In relazione all'inchiesta sul finanziamento a una coop Chiesto il processo per Errani Il governatore dell'Emilia-Romagna è accusato di falso ideologico per aver favorito suo fratello Giovanni Doverose le dimissioni Dal nostro corrispondente dell'Emilia-Romagna Non ha fine, nonostante tutto sia in mano alla magistratura borghese, il vortice giudiziario che vede coinvolti politici di "centro-destra" e "centro-sinistra", nonché falsi comunisti e revisionisti. Un'onta di vergognoso malaffare che attraversa le istituzioni borghesi dalla testa ai piedi e getta ulteriore discredito su di esse. Questa volta a finire nell'occhio del ciclone giudiziario è il potente governatore (da 9 anni) della regione Emilia-Romagna Vasco Errani, uomo di punta del PD, presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e commissario straordinario per il terremoto in Emilia, che nel marzo scorso ricevette un avviso di fine indagine per falso ideologico nell'inchiesta relativa al finanziamento di un milione di euro, erogato nel 2006 dalla regione alla cooperativa Terremerse di Bagnacavallo (Ravenna) allora presieduta da Giovanni Errani, fratello del governatore, indagato per truffa e falso. Il milione sarebbe servito per la costruzione di una cantina a Imola. Soldi ottenuti indebitamente, secondo i magistrati, visto che i lavori non erano ancora ultimati al momento della scadenza prevista dal bando per ricevere i fondi. Alla fine di luglio è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio dei 9 coinvolti nell'indagine, compreso Vasco Errani al quale viene contestato, assieme ai due funzionari regionali Filomena Terzini e Valtiero Mazzotti, di aver dichiarato il falso in una relazione spedita in procura nel 2009, a pochi giorni dall'articolo de Il Giornale della famiglia del neoduce Berlusconi che accusava il governatore di aver favorito il fratello. Ed è proprio quella difesa scritta, nella quale si sostiene la presunta correttezza della procedura seguita dai suoi uffici, che ha coinvolto Errani nell'indagine, il quale era stato interrogato dai pubblici ministeri ai primi di giugno ma evidentemente senza convincerli. Ora la parola passa al giudice per le udienze che presumibilmente deciderà il prossimo 7 novembre. In sostanza si contesta la concessione di un permesso, e non di una variante in corso d'opera come affermato nella relazione redatta secondo l'accusa "su istigazione di Errani", dal Comune di Imola il 23 maggio 2006, otto giorni prima del termine per la fine dei lavori, per i quali era stato erogato un finanziamento di un milione di euro con la giustificazione, falsa, che i lavori di costruzione della cantina fossero terminati entro il 31 maggio 2006. Infatti il certificato di inizio lavori giunse al Comune solo il 29 maggio, e quello di fine lavori il 30 maggio (!). Ad Errani è giunta "Piena solidarietà e fiducia" tra gli altri dal presidente della provincia di Forlì-Cesena, Massimo Bulbi, dal vice, Guglielmo Russo, dall'assessore al lavoro Denis Merloni, dal consigliere regionale PD, Tiziano Alessandrini, mentre Gian Guido Naldi, capogruppo SEL in Regione, afferma "Non credo sia il caso di chiedere le dimissioni, se poi ci sarà una condanna vedremo". Dalla "opposizione" di "centro-destra" sinora i toni sono stati molto bassi anche fra chi ha insistito per far emergere la vicenda, questo forse perché con le dimissioni di Errani e quindi con le conseguenti elezioni regionali anticipate, non si raggiungerebbero i 30 mesi di contributi obbligatori per l'ottenimento dell'assegno vitalizio minimo, previsto con il versamento dei contributi per il periodo necessario restante anche in caso di non rielezione successiva. Per i marxisti-leninisti, invece, Errani si deve dimettere subito in quanto è troppo pesante il sospetto che grava sulla sua amministrazione accusata di aver favorito suo fratello, peraltro in un momento come questo nel quale la Regione, così come le altre amministrazioni nazionali e locali, sono impegnate a taglieggiare le masse lavoratrici e popolari falcidiando i servizi sociali e i contributi a chi si trova più in difficoltà per i morsi della crisi capitalistica. 1 agosto 2012 |