Elezioni in Iran. Battuta la destra Il fronte unito che sostiene Ahmadinejad prevede che la lista otterrà il 70% dei voti Aumentati di 14 punti i votanti Il 14 marzo si sono tenute le elezioni legislative per il rinnovo del Majlis, il Parlamento iraniano, che hanno visto la conferma della larga maggioranza alle formazioni che sostengono la politica del presidente Mahmoud Ahmadinejad. Il fronte unito che sostiene il presidente ha annunciato, a dati non ancora ufficializzati, che la lista otterrà circa il 70% dei voti e oltre due terzi dei 290 seggi. Nel nuovo parlamento il 20% spetterà alle formazioni degli ex presidenti Rafsanjani e Khatami e il restante 10% distribuito tra i rappresentanti delle minoranze religiose (cristiane, ebree e zoroastriane) e indipendenti. In Iran sono ufficialmente iscritte oltre duecento sigle di partiti che svolgono attività politica ma solo una ventina partecipano direttamente alle elezioni parlamentari. In corsa vi erano quattro coalizioni principali; due di queste, il Fronte Unito dei Principalisti, vicino al presidente Ahmadinejad, e la formazione che aveva come esponente di punta l'ex capo-negoziatore sul nucleare Ali Larijani avevano costituito l'alleanza che ha vinto le elezioni. Secondo i mass media occidentali questa è bollata come l'alleanza dei "conservatori", ovvero del gruppo dirigente iraniano che segue la politica impostata dall'ayatollah Khomeini e della rivoluzione antimperialista iraniana. Sono invece chiamati "riformisti" gli esponenti del gruppo dirigente iraniano che hanno mostrato aperture verso i paesi imperialisti e per i quali fanno il tifo gli Usa e la Ue, come quelli della coalizione costituita delle formazioni vicine ai due ex presidenti Rafsanjani e Khatami. L'ultima delle principali formazioni in lizza nelle elezioni politiche era il National Confidence Party guidato dall'ex presidente del Parlamento Mehdi Karroubi. Costituiscono la destra dello schieramento parlamentare iraniano e sono usciti battuti dal voto. Un dato importante delle elezioni legislative del 14 marzo è stato l'affluenza alle urne con una partecipazione al voto che è stata di oltre il 65% dei 44 milioni di aventi diritto. Quattro anni fa, nel 2004, avevano votato il 51,2% degli aventi diritto con un aumento significativo del 14%. 19 marzo 2008 |