Estratti della domanda di ammissione al PMLI di Valentino, studente universitario romano
"Il programma del PMLI rappresenta una bussola, una stella polare da seguire per ogni sincero rivoluzionario che aspiri a lavorare e vedere l'italia unita, rossa e socialista"
"Chissà che non tocchi proprio all'Italia il compito di aprire l'epoca delle rivoluzioni proletarie nel XXI secolo"
 
  Un incontro felice e promettente
Un esempio per i giovani che vogliono dare le ali al loro futuro

Un incontro felice e assai promettente in senso rivoluzionario, quello tra il compagno Valentino, uno studente universitario romano, e il PMLI. Come si può constatare leggendo gli estratti della sua domanda di ammissione al PMLI, che pubblichiamo in questa pagina.
Dalle profonde parole del compagno Valentino appare chiaramente che la sua scelta ideologica, politica e partitica non è stata improvvisata, ma ben meditata e ponderata, dopo un profondo studio della linea politica e organizzativa del PMLI. Come dovrebbero fare tutti coloro che aspirano a diventare membri del Partito. Poiché si tratta di una scelta di vita rivoluzionaria, che coinvolge la testa e il corpo, l'intera nostra vita personale, familiare, professionale, politica, il nostro essere nel mondo.
Di questo il compagno Valentino è pienamente consapevole, tanto è vero che fa suo l'importante concetto del Segretario generale del PMLI, compagno Giovanni Scuderi, secondo cui: "E' dura la militanza marxista-leninista ma è la cosa più bella e più proficua che possa fare chi vuol dare il massimo contributo al progresso sociale e all'emancipazione del proletariato e dell'intera umanità".
Il compagno Valentino è altrettanto consapevole che il lavoro marxista-leninista non va mai perduto, "anche quando interi decenni dividono il periodo della semina da quello del raccolto". Dai oggi, dai domani, per tutto il tempo che ci vuole per la maturazione rivoluzionaria, alla fine la cultura del socialismo si affermerà nel proletariato, nelle masse popolari rivoluzionarie e nelle nuove generazioni proiettate nel futuro. Uno per uno nel tempo riusciremo a raggiungere tutti i nostri obiettivi purché non abbandoniamo le 5 fiducie e lo spirito di Mao e di Yu Kung e applichiamo con determinazione le parole d'ordine: "Studio e azione, azione e studio", "Studiare, concentrarsi sulle priorità, radicarsi; radicarsi, concentrarsi sulle priorità, studiare".
Il compagno Valentino è talmente sicuro che alla fine il PMLI ce la farà a risvegliare il proletariato e le masse popolari e giovanili e a lanciarli nella lotta contro il capitalismo e per il socialismo che non teme di azzardare una previsione, che non si può escludere a priori che possa effettivamente avverarsi: "Chissà che non tocchi proprio all'Italia il compito di aprire l'epoca delle rivoluzioni proletarie del XXI secolo".
Con questo suo "biglietto da visita", Valentino si presenta come un compagno "quadrato", riflessivo, consapevole delle difficoltà e dei sacrifici che incontrano i marxisti-leninisti nella lotta di classe, con idee chiare sul marxismo-leninismo-pensiero di Mao e sulla linea del PMLI e ben determinato a metterle in pratica sul suo campo di battaglia, cioè nell'università che frequenta e a Roma dove risiede.
I compagni romani possono considerarsi fortunati di averlo a fianco, ma anche lui può esserlo, conoscendo il loro valore e la loro dedizione alla causa, specie quelli del Segretario della Cellula di Roma. Tutti assieme, aiutandosi reciprocamente, dividendosi bene i compiti e concentrandosi sulle priorità, tenendo costantemente nel mirino la giunta di "centro-sinistra" Marino, potrebbero dare un bell'esempio di gioco di squadra vittorioso a tutto il Partito. Potrebbero anche dare un grosso contributo alla Commissioni giovani del Comitato centrale del PMLI, ricostituita l'8 settembre, in occasione della commemorazione di Mao.
Benvenuto compagno Valentino nel PMLI, che la tua vita rivoluzionaria sia esemplare come quella dei Maestri, fonte di ispirazione delle ragazze e dei ragazzi che vogliono dare le ali al loro futuro.
Tutto per il PMLI, per il proletariato e il socialismo!


La mia vita politica comincia essenzialmente con il PMLI. Prima di prendere contatto con il Partito e poi successivamente con i compagni della Cellula di Roma non avevo mai avuto niente a che fare con altri partiti o movimenti, non avevo mai neanche partecipato a nessuna manifestazione o comizio di qualsivoglia rilevanza, o magari solo come spettatore passivo. Fino a qualche anno fa il mio interesse per la politica si limitava a porre una x ogni tot anni per decidere "quale membro della classe dominante dovesse mal rappresentare il popolo nel parlamento" regalando il voto ai traditori revisionisti e nulla più. Anche se all'epoca non avevo intrapreso lo studio del marxismo-leninismo serbavo comunque una forte coscienza di classe. Approdai allo studio del marxismo-leninismo gradualmente, soprattutto grazie al web, da cui potei attingere le prime opere fondamentali dei Maestri.
Il PMLI è praticamente l'unico Partito a seguire gli insegnamenti di tutti e 5 i grandi Maestri del proletariato internazionale e a riconoscere quindi come fondamentali le esperienze del socialismo realizzato nell'Urss di Lenin e Stalin e nella Cina di Mao, come sottolineato dal compagno Scuderi "I 5 Maestri sono come le 5 dita di una mano, basta che ne manchi uno per essere menomati nella nostra visione della storia e del movimento operaio internazionale, nella nostra analisi e nella lotta per l'emancipazione del proletariato".
Il PMLI, considerando anche i 10 anni di preparazione (OCBI m-l), è sulla breccia da oltre 40 anni e, non posso non constatare che "in tutto questo tempo sobbarcandosi immensi sacrifici, sfidando la persecuzione e le repressioni giudiziarie e poliziesche, superando mille difficoltà, non temendo l'isolamento e l'emarginazione, e nonostante il rigido black out stampa che gli impedisce di essere conosciuto dalle larghe masse popolari, esso è sempre stato fedele al proletariato, al socialismo e ai grandi Maestri del proletariato internazionale". A differenza della stragrande maggioranza di partiti e movimenti sedicenti comunisti, che dopo l'89-91 hanno ammainato la bandiera rossa, o chi ha deciso di riciclarsi imbarcandosi sul vascello del neoliberismo e portandosi al largo con il remo dell'opportunismo, ha invece denunciato ancora una volta il carattere capitalistico del "socialismo reale" e dunque la sua inevitabile fine.
Motivo di vanto ed orgoglio del PMLI sono secondo me il Programma e lo Statuto. Sia dal Programma che dallo Statuto si può evincere la purezza ideologica che contraddistingue il Partito e di come siano frutto dell'esperienza storica accumulata grazie alle rivoluzioni proletarie e nella successiva costruzione del socialismo. Trovo di grande importanza ad esempio la messa in pratica dell'esperienza del PCC dove tutti, anche i dirigenti dovevano svolgere necessariamente un periodo di lavoro nelle campagne o in fabbrica, così come nel PMLI "I rivoluzionari di professione devono effettuare annualmente un periodo di lavoro a livello di base, cioè come semplici militanti di Cellula, al fine di prevenire il revisionismo, il dogmatismo e il burocratismo, e perché abbiano sempre quella concezione del mondo che è propria del proletariato".
Il Programma, vero e proprio manifesto politico del Partito, rappresenta una bussola, una stella polare da seguire per ogni sincero rivoluzionario che aspiri a lavorare e vedere l'Italia unita, rossa e socialista. Unito all'analisi generica del mondo ed in particolare dell'Italia fatta al Congresso nazionale, forma la strategia del Partito, e ci indica dove puntare e lavorare per scardinare il capitale, togliere le catene dello sfruttamento al nostro popolo e dare il nostro contributo alla rivoluzione mondiale. Chissà che non tocchi proprio all'Italia il compito di aprire l'epoca delle rivoluzioni proletarie nel XXI secolo.
Come ci ricorda Lenin "La dialettica della storia è tale che la vittoria teorica del marxismo costringe i suoi nemici a coprirsi con il manto dei marxisti", esattamente come fanno i vari partiti comunisti (a parole) ma nemici del proletariato nei fatti, a partire dal PCL, passando per i Carc ecc. ecc. Alcuni esponenti si sono riciclati nei vari partiti della "sinistra" borghese dopo un passato nel PCI. E la domanda sorge spontanea: mentivano allora, mentono adesso, oppure hanno sempre mentito scegliendo il loro schieramento politico a seconda delle proprie convenienze e seguendo da quale parte tirasse il vento! Altri cambiano repentinamente il loro programma o i loro simboli e colori cercando soluzioni socialdemocratiche nella speranza di un posto in parlamento. Questo è vero e proprio opportunismo! Insomma, per dirla alla Lenin "E' lo stesso postulato, lo stesso vecchio rottame presentato sotto un'insegna un po' ripulita e riverniciata". Dunque questi partiti "comunisti" non hanno nulla a che fare con il marxismo-leninismo-pensiero di Mao, tra l'altro come denunciato dal PMLI i vari esponenti "Bertinotti, Cossutta, Ferrando e Maitan, non a caso si definiscono eredi, il primo di San Francesco, Ghandi e Voltaire, il secondo di Togliatti e gli altri 2 di Trotzki".
Dato che "il proletariato non ha altra arma che l'organizzazione nella lotta per il potere" faccio domanda di ammissione al PMLI per dare il mio contributo alla causa del proletariato e della sua emancipazione. A cosa servirebbe studiare in fin dei conti il marxismo-leninismo-pensiero di Mao e non applicarlo? "Un uomo solo, in se stesso racchiuso, a che cosa può essere utile?" Cos'è in fondo il marxismo se non teoria della prassi? Penso dunque che sia giunto il momento per me di mettermi in gioco come marxista-leninista e servire nelle mie possibilità la causa degli oppressi e degli sfruttati al fine di uscire finalmente dalla "preistoria" e costruire la nuova società senza sfruttamento dell'uomo sull'uomo, sicuro di tutto questo e spinto dalle parole del compagno Scuderi "E' dura la militanza marxista-leninista ma è la cosa più bella e più proficua che possa fare chi vuol dare il massimo contributo al progresso sociale e all'emancipazione del proletariato e dell'intera umanità". Faccio domanda di ammissione al PMLI e poi in fin dei conti come sottolineava Marx: "Quando abbiamo scelto la professione nella quale possiamo maggiormente operare per l'umanità, allora gli oneri non possono schiacciarci, perché essi sono soltanto un sacrificio per il bene di tutti allora non gustiamo una gioia povera, limitata ed egoistica, ma la nostra felicità appartiene a milioni, le nostre imprese vivono silenziosamente, ma eternamente operanti e le nostre ceneri saranno bagnate dalle lacrime ardenti di milioni di uomini".
Mi impegno a continuare incessantemente lo studio del marxismo-leninismo-pensiero di Mao al fine di dare una corretta forma e concretezza alla mia coscienza di classe ed affinare così le armi ideologiche, cercando di applicare correttamente la linea del Partito sui vari fronti che si delineeranno; mi impegno ad essere sempre presente agli eventi o le iniziative dove il Partito riterrà necessaria la presenza e di dare il mio contributo al "Bolscevico". Cercherò dunque nel mio piccolo di fare mie le parole di Marx "Il resto della mia vita sarà consacrata, come i miei sforzi passati, al trionfo delle idee sociali che porteranno un giorno, siatene certi, l'avvento universale del proletariato", sicuro che "la devozione assoluta alla rivoluzione e la propaganda rivoluzionaria fatta tra il popolo non vanno perdute, anche quando intieri decenni dividono il periodo della semina da quello del raccolto".

25 settembre 2013