Secondo il disegno di legge del PDL Il sostegno ai disabili sarà privatizzato Sono passati quasi 34 anni dalla legge 517/77 che, sull'onda del grande movimento del Sessantotto, stabiliva la scolarizzazione degli alunni portatori di handicap tramite inserimento nelle scuole pubbliche. Fu un enorme passo in avanti sul piano legislativo nel senso dell'integrazione. Tuttavia, non è mai cessata la battaglia culturale, legale, didattica, intorno alla questione dell'integrazione degli alunni disabili nelle classi dei "normodotati". Nessun testo, anzitutto, in questi trentacinque anni ha, ad esempio, abrogato le scuole speciali, vere e proprie istituzioni di segregazione degli studenti disabili dal resto della società, che continuano ad esistere e a proliferare in Italia, diverse private, ma con sovvenzioni pubbliche, e gestite da confraternite cattoliche, con cospicui appoggi nelle alte sfere ministeriali e parlamentari. Il tutto mentre nella scuola pubblica il sostegno più che un diritto è diventato una concessione sempre più difficile da ottenere da parte delle famiglie, che, spesso, sfiduciate rinunciano ad avviare le pratiche, oppure si vedono falcidiare le ore di insegnamento concesse ai loro figli. Già da ora gli studenti sempre più vengono affidati dentro le scuole pubbliche al personale di cooperative, fondazioni o organizzazioni private, dove lavorano spesso giovanissimi precari senza alcuna esperienza o specializzazione, supresfruttati, pagati a cottimo per pochi euro all'ora per svolgere compiti che dovrebbero svolgere gli insegnanti specializzati. Si tratta di una privatizzazione strisciante, quantunque vari tribunali abbiano condannato la gerarca di Viale Trastevere, Mariastella Gelmini, PDL, per il taglio delle ore di sostegno a migliaia di studenti disabili in tutta Italia che viola l'art. 3 della Costituzione e le leggi sulla tutela dei portatori di handicap e l'abbia costretta, in alcuni casi, persino al reintegro delle ore, alla riassunzione degli insegnanti di sostegno licenziati ed al risarcimento dei danni alle famiglie. Ora arriva un nuovo duro colpo ai bambini disabili, al personale docente e alle famiglie: il DDL, Disegno di Legge, presentato in senato da Francesco Bevilacqua, già noto per essere il firmatario per cancellare la norma che impedisce la ricostituzione del partito fascista, e da Antonio Gentile, entrambi PDL, che non solo conferma la presenza sempre più asfissiante dei privati nel settore dell'educazione dei bambini disabili, ma indica che dentro la scuola pubblica essi potrebbero essere gli unici soggetti deputati a fornire insegnamento di sostegno. Da notare, però che nel caso di questa proposta di legge si tenta un notevole passo indietro normativo rispetto alla 104/92: il sostegno agli studenti disabili, da diritto formale, più o meno rispettato, si trasforma in servizio da privatizzare. Recita, infatti, il testo Bevilacqua-Gentile composto da un solo articolo: "I dirigenti degli istituti scolastici e delle scuole di ogni ordine e grado sono autorizzati a definire progetti, con la collaborazione di privati, per il sostegno di alunni con disabilità". La Cgil Nazionale, considera il progetto di legge del PDL "un tentativo di obbrobriosa discriminazione che farebbe fare un salto indietro al nostro paese di quarant'anni quando per le persone con disabilità erano previste scuole separate. Dal sostegno privato il passo alle scuole speciali sarebbe tanto breve quanto inevitabile, cancellando di fatto il percorso di integrazione e di inclusione scolastica che il paese ha fatto negli ultimi anni". Tutto vero, però come abbiamo già detto che le scuole speciali continuano ad esistere da 35 anni in Italia e il problema della discriminazione dei disabili dentro la scuola pubblica non è più un semplice tentativo, ma è diventata l'insopportabile realtà con cui gli studenti, i docenti e le famiglie devono confrontarsi giornalmente. Tanto per dirne una, ricordiamo l'esclusione degli studenti disabili dai Giochi della Gioventù. Quello che i sindacati e i partiti parlamentari non notano o non vogliono sottolineare è che dietro l'ideologia segregazionista e discriminatoria che ormai sembra essere diventata la linea nelle istituzioni borghesi sulla disabilità si nasconde, oltre alla voglia di favorire confraternite e fondazioni private e religiose, dentro e fuori la scuola, anche l'idea fascista di una scuola epurata da ogni diversità culturale, ideologica e persino fisica, che mantenga un'apparente efficienza nonostante la mannaia dei tagli nei finanziamenti pubblici e nel personale. Non solo, se il DDL di Francesco Bevilacqua e Antonio Gentile passasse la funzione del sostegno passerebbe a soggetti estranei alla scuola con contratti a progetto, nominati dai Dirigenti Scolastici. Una sorta di CoCoCo del sostegno, a chiamata diretta, molto probabilmente da elenchi di confraternite religiose o Fondazioni private. Scomparirebbero gli elenchi dei docenti di sostegno specializzati, con un consistente svuotamento della legge 104/92, "Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate" che si occupa anche di integrazione scolastica. Un altro colpo mortale alla scuola pubblica italiana, con la soppressione di decine di migliaia di posti di lavoro, alla sua laicità, già troppo in discussione, e alle famiglie che dovrebbero tornare a farsi interamente carico dell'istruzione e dell'assistenza ai loro ragazzi. 1 giugno 2011 |