Per non aver pagato l'Ici, per l'abuso edilizio e per i contributi sospetti Il ministro Idem costretta alle dimissioni Dov'è la differenza tra esponenti del PD e quelli del PDL? Travolta dalle scandalose vicende inerenti il mancato pagamento dell'ICI dal 2008 al 2011 sulla sua seconda casa di Ravenna; accusata di abuso edilizio e irregolarità per la destinazione d'uso della palestra di cui è proprietaria e sospettata di aver intascato indebitamente oneri previdenziali per 8.642 euro che il Comune di Ravenna le ha concesso in qualità di dipendente del marito-allenatore, Guglielmo Guerrini, il 24 giugno il ministro PD per le pari opportunità, lo sport e le politiche giovanili Josefa Idem è stata costretta a mettere fine alla sua breve quanto ignominiosa esperienza governativa rassegnando le proprie dimissioni. Nonostante la spocchiosa facciata di perbenismo borghese sbandierata a favore del suo governo da Enrico Letta, i fatti confermano che in realtà non esiste nessuna differenza tra gli esponenti del PD e quelli del PDL. Tutti bravi a predicare bene quanto inclini a razzolare male compreso l'ex ministro Idem, di origine tedesca, più volte campionessa mondiale ed olimpica di kayak individuale, dal 1990 residente a Ravenna dopo avere sposato il suo allenatore con il quale ha avuto due figli. Nel capoluogo emiliano Idem costruisce casa e palestra e a partire dal 2001 inizia la carriera politica prima come assessore comunale eletta con la lista de L'Ulivo, poi dal 2009 a livello regionale con il PD con il quale viene eletta alla camera dei deputati nel febbraio 2013 e diviene ministro nel governo Letta lo scorso aprile. Alla fine di giugno viene però colta con le mani nel sacco con l'accusa di non avere pagato l'ICI per quattro anni e di avere commesso varie irregolarità edilizie, e la sfortuna per lei ha voluto che tutto ciò accadesse in un momento in cui il proletariato italiano viene letteralmente stritolato da tasse e da tagli ai servizi, fatto che ha portato l'atleta tedesca a rassegnare le dimissioni, se non altro per rispetto alla stragrande maggioranza degli italiani. A suo carico c'è una palestra per il fitness censita al catasto come se fosse un'abitazione e ristrutturazioni edilizie totalmente abusive, il tutto commesso a Ravenna, città nella quale risiede la Idem e dove fino al 4 febbraio 2013 dichiara di abitare in via Carraia Bezzi, nella frazione di Santerno, anche se il marito e la famiglia sono residenti a pochi metri di distanza, in via Argine Destro Lamone: una doppia residenza assai sospetta da un punto di vista fiscale, per cui risulta che la Idem e suo marito Guglielmo Guerrini hanno considerato abitazione principale sia il fabbricato di Carraia Bezzi che il fabbricato di Argine Destro Lamone, e conseguentemente non hanno corrisposto l'ICI per gli anni che vanno dal 2008 al 2011, frodando il fisco con una indebita esenzione. Ben cosciente dell'illecito fino ad allora commesso, il 4 febbraio 2013 - cioè pochi giorni dopo l'annuncio della sua candidatura nelle file del PD - Josefa Idem sposta la residenza nella casa del marito per rifarsi una verginità fiscale nell'eventualità di inchieste giornalistiche o di fughe di notizie e solo il successivo 5 giugno si mette in regola con l'IMU grazie a un versamento a titolo di ravvedimento operoso per l'edificio di via Bezzi che la stessa Josefa Idem considerava fraudolentemente fino al febbraio precedente la sua prima casa e che improvvisamente diventava "altra abitazione". Ma ci sono altri guai che travolgono l'ex ministro: infatti avrebbe ristrutturato abusivamente l'edificio adibito a palestra che risulta quindi realizzata senza alcuna autorizzazione e sarebbe stata anche a libro paga del marito per 10 giorni solo allo scopo di avere i contributi del Comune, questo almeno emerge da un esposto presentato da un consigliere di Ravenna, che parla di una vera e propria assunzione strumentale e fittizia della Idem da parte del marito allenatore: nel 2006 la Idem, dopo soli 10 giorni di lavoro alle dipendenze del coniuge, è diventata assessore a Ravenna con la conseguenza che gli oneri pensionistici sono passati alle cariche pubbliche in quanto la legge prevede che gli assessori dei Comuni con popolazione superiore ai 10.000 abitanti - purchè lavoratori dipendenti - siano collocati in aspettativa dal rispettivo datore di lavoro. Con questo trucchetto la Idem avrebbe usufruito sia l'indennità di carica sia il versamento da parte del Comune di Ravenna degli oneri previdenziali. Una serie di reati sui cui la magistratura di Ravenna ha aperto un'inchiesta e ha ordinato le prime verifiche della polizia municipale sulla residenza-palestra della Idem a Santerno, nelle campagne ravennati. Al vaglio della sezione di polizia commerciale sia la parte relativa ai presunti abusi edilizi che sulla destinazione d'uso della palestra, oltre alle dichiarazioni del ministro sulla residenza. Il fascicolo, secondo quanto riferito dal procuratore capo pro tempore Isabella Cavallari, è stato aperto come modello 45, cioè senza ipotesi di reato e riguarda anche il fronte relativo agli oneri previdenziali intascati indebitamente da Idem. 26 giugno 2013 |