Relazione di Franco Di Matteo, Responsabile del PMLI per la Campania, alla riunione di studio dei marxisti-leninisti campani sul discorso di Pasca alla commemorazione di Mao Impugniamo e applichiamo con risolutezza e perseveranza il discorso di Pasca su Mao, la propaganda e il lavoro giornalistico Le nostre armi ideologiche non vanno fatte arrugginire. Vanno affilate e usate continuamente Care compagne e cari compagni, care amiche e cari amici, a nome del PMLI.Campania e della Cellula "Vesuvio Rosso" di Napoli porgo a tutti voi un caloroso saluto e un sincero ringraziamento per essere presenti a questa iniziativa di studio e per discutere insieme il discorso pronunciato dal compagno Mino Pasca, a nome del CC del PMLI, lo scorso 8 settembre a Firenze per il 37° anniversario della scomparsa di Mao. Questa giornata è improntata allo studio ideologico e ha come scopo quello di capire gli elementi essenziali di questo importante e lungimirante elaborato marxista-leninista, con l'invito e l'augurio a tutti voi di rileggerlo ancora e discuterlo oggi assieme, come invito da noi rivolto, affinché sia una prima pietra miliare nel trattare gli argomenti che emergono nel mirabile e ficcante discorso del compagno Pasca. Ma prima di passare al mio breve intervento voglio salutare le straordinarie lotte in corso intraprese dalle popolazioni dell'area a nord di Napoli che si stanno battendo con i loro comitati contro la politica criminale sui rifiuti voluta dalla giunta antipopolare di Caldoro. Domani noi saremo di nuovo in piazza con le masse e con i loro comitati per assediare il palazzo della regione per far ritirare il bando della costruzione dell'inceneritore a Giugliano. Altresì saluto le prime e stupende manifestazioni delle studentesse e degli studenti campani che stanno per far partire una grande mobilitazione di massa del movimento studentesco. Infine, saluto le compagne e i compagni delle istanze di Ischia e Buonalbergo e i simpatizzanti di Avella in provincia di Avellino, presenti oggi a questa importante riunione di studio. Nella fase attuale dello sviluppo della lotta di classe e del radicamento del PMLI, l'importanza dello studio e del confronto dialettico risulta quanto mai necessaria, e deve rappresentare la priorità assoluta per noi marxisti-leninisti campani e per tutti quelli che vogliono abbattere il capitalismo e costruire una società migliore fondata sul socialismo. Solo percorrendo questa strada possiamo far bene la lotta di classe e conquistare nuovi consensi e nuovi militanti alla causa del socialismo, del Partito e del proletariato. In merito al discorso del compagno Mino Pasca, il Segretario generale del PMLI, compagno Giovanni Scuderi, ha rilevato che tale discorso costituisce "un prezioso elaborato marxista-leninista sul tema del lavoro giornalistico e di propaganda, che dobbiamo seriamente studiare e applicare individualmente e collettivamente per migliorare il nostro lavoro su questo importante fronte. Esso, inoltre, fornisce a tutti gli sfruttati e gli oppressi alle ragazze e ai ragazzi che conoscono poco o nulla della teoria rivoluzionaria e della linea del nostro Partito, validi elementi per vedere sotto una nuova luce, quella proletaria rivoluzionaria e marxista-leninista, la stampa e la propaganda delle due principali classi antagoniste della nostra società". Dunque, care compagne e compagni, care amiche e amici, lo studio di questo importante discorso, come anche lo studio delle cinque opere fondamentali marxiste-leniniste, dei documenti, dello Statuto, del Programma e della linea politica, organizzativa ed ideologica del PMLI, è un compito ed un lavoro per il quale è necessario trovare sempre un po' di spazio nella nostra attività politica. Sia individualmente che collettivamente non dobbiamo mai smettere di studiarli, altrimenti non saremo in grado di trasmetterli agli altri, non potremo pretendere che simpatizzanti e membri candidati acquisiscano nella pratica, nei comportamenti, nello stile di lavoro una concezione proletaria e marxista-leninista dell'attività politica e più in generale del mondo che ci circonda, poiché questa dipende strettamente dal grado di coscienza politica di ciascuno. Non potremo altresì pretendere che le masse e i movimenti di lotta comprendano, difendano e impugnino la nostra linea politica, né potremo dimostrare la nostra superiorità nei confronti degli economisti, dei politici, dei tecnici, degli scienziati, degli ideologi, degli artisti che la borghesia forma a sua immagine e somiglianza per ingannare il popolo e ai quali molto spesso affida la direzione dei partiti falsamente "comunisti'' per trasformarli in suoi utili strumenti di dominio. Lo studio è importante anche perché nella situazione odierna chiunque si avvicina al PMLI parte inevitabilmente da una conoscenza scarsa o addirittura nulla del marxismo-leninismo-pensiero di Mao e, in conseguenza di ciò, anche da una pessima dimestichezza con il metodo dell'analisi dialettica delle cose. Ovunque siamo bombardati dalle rimasticazioni revisioniste, neorevisioniste e trotzkiste o dagli stravolgimenti apertamente calunniosi di stampo riformista, liberale, anticomunista o apertamente fascista della storia del movimento comunista internazionale, della vita e dell'opera dei grandi maestri del proletariato internazionale, ma anche dell'intera storia del movimento operaio italiano (dalla Resistenza, alla Rivolta del Luglio '60, alla Grande Rivolta del '68 e al Movimento del '77). In sostanza l'ideologia borghese in questa fase storica domina, soprattutto sui giovani, in tutta la sua larghezza, orientandone il pensiero e l'azione, nelle piccole come nelle grandi cose. La borghesia ha infatti a sua disposizione la scuola, i giornali, le televisioni, le radio, mille altri mezzi propagandistici e modelli comportamentali; essa ha mille campane che suonano ossessivamente e in maniera concentrica la stessa musica reazionaria ed anticomunista. Essa penetra anche, e inevitabilmente, nelle istanze del Partito e nelle nostre menti trasformandosi in idee, comportamenti, azioni, decisioni non conformi alla linea del PMLI. Essa si diffonde tanto più rapidamente quanto più lasciamo le nostre "porte'' chiuse allo studio del marxismo-leninismo-pensiero di Mao e non appena ci rilassiamo dallo sforzo continuo che dobbiamo compiere, individualmente e collettivamente, per cambiare radicalmente la nostra concezione del mondo in senso proletario. Tutto ciò è particolarmente vero per i membri candidati e i simpatizzanti ai quali il Partito deve prestare la massima attenzione educativa. Per quanto riguarda i simpatizzanti è chiaro che essi, disponendo delle nostre stesse armi soltanto per via riflessa e in maniera discontinua, sono più vulnerabili dalla borghesia che tenta in tutti i modi di allontanarli dal Partito e riconquistarli alla sua sfera di influenza: su di loro si concentra oggi lo scontro più violento poiché essi trovandosi a metà strada sono continuamente tirati per un braccio a sinistra verso di noi e con un braccio a destra verso la borghesia, in sostanza la scelta di rimanere nel mezzo o di spostarsi nella nostra direzione dipende in eguale misura dalla volontà, dal coraggio, dal livello di coscienza dei simpatizzanti e dalla nostra capacità di coinvolgerli e responsabilizzarli non solo dal punto di vista pratico e operativo ma anche dal punto di vista politico e ideologico. In sostanza, il nostro stile di lavoro politico deve essere improntato al materialismo storico e al materialismo dialettico, al legame della teoria con la pratica concreta, alla conoscenza della realtà oggettiva, alla ricerca della verità nei fatti, alla politica di massa e di fronte unito, all'uso di argomenti convincenti, alla scrittura di articoli più corti, più concisi e più sostanziosi, al tener conto delle persone a cui ci rivolgiamo e della loro coscienza politica, a un linguaggio vivo e popolare, al senso di responsabilità verso il Partito, il proletariato e le masse, all'unità rivoluzionaria del Partito, all'aiuto reciproco tra compagni, al lavoro collettivo di squadra, al centralismo democratico, alla disciplina proletaria, alla critica e l'autocritica. Le armi di cui disponiamo dunque non vanno lasciate arrugginire, bensì vanno continuamente affilate, poiché sono armi veramente potenti, anzi sono armi invincibili! Allora compagne e compagni, amiche e amici, facciamo tesoro di questo importante e stimolante elaborato prodotto dal compagno Mino Pasca e impugniamo e applichiamo con perseveranza e risolutezza le sue parole quando afferma: "Come il contadino sparge nel solco una quantità di semi assai superiore alle piantine che poi germoglieranno e diverranno adulte, così quanto più ricca, qualificata e argomentata sarà la nostra propaganda tanto più facilmente raggiungeremo un numero più alto di interlocutori in grado di rimanerne più o meno convinti. Cadremmo nel codismo se abbassassimo i contenuti della nostra propaganda al livello della parte più arretrata senza essere di stimolo e punto di riferimento e senza soddisfare le esigenze della parte più avanzata, e peccheremmo di avventurismo o settarismo se parlassimo solo all'avanguardia, restringessimo i nostri interlocutori a un piccolo numero e risultassimo estranei e oscuri alla maggioranza. Il nostro successo passerà innanzitutto dalla conquista alla causa del socialismo degli elementi più avanzati che agiscono in ogni fabbrica, campagna, scuola e università, movimento di lotta, luogo di lavoro e di vita. Indipendentemente dai diversi livelli medi di coscienza ivi presenti, gli elementi più avanzati sono quei leader naturali e riconosciuti per combattività, coerenza, capacità e maturità politiche. A loro vanno dedicate le maggiori attenzioni e cure perché sono loro il punto di appoggio che ci permetterà di rovesciare il mondo, quel fulcro su cui far leva per allargare l'influenza del Partito all'interno della Cgil, in particolare nella Fiom, del movimento sindacale, dei movimenti di lotta e dei luoghi di lavoro e di vita delle masse e spalancargli le porte non solo della propaganda ma anche dell'agitazione e dell'organizzazione. Riusciremo a conquistarli se li convinceremo che abbiamo sì un'eccellente linea di massa ma soprattutto una vittoriosa strategia generale per rovesciare il capitalismo e per conquistare l'Italia unita, rossa e socialista". Compagne e compagni, amiche e amici, avanti con forza e perseveranza su questa direzione e studiamo e ristudiamo questo importante elaborato in maniera concreta e facciamolo vivere nella nostra pratica rivoluzionaria. Come afferma il compagno Giovanni Scuderi dobbiamo "Imparare da Mao e propagandare il socialismo"; "Studio e azione; azione e studio. Questa è la dialettica della lotta di classe condotta col metodo marxista-leninista. Ed è questa dialettica che deve guidare il nostro lavoro politico, anche quando siamo in piena battaglia". Adesso passiamo alla discussione del discorso del compagno Mino Pasca, invito i compagni che lo hanno approfondito di recente e quelli che lo hanno sentito dal vivo l'8 settembre scorso ad intervenere per primi ed aprire il dibattito. Con Mao per sempre contro il capitalismo per il socialismo! Lottiamo per cambiare l'Italia col socialismo e col potere del proletariato! Coi Maestri e il PMLI vinceremo! 16 ottobre 2013 |