Diamo battaglia per l'istruzione pubblica, gratuita e governata dalle studentesse e dagli studenti L'istruzione pubblica è attualmente sotto un pesante attacco da parte del governo del neoduce Berlusconi. Già la "riforma" Gelmini dell'anno scorso le ha assestato un duro colpo con tagli micidiali e la progressiva trasformazione delle scuole e delle università in fondazioni private. L'obiettivo palese è quello di procedere alla completa instaurazione della scuola classista, aziendalista, meritocratica e clericale di stampo mussoliniano della terza repubblica capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista, interventista, razzista e xenofoba. Con il nuovo anno, sono apparsi con chiarezza i devastanti effetti della "riforma" Gelmini. Pesanti tagli ai finanziamenti pubblici a scuola e università; licenziamenti in massa dei precari; scuole senza risorse; studenti colpiti dal "voto in condotta"; più alunni per classe; maestro unico alle elementari. Tutto questo ha portato "sul lastrico" numerosi istituti. Ma le cose non finiscono qui, perché la Gelmini ha già in mente, fra le altre cose, una controriforma delle modalità di accesso all'insegnamento con l'instaurazione del numero chiuso, al fine di permettere una maggiore selezione dall'alto dei docenti. Si tratta di un ulteriore tassello per la fascistizzazione della scuola, insieme al divieto per gli insegnanti di parlare di politica in classe e all'imposizione di fatto dell'ora di religione obbligatoria per tutti. Il disegno di legge Aprea attualmente in gestazione uccide l'istruzione pubblica a favore dell'istruzione del regime neofascista. Esso infatti mira dichiaratamente a cancellare la libertà di insegnamento, a cacciare i docenti che non si attengono ai nuovi dettami di regime e a cancellare totalmente ogni forma di rappresentanza studentesca. Elimina del tutto i finanziamenti pubblici, costringendo così ogni istituto a ricercare finanziamenti privati nelle proprie realtà; in questo modo, le scuole e le università che riusciranno a trovarli potranno sopravvivere, mentre quelle più svantaggiate - specie nel Mezzogiorno - spariranno. I Consigli di istituto saranno sostituiti dai Consigli di amministrazione, determinando un peso molto influente dei finanziatori privati nelle scelte didattiche. Bisogna battersi per affossare le controriforme Gelmini e il disegno di legge Aprea. Le studentesse e gli studenti, che sono già scesi in piazza e hanno cominciato a occupare le scuole, devono portare fino in fondo la lotta per la difesa dell'istruzione pubblica, controbattendo colpo su colpo tutte le "riforme" antistudentesche e antistruzione pubblica, per difendere le conquiste ottenute in passato e far sì che l'istruzione possa diventare davvero un servizio pubblico e gratuito goduto dal popolo. Bisogna battersi per cancellare tanto le "riforme" già varate quanto per affossare quelle attualmente in gestazione. A questa mobilitazione devono partecipare anche i docenti e il personale Ata. Bisogna quindi fare pressione sui sindacati perché proclamino lo sciopero generale della scuola con manifestazione nazionale a Roma sotto palazzo Chigi, per l'istruzione pubblica, gratuita e governata dalle studentesse e dagli studenti! Il governo delle scuole e delle università, che deve essere composto a maggioranza dalle studentesse e dagli studenti eletti dall'Assemblea generale tramite la democrazia diretta, è una questione fondamentale, che il movimento studentesco dovrebbe mettere al centro delle proprie rivendicazioni. Contro l'istruzione del regime neofascista e del governo del neoduce Berlusconi! Contro la privatizzazione della scuola e dell'università! Diamo battaglia per l'istruzione pubblica, gratuita e governata dalle studentesse e dagli studenti! Partito marxista-leninista italiano 13 ottobre 2009 |