All'Assemblea nazionale dei delegati Fiom Diffuso con successo il volantino del PMLI "La battaglia della Fiom riguarda tutta la classe operaia e tutti i lavoratori" Forte plauso degli operai al PMLI per il suo documento sulla battaglia di Pomigliano. A ruba "Il Bolscevico". Decine di delegati Rsu-Fiom prendono pacchetti di volantini del Partito per distribuirli nelle loro fabbriche. Importante ricaduta sui media delle immagini della nostra delegazione Scuderi telefonicamente incoraggia e sostiene i compagni diffusori con in testa Di Matteo Dal nostro corrispondente della Campania Giovedì 1° luglio oltre 1.500 delegate e delegati RSU-FIOM del gruppo Fiat e delle grandi aziende del Mezzogiorno si sono riuniti in assemblea nazionale a Pomigliano d'Arco per fare il punto sulla durissima battaglia in corso nello stabilimento Fiat G. Battista Vico dove lo scorso 22 giugno si è svolto il referendum che con il 37,98% di NO ha fatto fallire il plebiscito voluto dal sanguisuga Marchionne per legittimare il suo infame diktat antioperaio, antisindacale e neofascista. Come nella giornata del referendum il PMLI (questa volta unico partito presente) non ha fatto mancare il suo appoggio alla lotta dei lavoratori di Pomigliano. Dal primo mattino una squadra di diffusori marxisti-leninisti diretta dal compagno Franco Di Matteo, Responsabile del PMLI per la Campania, e composta di militanti, simpatizzanti e amici della Cellula "Vesuvio Rosso" si è recata all'esterno del cineteatro dove si svolgeva l'assemblea ricevendo fin dal suo arrivo alla stazione della Circumvesuviana la calorosa e fraterna accoglienza delle delegate, dei delegati e dello stesso servizio d'ordine della Cgil. I generosi e infaticabili compagni napoletani hanno immediatamente iniziato a distribuire il volantino redatto dalla Commissione per il lavoro di massa del CC del PMLI dal titolo "La battaglia della FIOM di Pomigliano riguarda tutta la classe operaia e tutti i lavoratori". Durante il volantinaggio i nostri compagni hanno avuto un confronto vivo e proficuo sia con i partecipanti all'assemblea che con gli abitanti di Pomigliano. Nel giro di poche ore sono stati distribuiti circa 2.000 volantini. Alcuni delegati di aziende del Nord e del Sud, come Bergamo, Reggio Emilia, Brescia, Reggio Calabria, Termini Imerese e Catania, ne richiedevano decine di copie per affiggerle e diffonderle nei rispettivi luoghi di lavoro. Le copie de Il Bolscevico n. 24 sono andate letteralmente a ruba, in molti casi accompagnate da generosi contributi. Per i marxisti-leninisti partenopei, incoraggiati e sostenuti telefonicamente dal Segretario generale compagno Giovanni Scuderi, è stata una giornata indimenticabile perché con la loro presenza hanno permesso al Partito di portare l'autentico punto di vista proletario e di lotta di classe sulla vicenda di Pomigliano tra la parte più combattiva e avanzata della classe operaia italiana. Infatti, molti di questi delegati, nel ricevere il volantino del Partito, affermavano: "Questa è l'unica e giusta parola d'ordine di questa giornata" riferendosi al titolo del volantino. La presenza del Partito ha avuto una importante ricaduta sui media locali, in particolare su Tg3 regionale e nazionale, che per ben quattro giorni consecutivi ha rilanciato le immagini del PMLI su servizi che riguardano la battaglia alla Fiat di Pomigliano. Nella sala dell'assemblea campeggiavano gli striscioni d'importanti stabilimenti Fiat come Mirafiori e Termini Imerese e tra i quali spiccavano quelli di Pomigliano con gli slogan: "Senza diritti siamo solo schiavi" e "Pomigliano non si piega". A riprova dell'alta partecipazione molti delegati hanno dovuto ascoltare in piedi e all'esterno gli interventi degli oratori sfidando il caldo asfissiante dovuto anche alla mancanza di aria condizionata. Tantissimi gli striscioni delle Rsu da tutta Italia: quello dell'Alfa di Arese, della Lasme di Melfi, dell'Ilva di Taranto, dell'Eutelia, dell'Indesit, della ST Microelectronics di Catania oltre che del gruppo Fiat e della Ferrari di Modena, tanto per citarne alcuni. Il primo a prendere la parola è stato Mario Di Costanzo, giovane delegato RSU di Pomigliano. Il suo è stato un intervento molto forte e applaudito nel quale ha rivolto un saluto alle delegate, ai delegati e a tutti i lavoratori che hanno appoggiato la battaglia di Pomigliano e un ringraziamento particolare ai 1.800 lavoratori che hanno votato coraggiosamente NO all'accordo separato. Ha poi proseguito con l'attaccare duramente i sindacati complici FIM, UILM, FISMIC e UGL. Proponendo di fare un'attenta riflessione sui futuri rapporti da tenere con questi sindacati, ha accusato i politicanti borghesi specie della "sinistra" di stare col mondo operaio solo a parole e infine ha esortato tutti ad andare avanti nella lotta. Subito dopo è stata la volta del segretario generale della FIOM Maurizio Landini che, pur affermando l'indisponibilità dei lavoratori ad accettare deroghe al Ccnl e a rinunciare a diritti fondamentali come quello di sciopero, quello alla salute e alla tutela dal licenziamento senza "giusta causa", ha annunciato la disponibilità della sua organizzazione sindacale ad aprire un tavolo di trattative con i vertici della Fiat avente lo scopo di arrivare alla firma dell'accordo già sottoscritto dalle altre organizzazioni sindacali. Secondo Landini, se abbiamo ben capito, la strada per giungere alla firma dell'accordo sarebbe quella di accettare l'aumento dei turni e dei ritmi di lavoro cancellando l'obbligo della pausa pranzo a fine turno. Ma ciò vedrebbe un peggioramento delle condizioni di supersfruttamento con rischi concreti sulla salute dei lavoratori. Per il PMLI l'accordo va respinto in pieno perché, alla luce dello straordinario esito referendario, come ha scritto la Commissione per il lavoro di massa del CC, la lotta "deve continuare, non può che andare avanti e svilupparsi ulteriormente per raggiungere risultati diametralmente opposti a quelli voluti da Fiat, Confindustria e governo dal neoduce Berlusconi". La Commissione per il lavoro di Organizzazione del CC del PMLI ha inviato un caloroso ringraziamento ai compagni diffusori. 7 luglio 2010 |