Dibattito pubblico a Rimini Branzanti chiude con successo la campagna elettorale del PMLI in Emilia-Romagna Saluto del Segretario della Cellula "Stalin" Tino Bruni Dal corrispondente della Cellula "Stalin" di Rimini L'11 aprile presso la Casa del popolo di Torre Pedrera (Rimini) si è svolto il dibattito elettorale del PMLI. La sala era splendidamente addobbata con le rosse bandiere dei Maestri e del Partito e coi manifesti elettorali astensionisti del PMLI. Dietro il tavolo della presidenza, anch'esso con una bandiera del PMLI, vi erano i ritratti del maestri del proletariato internazionale, Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao. La scenografia militante è stata completata dalle note degli inni del Partito e di altri canti del proletariato. Prima di iniziare, ai compagni è giunta la gradita telefonata del compagno Giovanni Scuderi, Segretario generale del PMLI. All'iniziativa erano presenti simpatizzanti e amici del Partito provenienti da Ravenna e da Salsomaggiore Terme (Parma). Il lieve ritardo con cui è stata aperto il dibattito è stato riempito da non meno interessanti discussioni tra i partecipanti sulla situazione generale in cui versa il Paese. Il dibattito è stato introdotto dall'intervento del compagno Tino Bruni, Segretario della Cellula "Stalin" di Rimini, il quale dopo aver saluto i partecipanti ha parlato delle problematiche che affliggono la città, in primis la speculazione edilizia che da anni va avanti con la cementificazione selvaggia e disinvolta del territorio. Ha illustrato quel che è stato fatto durante la campagna elettorale astensionista, caratterizzata dall'affissione di numerosi manifesti e dai tanti volantinaggi, in particolare quelli nelle case popolari. Al termine del suo discorso il compagno Bruni ha passato la parola al compagno Denis Branzanti, Responsabile del Partito per l'Emilia-Romagna, che ha tenuto un discorso a nome del Comitato centrale del PMLI. Egli dopo aver salutato e ringraziato gli intervenuti al dibattito, ha ripreso la denuncia di Bruni affermando "I problemi presenti nella vostra città non sono altro che l'ennesima conferma di come non vi sia sostanziale differenza tra le giunte di 'centro-destra' e quelle di 'centro-sinistra', entrambe governano per tutelare e favorire gli interessi della borghesie a cui sono asservite, a nessuna di queste stanno veramente a cuore gli interessi della classe operaia e delle masse lavoratrici e popolari. Solo il PMLI, da 31 anni, difende a spada tratta tali interessi, ma purtroppo non ha ancora la forza necessaria, per respingere gli attacchi padronali, forza che ci auguriamo ci darete voi, non solo dal punto di vista elettorale, astenendovi, ma anche da quello del sostegno diretto, pratico e ideologico, in particolare per radicare e diffondere il PMLI a Rimini. Per questo potete fare riferimento ai generosi compagni della Cellula 'G. Stalin', che lo scorso 22 marzo hanno commemorato Marx, nel 125° Anniversario della morte, presso il busto eretto in suo onore a Riccione, e che hanno condotto la campagna elettorale astensionista in evidente disparità di forze, rispetto ai partiti borghesi, basti citare il black-out stampa sull'iniziativa di questa sera, ma non per questo si sono fatti intimorire e hanno propagandato con forza la linea elettorale astensionista fra le masse riminesi. Ci auguriamo che l'iniziativa di questa sera possa costituire un utile e interessante momento di confronto tra noi e voi, tra le nostre rispettive posizioni elettorali, anche se queste fossero diverse tra loro. L'importante, in questo caso, è riprendere a marciare uniti già il giorno dopo il voto, per dare battaglia sui temi che concordiamo, comunque senza illusioni che l'uno o l'altro governo possa risolvere anche solo uno dei tantissimi problemi generati dal capitalismo". Poi è passato ad esaminare con cura tutte le posizioni dei principali partiti e i rispettivi leader in lotta per accaparrarsi il parlamento del regime neofascista, a partire dal neoduce Berlusconi e del suo PdL su cui il compagno ha insistito: "occorre non sottovalutare la sua pericolosità e la sua capacità di influenzare l'elettorato... con le sue televisioni, con la sua demagogia populistica di stampo mussoliniano". Poi è toccato a Veltroni e al PD, che Branzanti ha definito "una costruzione a tavolino nei piani alti del Palazzo tra vecchi volponi politici riformisti e borghesi" per "tentare di riparare alla grossa delusione popolare che ha fatto seguito al governo Prodi e allo sfascio dell'alleanza politica che ne era alla base. Esso ha segnato, tra le altre cose, un ulteriore spostamento a destra degli ex DS che sono andati oltre la socialdemocrazia per approdare sul terreno classico dei liberali, per cultura e per programma, per approdare sul terreno dell'interclassismo di marca DC, ma che anche Mussolini praticava nella forma delle corporazioni fasciste". Non è mancata la critica alla Sinistra arcobaleno dei vari Bertinotti, Diliberto, Pecoraro Scanio e Mussi che, ha denunciato il compagno, "si sono resi corresponsabili delle malefatte del governo Prodi, e ne devono rendere conto all'elettorato di sinistra al quale chiedono il voto, oltre che alla base dei loro militanti in grande subbuglio". Cosiccome ha smascherato gli imbrogli messi in atto dalle frange trotzkiste uscite dal PRC, "Sinistra critica" e il PCL di Ferrando. Approfondita e argomentata è stata l'esposizione di Branzanti circa la proposta elettorale del PMLI: l'astensionismo attivo come voto per il socialismo e contro il capitalismo, come "un atto cosciente di ripulsa e di contestazione delle istituzioni rappresentative borghesi ampiamente fascistizzate e ai partiti parlamentari che ne fanno parte fortemente corrotti e infiltrati dalle mafie". In particolare, contrapponendolo al parlamentarismo borghese, si è soffermato sulla proposta del PMLI delle Assemblee e dei Comitati popolari, quali "formidabili strumenti di democrazia diretta" per le masse fautrici del socialismo. Dopo l'applaudito discorso è cominciato il dibattito durante il quale sono emersi i problemi più sentiti dalla popolazione, come l'inquinamento e il diritto alla salute. Da parte di alcuni intervenuti è stata sottolineata la disinvoltura con cui la classe dominante borghese, sia di destra che di "sinistra", cambi il significato delle parole per far passare le più nefande controriforme anche eludendo la Costituzione formalmente in vigore. Al termine del dibattito, attorno alla mezzanotte, i compagni hanno brindato alla chiusura della campagna astensionista 2008 e all'Italia unita, rossa e socialista. Come spesso accade per il PMLI, l'iniziativa è passata "inosservata" ai mass media borghesi anche se giorni prima i militanti avevano inviato dei comunicati stampa alle principali testate giornalistiche cittadine. Questo incontro è l'ennesima prova del radicamento sempre più forte del Partito a Rimini. 16 aprile 2008 |