Strabilianti dichiarazioni del sindaco trasverSalista di Bari Emiliano: "Il Pd deve sventolare la bandiera americana e essere anticomunista" L'ambizioso alleato di Vendola ora punta a entrare nel vertice nazionale del PD Non ha più freni l'ambizioso e trasversalista sindaco di Bari, Michele Emiliano. Forte della sua riconferma alla guida del capoluogo pugliese e cosciente di essere il fulcro del nuovo "laboratorio politico" del Sud e non solo, si lascia andare a dichiarazioni a dir poco strabilianti ma che la dicono lunga sulla vera natura dell'ex magistrato e alleato di ferro del governatore pugliese Nichi Vendola. Intervistato da "L'espresso" del 23 luglio 2009, sul futuro del PD e la sua scelta di campo fra Bersani e Franceschini, pur driblando su quest'ultima, ha ammonito: "Bersani deve assicurare il rinnovamento del partito a prescindere dalla componente Ds. Conosco tanta gente moderata, che vota a destra, che potrebbe aderire al PD se fosse rassicurata che la nostra identità non sarà quella socialdemocratica ma democratica, in senso obamiano. Obama è giovane, nero, ambientalista, dialogante con l'Islam. Ed è anti-comunista. Ecco: dobbiamo finalmente avere il coraggio di dire che il PD è un partito fraternamente anti-comunista". Ma non basta. Incalzato su quale potrebbe essere la reazione dei militanti provenienti dall'ex PCI a una simile affermazione, Emiliano ha risposto: "Il PD deve sventolare la bandiera americana. Deve essere un partito europeo, occidentale, anti-comunista. Anch'io sono stato iscritto al PCI, ma avremmo imbracciato le armi per difendere l'Italia in caso di invasione sovietica. Il discorso più anti-comunista l'ha fatto Enrico Berlinguer a Mosca. Ai militanti post-comunisti bisogna dire di prendere atto di com'è fatto il Paese". Emiliano, che si è poi ricandidato a segretario regionale a dispetto della volontà del suo ex alleato D'Alema, non fa certo mistero delle sue ambizioni. Così alla domanda se punta a un ruolo più alto di quello di segretario regionale risponde: "In Puglia voglio che sia assicurata la linea del rinnovamento. E dopo due mandati mi sembra giusto che sia venuto il momento di portare la mia esperienza nel PD nazionale". Intanto Emiliano continua imperterrito a tessere i suoi rapporti trasversali e a dar conferme del suo anticomunismo. Così ha disertato la festa del PD di Genova ma è andato, e si è trattenuto un giorno in più ("Per seguire l'emozionante lectio del presidente di Cl Julian Carron sulla vita di San Paolo"), alla kermesse di Comunione e liberazione di Rimini. Nell'occasione, intervistato da "la Repubblica" del 27 agosto, ha anche precisato la sua concezione del partito che a suo dire dovrebbe "avere una dimensione federale". E a proposito di federalismo ha detto che sul tema non riusciva a trovare punti di dissenso con il governatore ultraliberista e secessionista della Lombardia, Roberto Formigoni: "Mi ha fatto piacere conoscere Formigoni: uno con cui è difficile non andare d'accordo. Certo, il confronto elettorale obbliga a sottolineare le differenze quando in realtà su molti dei problemi siamo d'accordo". (sic!) 2 settembre 2009 |