Perché attaccate frontalmente Ratzinger? Gentile redazione de "Il Bolscevico", salute. Ho appena letto il vostro articolo sull'enciclica di Benedetto XVI e vi ringrazio per la richiesta di ricevere un mio parere su di esso. Devo dire che le parole con cui è stato affrontato l'argomento non mi sono piaciute e vorrei spiegarne il perché. Premetto dicendo che sono Cristiano evangelico (non cattolico quindi) e non sono per nulla interessato a difendere le posizioni del papa, né tantomeno della mia fede ché non credo ce ne sia bisogno. Vi sono degli aspetti in cui c'è la volontà del papa di denigrare il socialismo internazionale e questo non lo approvo minimamente, infatti quando egli afferma che Marx non avrebbe detto come si sarebbe passati dal socialismo al comunismo, dimostra di disconoscerne il pensiero per le ragioni già citate nell'articolo che non sto qui a discutere. Ma dire che l'insinuazione che Ratzinger affermi che, in altre parole, il Cristianesimo sia l'oppio dei popoli si commenta da sola, è falsa e non merita neanche confutazione. Cristo ha liberato l'essere umano da catene più strette di quelle del capitalismo, cioè da quelle del peccato, che voi ci crediate o no. Sulla vostra citazione di S. Paolo mi si permetta di correggervi e di leggervi nella Sacra Bibbia la "Lettera a Filemone" in cui l'apostolo non rimanda lo schiavo dal padrone per continuare a servirlo (come falsamente inteso nell'articolo), bensì per riceverlo come fratello ormai affrancato. Non potete offendere la fede cristiana in questo modo riducendola a oppio mercificato dal papa, nelle cui famiglie "vittime e carnefici rimangono tali chiamandosi fratelli e sorelle" (parole vostre). Insomma, se credete questo vi sbagliate di grosso e vi invito a informarvi meglio prima di oltraggiarla. Altresì penso che Ratzinger si sbaglia di grosso condizionato dal classico anticomunismo dei papi, dimenticando forse che la prima e forse unica società comunista della storia sia stata quella dei primi cristiani (La Sacra Bibbia, Atti 2) e che il messaggio di Cristo si occupi primieramente della salute dell'anima, ma che predichi l'uguaglianza di tutti alla stessa maniera di quanto faccia l'ideologia socialista. E, per dirla alla Don Milani, nella lotta per il raggiungimento di tale obiettivo non approvo altri mezzi che questi: lo sciopero, il voto e la disobbedienza civile che sono i più nobili che la storia abbia mai conosciuto. Ma se continuerete sulla strada dell'insulto e dell'oltraggio, vi prego di considerare conclusi i nostri rapporti e chiederò di non essere più contattato. Carlo - provincia di Messina Ci dispiace davvero che ti sia sentito oltraggiato e calunniato dalla nostra critica all'enciclica del papa nero Ratzinger, "Spe salvi". Non era nostra intenzione. Hai fatto bene a dircelo perché siamo interessati quanto te a liberare il campo dai fraintendimenti. Innanzitutto occorre precisare di nuovo il contesto in cui è stato scritto l'articolo. Le crociate oscurantiste del Vaticano Per noi è in atto un'offensiva del Vaticano per estendere la sua egemonia all'intera società italiana, puntando da subito a riconquistare alla Chiesa cattolica la scuola, l'università, la sanità del nostro Paese. Ti sarai certamente reso conto dell'attacco frontale sferrato alla legge sull'aborto con la martellante campagna di criminalizzazione imbastita al grido di "assassini" contro chi applica o usufruisce di tale legge. Il fatto è che da quando la Chiesa ha ottenuto con il sabotaggio del referendum ad hoc che la fecondazione assistita e la ricerca sulle staminali non siano tra le pratiche consentite e disponibili alla popolazione nostrana, ne è passata di acqua sotto i ponti e l'offensiva è straripata, facendo tabula rasa della già tenue separazione tra Stato e Chiesa. In alcuni ospedali cattolici come il San Raffaele di Milano è oggi usanza non solo selezionare il personale in base alla religione di appartenenza ma anche imporre a quest'ultimo di scrivere in cartella clinica se il paziente è un credente cattolico o meno. Possiamo restare indifferenti quando il papa bacchetta, ammonisce, invita a discriminare e ad emarginare tutti quelli che egli considera "eretici"? Possiamo restare indifferenti quando tutte le domeniche da piazza san Pietro, citando la Bibbia e il Vangelo, lancia i suoi diktat e le sue scomuniche: per i senza dio, i musulmani, i divorziati, i gay, le lesbiche, i transessuali, ma anche per i preti sposati, i preti scomodi o quelli non completamente allineati (e non sono certo i pedofili)? Per non parlare dell'organizzazione assieme ad AN delle "settimane antievoluzioniste" per cancellare il pensiero e l'opera di Darwin dall'insegnamento scolastico, fino alla recente riabilitazione degli Inquisitori di Galileo Galilei. Nel pezzo in questione, quindi, abbiamo soltanto ripetuto ciò che ci sembra palese, ossia che Ratzinger dall'alto del suo scranno, utilizza il cattolicesimo come oppio per tenere sottomessi gli oppressi e gli sfruttati, usa il cattolicesimo come una droga pesante per i "credenti" e un bastone, altrettanto pesante, per i "miscredenti", usa la religione come un'arma politica. Il suo obiettivo è nel Dna della Chiesa cattolica, da quando Costantino promosse il suo vertice a parte essenziale della classe dominante sfruttatrice: arruolare un grande esercito di crociati per sottomettere al suo potere oscurantista l'intero popolo italiano e i popoli del mondo. Il papa nero sa di poter disporre a questo scopo, oltre ad un'infinità di privilegi e di denari sottratti alla collettività grazie alle leggi "ad personam" e ai Concordati di Mussolini e di Craxi, di molti e potenti alleati. Avrai notato come ha ricevuto il criminale di guerra Bush, avrai notato con quale disinvoltura, per mezzo di quella piovra affaristica trasversale chiamata "Opus Dei" sia riuscito a riabilitare il regime franchista sputando sul sangue che i partigiani hanno versato a fiumi nelle guerre di liberazione nazionale e nelle guerre civili antinazi-fasciste, avrai notato quanto è diventato grande l'esercito parlamentare e mediatico che è al suo servizio, quando non una sola voce si è levata da quegli scranni per criticare la canea di oltraggi, calunnie, minacce nei confronti degli studenti e professori che giustamente si sono ribellati all'idea di doversi sorbire il suo sermone oscurantista all'inaugurazione dell'anno accademico della Sapienza, avrai notato che al suo fianco, al vertice della gerarchia, ci sono prelati che hanno partecipato attivamente, benedicendole sul campo, alle missioni imperialiste in Iraq, Kosovo, Afghanistan, Libano, ecc. Non stiamo cambiando discorso rispetto alla questione che hai posto, perché il papa può fare tutto ciò, non per virtù dello "Spirito santo", ma proprio in quanto è il più potente capo religioso del mondo, al vertice di uno Stato teocratico che, sia pur territorialmente piccolo, ritiene ancora di potersi ergere al di sopra dei governi, dei parlamenti e degli Stati nazionali e determinarne le sorti. Credendo di essere dotato dell'"infallibilità di Dio", Ratzinger può coltivare l'illusione megalomane di ricostruire un impero cattolico che si estenda oltre i confini dell'Italia e dell'Europa perché ha in mano due cose essenziali: le grandi banche e il quasi monopolio interpretativo di una religione professata da oltre un miliardo di persone nel mondo. Come molti dei più ignobili papi che lo hanno preceduto, egli si spaccia per un innocuo e pacato teologo, custode della "Verità Assoluta" ma amante del dialogo e della non violenza, ma non ci inganna: alternando sapientemente provocazioni e vittimismo egli vuol realizzare a cominciare dall'Italia delle cose molto concrete. Vuole che la vita quotidiana delle masse sia scandita e schiacciata, ora per ora, dai precetti della Chiesa, proprio come avveniva nel Medioevo, perché il suo modello di società è un capitalismo di stampo feudale. Credi forse che Ratzinger disdegni, all'occorrenza, di imporre agli altri popoli questo tipo di cattolicesimo, che la storia sembrava aver seppellito, sulla punta delle lance? Quando in Italia gli squadristi fanatici di Forza Nuova o della Lega danno la caccia a gay, comunisti, musulmani, ecc., il "Vicario di Cristo" non pronuncia una sola parola di condanna, e il suo cristiano pacifismo andava a farsi benedire quando i carri armati e i bombardieri italiani invadevano l'Iraq! Per questo leggendo l'enciclica abbiamo scritto che "Il suo ragionamento è (PER NOI) limpido: il Cristianesimo (PER LUI) non è altro che un efficacissimo diversivo, e allo stesso tempo un ottimo palliativo, specie per 'i ceti sociali bassi a cui prevalentemente si rivolge', per lenire le loro sofferenze, ma soprattutto per scongiurarne la ribellione armata e mantenere lo status quo nei secoli dei secoli". Sei sicuro allora che è "falso e non corrisponde a verità" quanto abbiamo scritto? Quando ha tenuto a dichiarare conclusa per sempre l'era delle rivoluzioni giacobine e bolsceviche e denigrato le preziosissime esperienze storiche del socialismo realizzato in Urss e Cina, con Stalin e Mao, non intendeva forse fare assopire la coscienza del proletariato del mondo intero? Le contraddizioni sulla religione tra marxisti-leninisti e credenti democratici e antifascisti Stavamo dunque parlando del papa e della Chiesa cattolica, non certo di te, che evidentemente intendi il cristianesimo in tutt'altro modo, nel modo più corretto, ossia come un "movimento spirituale" di credenti e che non hanno bisogno né di gerarchie né di intermediari nel definire il giusto rapporto con dio. Con te possiamo senza dubbio allearci per raggiungere gli obiettivi che ci stanno a cuore. Per allearci dobbiamo presentare apertamente chi siamo, coltivare i punti di contatto, discutere e studiare dialetticamente le divergenze. Ad esempio quando dici "non sono per nulla interessato a difendere le posizioni del papa", siamo con te ma vorremmo sapere cosa ne scaturisce. Quando riconosci che "vi sono degli aspetti in cui c'è la volontà del papa di denigrare il socialismo internazionale" e che "questo non lo approvo minimamente", vorremmo sapere cosa ne scaturisce. Visto che affermi che "Cristo ha liberato l'essere umano da catene più strette di quelle del capitalismo, cioè da quelle del peccato", ci chiediamo, ma lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo non è forse un peccato? Tornando al punto, noi non solo non abbiamo nessuna ragione di dubitare della tua fede, men che mai abbiamo qualche ragione per non rispettarla. La contraddizione in questo caso non è tra noi e il nemico di classe, ma una contraddizione in seno al popolo. Tu dici che "Il Cristianesimo è un movimento spirituale e per tale ragione non ha come scopo principale il raggiungimento di rivoluzioni sociali" e che "questo non vuole dire assolutamente che Esso incoraggi lo schiavismo (anzi vi si oppone fermamente dichiarando l'uguaglianza di tutti gli uomini) e l'oppressione dei padroni nei confronti degli sfruttati". Bene, il problema è che un nostro acerrimo nemico, J. Ratzinger, il capo dei cattolici, con tutto il suo potere, non si "oppone fermamente" né alla schiavitù in quanto tale né alla schiavitù salariata né tanto meno alla divisione in classi fonte di ogni disuguaglianza, non dice e non fa nulla per abolire queste ingiustizie, predica invece la conciliazione tra le classi, fingendo di essere neutrale, affinché l'ingiustizia rimanga immutata nei secoli dei secoli. Se egli non è un buon cristiano, anche tu devi denunciarlo, con tutte le tue forze di credente, quale usurpatore della religione cristiana! Come scrive un nostro lettore "basterebbe vedere una messa papale: è seduto su una sedia d'oro, ha il cappello d'oro, l'anello d'oro e si fa baciare la mano, sembra un mafioso". Tutti i cristiani evangelici come te dovrebbero allora dirgli chiaramente "se continuerete sulla strada dell'insulto e dell'oltraggio della nostra religione, vi preghiamo di considerare conclusi i nostri rapporti e chiederemo di non essere più contattati". Purtroppo mentre c'è chi aspetta a braccia conserte il regno dei cieli, semmai deponendo ogni quattro anni una scheda nell'urna, il papa lavora nella sua raffineria. Occorrerebbe invece che tutti i credenti nel progresso e nei diritti civili si preparino fin da subito ad ingaggiare una lotta titantica contro il regime neofascista che strangola l'Italia, di cui la gerarchia ecclesiastica è un perno vitale. Noi vorremmo il tuo aiuto in ciò, poi possiamo continuare a rimanere in disaccordo, pur continuando a discutere da buoni amici, su altre questioni "secondarie", come sulla storia del cristianesimo, sul comunismo primitivo, sulla figura di Gesù anche in rapporto a quella di Spartaco, così come sui metodi di lotta come "il voto e la disobbedienza civile" che per te "sono i mezzi più nobili che la storia abbia mai conosciuto" mentre per noi, purtroppo, non hanno portato quel mutamento radicale delle condizioni di vita dei poveri e degli sfruttati a cui aspiriamo. Le contraddizioni tra i marxisti-leninisti e i dirigenti filo-clericali del PRC e del PdCI In questo contesto abbiamo aggiunto al termine della frase che ti ha fatto arrabbiare, la famosa metafora di Marx sulla religione come "oppio dei popoli", rivolgendoci in questo caso non ai credenti cristiani in generale, ma agli iscritti fautori del socialismo di partiti come il PRC e il PdCI, perché abbiamo visto come anche Bertinotti e Giordano, convertitisi sulla via di Damasco, stanno baciando i piedi di Ratzinger, oltre a quelli del dittatore democristiano Prodi, abbiamo notato come l'enciclica si ripropone di parlare anche a loro. Stai certo però che non volevamo offendere la fede cristiana riducendola a oppio mercificato dal papa. Probabilmente quando abbiamo usato quella metafora, avremmo dovuto specificare gli interlocutori a cui ci rivolgevamo per non urtare la suscettibilità dei credenti come te. Era invece nostro dovere parlare alla base di quei partiti per ricordargli qual è la posizione di Marx nei confronti della religione, e quanto i falsi comunisti hanno usurpato e deformato il suo pensiero. Dal punto di vista teorico, infatti, la scienza del marxismo e la religione non possono in alcun modo confondersi. Non c'è spazio per il dogma religioso nel pensiero di Marx ed Engels. Per noi è inaccettabile quindi che i capi di partiti che si rifanno strumentalmente al marxismo imbroglino la propria base. Se un cristiano evangelico sentisse la necessità di parlare alla base della Chiesa cattolica, per invitarla a farle prendere le distanze dal papa, non si rivolgerebbe forse a loro con un discorso chiarificatore sul verbo di Gesù e degli apostoli? Noi da oltre un quarantennio svolgiamo un lavoro di questo genere per unire i veri comunisti al vero Partito marxista-leninista al servizio del proletariato e del popolo. Per questo domandiamo ai militanti di base di Rifondazione comunista e dei Comunisti italiani se, assodato che i loro dirigenti non hanno nulla a che vedere con Marx, non si potevano tranquillamente denominare, democrazia cristiana? In questo caso invitiamo i falsi comunisti e imbroglioni dei comunisti a definirsi così, cosa che i vertici PRC e PdCI non possono e non vogliono fare, perché significherebbe smascherarsi e lasciare che i propri militanti ed elettori si uniscano a noi. In conclusione, la nostra linea politica nei confronti dei credenti cattolici e non, è diversa sia da quella di Bordiga (ultrasinistra e trotzkista) che, disinteressandosi totalmente della giusta soluzione della contraddizione tra comunisti e credenti, regalò le masse al fascismo, sia da quella di Gramsci e Togliatti (riformista) che accolse i credenti ai vertici del "partito di massa" al prezzo di snaturare totalmente il marxismo e spuntarne progressivamente la carica rivoluzionaria. P.S.: I Cristiani evangelici sulla vicenda della Sapienza scrivono al Papa: "Ebbene, è ora che ne prenda atto e che non pretenda che il suo magistero sia da tutti ascoltato con deferenza, ma anche contestato vivacemente". Il comunicato stampa si sofferma sul presunto attacco alla libertà di parola, ricordando che ciò non corrisponde al vero, in quanto "è evidente che tutti i telegiornali tutti i giorni riportano le parole del papa e delle gerarchie su tutti i temi dello scibile umano. Inoltre, il papa pubblica i suoi libri con le più potenti case editrici commerciali che gli assicurano il massimo della visibilità. Semmai, assistiamo ad una sovraesposizione mediatica del cattolicesimo a spese del pluralismo religioso e culturale del nostro Paese (che non viene rappresentato)". 23 gennaio 2008 |