la propria testa e ad avere un senso critico e autocritico. Se poi si possiede, come è il caso dei marxisti-leninisti, una concezione proletaria del mondo è ancora più facile sfuggire alle mode borghesi, allo "sballo", alle droghe, all'abito firmato, ecc. Il problema non è tanto se si frequentano o no le discoteche e se si ha qualche capo firmato, quanto se si è schiavi di ciò, se li consideriamo dei miti, dei segni di distinzione verso gli altri giovani. Divertirsi, svagarsi sono una necessità umana, ma quando essi diventano una ragione di vita, la cosa che conta di più, il loro beneficio si trasforma in una cosa negativa. I marxisti-leninisti, per esempio, mettono al primo posto il lavoro politico rivoluzionario e subordinano tutto il resto a esso. Coscienti che non si può vivere per se stessi ma per la nobile causa dell'emancipazione del proletariato e dell'intera umanità. Secondo noi i social network, e quindi anche Facebook, possono avere una qualche utilità ma se usati intelligentemente a scopi sociali e politici, non come sostituti delle relazioni sociali reali e della lotta politica concreta nei luoghi di lavoro, di studio e di vita. Noi marxisti-leninisti preferiamo e privilegiamo la lotta di piazza e il megafono anziché la tastiera. La pubblicità in mano ai capitalisti è uno dei principali veicoli da cui passano la politica, la cultura, la morale, il modo di vivere, la moda borghesi, nonché il consumismo. 19 maggio 2010 |