In Grecia quasi il 40% dell'elettorato diserta le urne Puniti i partiti pro Ue Il segnale dato dagli elettori greci alle politiche del 6 maggio si può sintetizzare dai dati dell'aumento della diserzione del voto fino al 40% dell'elettorato, drenata in parte dalle formazioni minori della "sinistra" borghese che hanno partecipato alla dura protesta di massa contro i tagli imposti dall'Unione europea (Ue), e dalla sconfitta dei partiti pro Ue, da quello di destra Nuova democrazia al socialista Pasok. Nuova democrazia è risultato il primo partito con 1,19 milioni di voti, pari al 18,9%; ha conquistato 108 seggi, compresi i 50 che la legge elettorale truffa assegna a chi è arrivato primo. In pratica la legge gli ha permesso di incamerare i seggi che sarebbero spettati alle formazioni minori che non hanno superato la soglia di sbarramento del 3%. Partiti che hanno ottenuto quasi il 20% dei voti validi ma che non hanno rappresentanza parlamentare. Rispetto alle politiche del 2009, Nuova democrazia ha perso quasi il 15% dei consensi. Peggio ha fatto il Pasok di Venizelos che da primo partito nel 2009 ha avuto un crollo del 30% e ha registrato il 13% dei voti e ottenuto 41 seggi. Dai 3 milioni di consensi del 2009 è sceso a poco più di 800 mila. Superato persino da Syriza, la coalizione della "sinistra radicale" salita dal 12 al 16,8%, pari a oltre un milione di voti, e a 52 seggi. Syriza ha costruito il suo successo attorno alla proposta di annullare il Memorandum firmato dal governo di Lucas Papademos con i creditori internazionali. Ha raccolto consensi ed è diventato il primo partito nei distretti di Atene e del Pireo, e ha sfiorato la prima posizione anche nella seconda città del paese, Salonicco. Ha rastrellato elettori delusi del Pasok anche a Patrasso e Chania a Creta. Il leader Alexis Tsipras ha commentato il "successo" elettorale annunciando che "da domani per la Grecia sarà un nuovo giorno. Il risultato delle elezioni di oggi rappresenta una rivoluzione pacifica contro il memorandum della barbarie". Sarà ma intanto Syriza ha un programma filoeuropeista e se non è zuppa è pan bagnato. Tra le altre formazioni minori riuscite a entrare in parlamento registriamo il partito revisionista Kke, rimasto attorno all'8,5%, che ha avuto 26 seggi e la formazione moderata di "Sinistra democratica" col 6,1% e 19 seggi. A destra i conservatori di Greci indipendenti di Kammenos, anche essi contrari agli accordi capestro firmati dal governo con l'Ue e il Fondo monetario, che hanno avuto 33 seggi. Nuova democrazia e Pasok, la coalizione che ha sostenuto il governo di Lucas Papademos, è stata punita e rappresenta un terzo dei voti validi ma grazie al meccanismo elettorale ha 149 seggi, la metà meno uno di quelli del parlamento. Il presidente Papoulias ha dato l'incarico di formare il nuovo governo al leader di Nuova democrazia, Samaras, che non ha concluso nemmeno il giro completo degli incontri con gli altri partiti e ha rimesso l'incarico. Incarico che è passato al leader di Syriza. Alexis Tsipras. 9 maggio 2012 |