Un grave errore politico Il PMLI considera la contestazione fisica a Gianni Rinaldini, Segretario generale della Fiom, da parte di un gruppo di iscritti a Slai Cobas un grave errore politico. Sia perché occorre la più larga unità dei lavoratori e dei sindacati per impedire alla Fiat di disfarsi di lavoratori e di stabilimenti per realizzare la sua operazione espansionista con la Chrysler e la Opel. Sia perché la Fiom costituisce la punta più avanzata della Cgil che rischia di allinearsi alla Cisl e alla Uil che già collaborano con i padroni e il governo del neoduce Berlusconi. Pertanto l'auspicio del PMLI è che lo Slai Cobas, riconoscendo il proprio errore di Torino, riconquisti la sua unità di azione con la Fiom contro il disegno antioperaio e antisindacale della Fiat di Montezemolo e Marchionne spalleggiata dal governo. I conti, se necessario, non si devono fare quando la battaglia sindacale è ancora in corso, bensì alla conclusione, quando sapremo con sicurezza, alla luce dei fatti concreti, chi è stato fino in fondo con i lavoratori Fiat e chi ha capitolato. Al momento, su questa battaglia, anche se lo Slai Cobas ha un conto aperto con lui per un accordo precedente, non c'è alcun motivo per scaricare la propria rabbia su Rinaldini, al quale va la solidarietà del PMLI. Va da sé che nessun lavoratore Fiat deve essere licenziato e che gli stabilimenti di Pomigliano d'Arco e di Termini Imerese non devono essere chiusi. L'Ufficio stampa del PMLI Firenze, 18 maggio 2009 |