Su iniziativa dell'Organizzazione locale e della Cellula "G. Stalin" di Forlì Celebrato a Rimini l'Anniversario della nascita di Stalin Proiettato il video prodotto dal PMLI. Sereno e partecipato dibattito con alcune punte critiche verso il Partito e Stalin Branzanti: "Impugniamo la spada di stalin per combattere il capitalismo e l'imperialismo" Dal nostro corrispondente dell'Emilia-Romagna Venerdì 22 dicembre si è tenuta a Rimini la celebrazione del 127° anniversario della nascita del grande maestro del proletariato internazionale Stalin. L'iniziativa era stata preparata dall'Organizzazione di Rimini e dalla Cellula "G. Stalin" di Forlì del PMLI e annunciata con l'affissione di manifesti a Forlì, Rimini e alcuni a Ravenna nonché con larghe diffusioni di volantini in queste e altre città romagnole. Era prevista la proiezione del video "Con Stalin per sempre", realizzato dalla Commissione per il lavoro di stampa e propaganda del CC del PMLI, e un dibattito pubblico, presso la centrale sala provinciale "Del Buonarrivo". La prestigiosa sala era stata preparata, per quel che era possibile, con le bandiere e alcuni manifesti del Partito e un banchino all'ingresso. All'esterno vi era un pannello con il manifesto della Celebrazione. Vi erano partecipanti provenienti dalle province di Rimini, Forlì, Ravenna e Parma. Il compagno Tino, dell'Organizzazione riminese del PMLI, ha aperto l'iniziativa spiegando i motivi dell'incontro e difendendo l'operato di Stalin dagli attacchi dei fascisti e dei falsi comunisti. Egli ha anche sottolineato i grossi sforzi che i marxisti-leninisti hanno fatto per rendere adeguato onore a Stalin. E' poi stato proiettato il video su Stalin seguito con attenzione dai partecipanti. Al termine ha preso la parola il compagno Denis Branzanti, Segretario della Cellula "G. Stalin" di Forlì e Responsabile del PMLI per l'Emilia-Romagna che ha svolto una relazione che ha anticipato il dibattito. La relazione di Branzanti Anzitutto il relatore ha rivolto "i più forti e rossi elogi al compagno Tino, dell'Organizzazione di Rimini del PMLI, che si è sobbarcato il maggior peso di questa iniziativa. Il compagno Tino è un compagno esemplare, umile, devoto alla causa del socialismo, fedele al Partito e ai Maestri, un compagno disposto a sacrificarsi per il Partito e per la lotta di classe. Questa, è la pasta di cui sono fatti i marxisti-leninisti, compagni che non hanno paura di gettarsi nel fuoco della lotta di classe. Mao diceva: 'non m'importa del soffio del vento e dei colpi dell'onda, è meglio che passeggiare osiozo in un giardino'''. Branzanti ha esortato a riflettere su quanto "appena visto nello splendido video realizzato dal PMLI", cioè sul fatto "che Stalin era questo tipo di marxista-leninista, uno dei migliori, un grande maestro del proletariato internazionale... Difendendo Stalin difendiamo noi stessi, la nostra storia, l'intera causa per il socialismo". "L'invito che rivolgiamo alle masse in genere - ha sottolineato - e agli elementi proletari rivoluzionari, le avanguardie delle masse in particolare, è quello di non lasciarsi turlupinare dagli anticomunisti aperti o mascherati e di avere il coraggio di conoscere chi era veramente Stalin e quali erano le sue idee. Non c'è altra strada che studiarne il pensiero e l'opera. Occorre avere innanzitutto il coraggio di studiare le sue opere, e magari di dissentire, ma solo, dopo averle lette e averle raffrontate con la sua condotta e attività politica. Guai a giudicarlo a priori senza averne letto neppure un rigo, accontentandosi di sputare e ripetere pappagallescamente le sentenze preconfezionate dagli anticomunisti". A proposito degli anticomunisti Branzanti ha chiarito: "Oggi spira forte il vento dell'anticomunismo, sospinto anche da quei falsi e rinnegati del comunismo alla Bertinotti, Diliberto e Cossutta, che stanno al governo con il 'centro-sinistra' borghese, per imbrogliare le masse su una reale possibilità di cambiare le cose, tramite il parlamento borghese; oggi quei falsi comunisti, più di ogni altro, infangano l'opera di Stalin e l'esperienza storica del socialismo, per accreditarsi quali docili cani da guardia del sistema capitalista. Noi marxisti-leninisti italiani ribadiamo la nostra fedeltà, ai principi fondamentali del marxismo-leninismo-pensiero di Mao, ai cinque grandi maestri del proletariato internazionale Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao, alla causa della rivoluzione proletaria e del socialismo". Noi siamo ben consapevoli, ha argomentato, che il nostro compito principale è "quello di ridare al proletariato la propria coscienza, conquistare le avanguardie e costruire un grande e forte radicato Partito marxista-leninista, per combattere la seconda repubblica capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista e interventista, il governo del democristiano Prodi e del 'centro-sinistra' borghese, per l'Italia unita, rossa e socialista! Per compiere questa grande impresa, abbiamo bisogno dell'aiuto del proletariato e delle masse lavoratrici e popolari del nostro Paese, abbiamo bisogno di tanti nuovi militanti, simpatizzanti e amici del PMLI". Branzanti ha quindi concluso con questo appello: "Ci auguriamo che anche tra di voi, ci sia chi vuole battersi col PMLI, per abbattere questo marcio e disumano sistema capitalistico e costruire una società dove tutti possano essere liberi di costruire il proprio destino. Intanto, speriamo di rivedervi nei prossimi due importanti avvenimenti: il 21 gennaio il PMLI renderà omaggio al grande maestro del proletariato internazionale Lenin, nell'83° anniversario della scomparsa, presso il busto eretto in sua memoria in piazza Lenin a Cavriago (Reggio Emilia). E poi, il prossimo 15 aprile a Firenze, dove si terrà in piazza la manifestazione per il 30° Anniversario della fondazione del PMLI, che ci auguriamo possa vedere in piazza un numero mai visto di marxisti-leninisti". Il dibattito Il Dibattito è stato sereno e partecipato, a volte critico verso alcune posizioni del PMLI e di Stalin ma che non è mai sceso nei viscerali attacchi borghesi e fascisti alla sua opera. Negli interventi sono stati affrontati molti temi. Eccone alcuni. Artemio operaio di Salsomaggiore Terme (Parma) ha criticato il capitalismo e le sue conseguenze difendendo invece il socialismo che soddisfa i bisogni del proletariato e delle masse lavoratrici e popolari. Ha attaccato l'utilizzo della religione quale mezzo per confondere le masse. Francesco di Rimini ha detto che da un punto di vista di coscienza attraversiamo un periodo che può essere paragonato ai primi del '900, però prima vi erano più sofferenze e ha quindi chiesto come intendiamo noi coinvolgere le masse. Ha affermato che un partito deve porsi l'obiettivo di governare e il PMLI lo deve aggiungere ai suoi documenti. Carlo di Rimini ha denunciato gli squilibri a livello mondiale e la mancanza di punti di riferimento per le lotte, ad esempio quelle antimperialiste e di liberazione devono essere appoggiate anche se non sono di tipo comunista. Alberto operaio di Parma ha analizzato la lotta nel Pcus tra la linea marxista-leninista rappresentata da Stalin e quella revisionista e borghese rappresentata da Trotzky, denunciando il colpo di Stato al XX Conresso del Pcus ad opera di Krusciov e il conseguente tradimento del Pci che con la "via italiana al socialismo" segnò definitivamente il suo ingresso nelle istituzioni borghesi. Ha chiuso dicendo che il PMLI è l'unica opportunità veramente grande per tutti i rivoluzionari italiani. Carlo, un simpatizzante di Rimini del Partito, ha criticato i partiti sedicenti comunisti dicendo che o si sta col socialismo o si sta col capitalismo e che la conquista del potere politico oggi non sarebbe posta all'ordine del giorno dal PMLI che mira invece alle lotte immediate. Marconi, artigiano di Rimini, ha detto di condividere la linea dei cinque Maestri ma non la nostra critica ai falsi comunisti. Ha sostenuto che se abbiamo poco seguito occorre cambiare la nostra linea. Infine, Claudio pensionato di Rimini ha criticato la globalizzazione, ha detto che pur commettendo degli errori Stalin ha conseguito grandi successi a favore del popolo sovietico e di quelli di tutto il mondo, a Stalin non vi era alternativa, chiudendo poi con l'invito a fare compromessi perché oggi occorre farli per mantenere Prodi al governo. Le risposte Nelle repliche il compagno Branzanti ha toccato tutti gli argomenti pur non potendo addentrarsi particolarmente per via del tempo. Ha condiviso la denuncia del sistema capitalista e delle gravi conseguenze che provoca anche nel nostro Paese, e l'analisi secondo cui oggi la classe operaia ha coscienza di sé ma non per sé e che questo ci porta ad una situazione pre-marxista, però il capitalismo è destinato a provocare sempre più miseria e quindi anche ad alimentare la lotta di classe, che se guidata dal PMLI può veramente sfociare nella rivoluzione socialista. Certamente oggi ci battiamo per soddisfare i bisogni immediati delle masse lavoratrici e popolari ma tenendo sempre ben presente che nessuna vittoria potrà essere completa e definitiva finché non avremo conquistato il socialismo, obiettivo che è ben evidente nel primo articolo del Programma generale del PMLI. Il nostro Partito, ha detto ancora Branzanti, appoggia tutte le lotte di liberazione nazionale indipendentemente dalle forze che ne sono alla guida. Al riguardo ha spiegato la politica di fronte unito enunciata dal Segretario generale compagno Giovanni Scuderi alla recente commemorazione di Mao sulle questioni immediate, sulla lotta antimperialista e per l'Italia unita, rossa e socialista. Il PMLI ribadisce comunque la centralità della classe operaia nella lotta di classe. Il Partito dà grande importanza alla formazione marxista-leninista dei militanti e dei simpatizzanti seguendo comunque la regola che marxisti-leninisti non si nasce ma si diventa militando nel PMLI. Branzanti ha condiviso l'analisi del compagno Alberto sulla lotta nel Pcus tra marxisti-leninisti e trotzkisti. La rivoluzione e l'edificazione socialista in Russia sono state possibili proprio grazie alla divisione tra comunisti e falsi comunisti, e questa netta separazione occorre farla ancora oggi per poter chiarire alle masse chi sta davvero dalla loro parte e chi mira invece a conquistarsi uno spazio nel sistema borghese. I motivi per cui il PMLI non ha ancora il seguito per adempiere ai compiti che si è dato e che la storia gli ha riconosciuto non va addebitato all'erroneità della sua linea, che comunque va sempre verificata, ma piuttosto a varie cause tra le quali la scarsità di risorse economiche che ci impediscono una costante visibilità ed anche all'esistenza di diversi partiti falsamente comunisti. Comunque, se Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao avessero cambiato linea perché a volte si sono trovati con poco seguito e anche in inferiorità nello stesso partito, non si sarebbe mai fondato il socialismo scientifico, non sarebbero esistite l'Urss, la Cina e il campo socialista e il proletariato mondiale sarebbe ancora ovunque in una condizione di totale schiavitù e senza prospettiva. Quindi, il Pmli tira dritto per la sua strada, cosciente delle difficoltà ma sicuro che è quella giusta perché quella tracciata dai Maestri. Occorre però anche dire che negli ultimi anni il PMLI è cresciuto anche numericamente, che sempre più simpatizzanti a amici si avvicinano e quindi la sua linea comincia a far breccia nella nebbia borghese. Infine, ha chiarito che il PMLI è disposto a fare dei compromessi, dipende però da chi usa chi, in questo caso Prodi usa il proletariato a favore della borghesia e non il contrario, quindi noi non possiamo che combattere il governo del democristiano Prodi. Il compagno Branzanti ha chiuso esprimendo la soddisfazione del Partito per la riuscita di questa iniziativa invitando i presenti ad unirsi al PMLI o ad aiutarlo per quel che possono. Con questa iniziativa il Partito ha compiuto un atto storico incancellabile e reso onore al grande maestro del proletariato internazionale Stalin, un avvenimento che sicuramente ha attirato l'attenzione delle masse locali e che ha segnato una netta linea di demarcazione tra i marxisti-leninisti e i falsi comunisti. 4 dicembre 2007 |