Come coniugava l'Urss di Lenin e Stalin, la libertà di culto e il divieto di propaganda religiosa? Salve compagni. Cercando su "Wikipedia" ho trovato una cosa riguardo la religione nell'Urss: "La separazione tra Stato e Chiesa venne decisa in Urss il 23 gennaio 1918 dai soviet. Lo Stato divenne uffialmente ateo e di conseguenza per esso era come se gli ecclesiastici e la religione non esistessero: la religiosità venne ridotta a semplice scelta privata e la chiesa ortodossa costretta a rinunciare a tutti i privilegi come l'esenzione dalle tasse e dal servizio militare, ecc. Con la Costituzione sovietica del 1918 venne permesso di svolgere 'propaganda religiosa e non religiosa', ma solo quest'ultima veniva finanziata dallo Stato". Ancora si legge: "Con Stalin il processo di laicizzazione dello Stato fu completato. Le costituzioni del 1924 e del 1936 non affermarono più la libertà di propaganda religiosa e antireligiosa, ma solo la libertà di culto in privato. Inoltre Stalin stabilì che il condividere 'superstizioni religiose' (ovvero fare processioni, credere ai miracoli, ecc.) era punito con la prigione, con la deportazione nei gulag (nel caso di reiterazione) o con la fucilazione se nei gulag il prigioniero opponeva resistenza (quest'ultima regola valida per tutti i deportati). Infine, solo in alcune località remote venne concesso di svolgere cerimonie religiose. Ne derivò che delle 54.000 chiese presenti nel territorio dell'Urss nel 1917, nel 1939 ne rimanevano 700. Comunque l'essere religiosi non portò mai a persecuzioni; gli ecclesiastici che vennero fucilati lo furono per opposizione politica". Ho letto che nel socialismo il PMLI, pur mirando "all'emancipazione economica ma anche morale, spirituale e intellettuale delle masse", intende lasciare libertà di coscienza e di religione, anche se "non certo la libertà di unirsi speculando sulla religione per combattere politicamente e praticamente il socialismo". Allora, mi chiedo, come sarà possibile vietare ogni forma di propaganda religiosa? Saluti marxisti-leninisti. Stefano - provincia di Siracusa In merito a "Wikipedia" non è che devi prenderla per oro colato. Il tipo di questione che poni richiede un approfondimento scientifico che tale enciclopedia non è in grado di fornire. In ogni caso, la risposta alla domanda c'è già, anche se appena accennata nell'Enciclopedia, dove si dice: "comunque l'essere religiosi non portò mai a persecuzioni; gli ecclesiastici che vennero fucilati lo furono per opposizione politica". Ciò vale anche per il PMLI che appunto intende garantire libertà di coscienza e di religione, ma non certo per unirsi speculando sulla religione per combattere politicamente e praticamente contro il socialismo. Se ci rifletti non c'è nessuna incongruenza tra quello che dice il PMLI e quello che c'è scritto su "Wikipedia". Una cosa è professare privatamente la propria religione, e ciò era possibile nell'Urss di Lenin e Stalin, un'altra cosa è coprirsi con la religione per fare opposizione politica al socialismo con lo scopo di distruggerlo. Il che, è ovvio, lo Stato socialista non poteva tollerarlo senza reagire. Del resto la chiesa ortodossa in Russia era uno dei pilastri del criminale sistema zarista. Non devi pensare che la propaganda organizzata dei preti ortodossi fosse astrattamente religiosa e del tutto innocua, ma devi sempre considerarla per quello che era, una ferma opposizione politica al socialismo. Probabilmente hai notato che, dopo l'apertura dell'attuale governo borghese e fascista della Federazione Russa verso il clero locale, uno dei primissimi atti della chiesa ortodossa è stato quello di "beatificare" lo zar Nicola II e la sua famiglia, giustiziati dai bolscevichi nel 1918. Ancor oggi il socialismo è un problema enorme per il clero ortodosso, lo dimostra l'atto politico della beatificazione di un criminale come lo zar, nonostante costui avesse affamato il suo popolo, oppresso popoli stranieri, mandato al massacro imperialista un numero enorme di suoi sottoposti nella prima guerra mondiale: Si beatifica un criminale del genere, che ha veramente la responsabilità di milioni di morti, e poi si dà addosso, con bugie storiche, ad un grande maestro come Stalin! Vedi che potere ha la borghesia di ribaltare tutto? Tornando al discorso, se il socialismo continua ad essere un problema oggi per il clero russo, vuoi che non lo fosse proprio durante i primi anni della dittatura del proletariato in Unione Sovietica? Era questo tipo di opposizione organizzata che il socialismo doveva colpire, mentre la libertà personale di culto era garantita. In ogni caso, quello che è importante, ed è un consiglio che ti diamo, è di attualizzare sempre per capire cosa il PMLI dice sulle varie questioni odierne. È necessario che tu capisca cosa dice oggi sulla religione in Italia, cosa dice sul rapporto tra Partito e religione, cosa dice sul rapporto tra Partito e compagni simpatizzanti e amici credenti. 20 dicembre 2006 |