Come esordio non c'è male La capogruppo del M5S elogia il fascismo e la cancellazione dell'art. 18 Roberta Lombardi dice anche un'enorme bugia: "Il fascismo ha attinto a piene mani dal socialismo". A suo dire "l'articolo 18 è un'aberrazione" L'Anpi condanna. Forza nuova solidarizza "Se parliamo delle ideologie, penso all'episodio recente di 'Grillo che apre a Casapound'. Prima questione: qualcuno mi dice, finché esistono loro il fascismo non sarà morto, quindi non mi dire che questa ideologia non rappresenta una minaccia presente. Da quello che conosco di Casapound, del fascismo hanno conservato solo la parte folcloristica (se vogliamo dire così), razzista e sprangaiola. Che non comprende l'ideologia del fascismo, che prima che degenerasse aveva una dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal socialismo, un altissimo senso dello Stato e la tutela della famiglia. Quindi come si vede Casapound non è il fascismo ma una parte del fascismo. E quindi solo in parte riconducibile ad esso". Questo il biglietto da visita con cui Roberta Lombardi si è presentata sulla scena politica, dopo essere stata appena nominata capogruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle, e come inizio è piuttosto inquietante. Questa grave dichiarazione l'aveva fatta il 21 gennaio scorso sul suo blog internet, ma solo adesso che è entrata sotto i riflettori per essere balzata improvvisamente dall'anonimato a una delle cariche più importanti del Movimento, è stata notata e rilanciata dalla stampa. La frase intendeva essere una difesa di Grillo per la sua inqualificabile apertura ai fascisti di Casapound, e una risposta all'ondata di giusta indignazione che ne era subito seguita sui blog del M5S. Ma la sua posizione è, se possibile, ancor più grave di quella del suo leader, con il tentativo maldestro di difenderlo avventurandosi in un'operazione di revisionismo storico teso a negare da una parte l'ideologia fascista di Casapound, riducendola a un fatto "folcloristico", e dall'altra a rivalutare la parte "buona" del fascismo mussoliniano. E quel che è ancor più vergognoso, ricorrendo allo stantio falso storico del fascismo come "costola" del socialismo, così da esaltare il primo rivalutando la sua "anima sociale", e screditare il secondo, attribuendogli la colpa di essere stato il suo terreno di coltura originario. Pioggia di proteste e di critiche sulla rete Appena questa dichiarazione è arrivata alle orecchie del grande pubblico, il blog della capogruppo M5S è stato intasato da centinaia di proteste e di critiche indignate: oltre 500 post, tra cui naturalmente molti di antifascisti non elettori del Movimento, ma anche diversi post da parte di suoi elettori che non si sono limitati solo a una difesa di bandiera, spesso anche stizzita e insultante come hanno fatto certi altri militanti, ma hanno espresso forti perplessità e riserve e in diversi casi sono arrivati a chiedere alla Lombardi, per fugare ogni dubbio, un pubblico ed esplicito pronunciamento antifascista. Cosa che però quest'ultima si è ben guardata dal fare, limitandosi a postare una sorta di equivoca "precisazione" che non ha fatto altro che confermare i peggiori sospetti sul suo vero pensiero. Dicendosi "allibita dalle strumentalizzazioni in atto su una frase estrapolata da un post sul mio blog. Quella espressa era una analisi esclusivamente storica di questo periodo politico, che naturalmente condanno. In Italia il fascismo così come il comunismo è morto e sepolto da almeno trent'anni", Roberta Lombardi spiegava infatti che il suo discorso si riferiva "al primo programma del 1919, basato su voto alle donne, elezioni e altre riforme sociali che sembravano prettamente socialiste rivoluzionarie e non certamente il preludio di una futura dittatura". Dittatura, concludeva poi sbrigativamente la blogger, che venne solo successivamente "in un crescendo di violenza. Fino ad arrivare al razzismo e la guerra. Questo il mio giudizio storico e politico, negativo su quell'esperienza. Ora possiamo pensare all'Italia del 2013". Una pezza peggiore del buco, insomma, che ribadiva non solo la "bontà" del primo fascismo ma anche la sua completa scomparsa da decenni, così da scantonare alla richiesta di dichiararsi in maniera netta a favore dell'antifascismo e prendere ufficialmente le distanze dai fascisti di Casapound e di ogni altro travestimento politico. Tant'è vero questo, che la sua "spiegazione" è stata nuovamente e ancor più subissata di critiche, ben 1.800 post nel giro di un paio di giorni. Non era un infortunio l'apertura a Casapound Qualcuno le ha anche ricordato che cosa fu il fascismo della prima ora, tra il 1919 e il 1922, postando un lunghissimo elenco degli assalti e degli incendi alle Case del Popolo e alle Camere del Lavoro, gli assassinii di operai, sindacalisti e militanti di sinistra, gli eccidi nelle piazze, e tutte le nefandezze commesse dalle squadracce nere di Mussolini. A nome dell'Associazione partigiani d'Italia (Anpi), il suo presidente Carlo Smuraglia le si è rivolto chiedendole di spiegare "in che modo e quando il fascismo avrebbe dimostrato un 'altissimo senso dello Stato' e quando sarebbe cominciata la 'degenerazione'. Se prima o dopo gli incendi delle Case del popolo, le aggressioni, le botte e le purghe a chi veniva considerato antifascista, la marcia su Roma, la progettata occupazione del parlamento, gli omicidi compiuti già prima che il fascismo salisse al potere; e magari se prima o dopo le leggi razziali". Anche la Fiom di Bologna ha protestato ricordando che "il fascismo salì al potere grazie al finanziamento di grossi potentati economici e, non ultimo, bruciando e devastando innumerevoli Camere del lavoro e picchiando i lavoratori". Ma né Lombardi né Grillo né Casaleggio si sono degnati di rispondere a queste sacrosante critiche, molte delle quali espresse dai loro stessi militanti ed elettori. Ciò dimostra purtroppo che la vergognosa apertura di Grillo a Casapound non è stata un semplice infortunio, e che invece l'ideologia del M5S non solo è interclassista, come confermano del resto certi altre eloquenti dichiarazioni antioperaie che la Lombardi ha fatto sul suo blog a favore dell'abolizione dei sindacati e contro il referendum per il ripristino dell'articolo 18, che considera "un'aberrazione", ma rifiuta per principio e di fatto anche ogni discriminante antifascista. E infatti i fascisti lo hanno capito benissimo, come dimostra il comunicato di Forza Nuova, che ha espresso prontamente "solidarietà a Roberta Lombardi che ha sperimentato sulla sua pelle la libertà di pensiero che vige in Italia". Lo si vede anche dai toni rabbiosamente anticomunisti e aggressivi di certi interventi sul blog in difesa della Lombardi, che fanno intuire un'infiltrazione in atto nel M5S da parte di elementi fascisti o comunque fascistoidi e anticomunisti, incoraggiati evidentemente da posizioni ambigue come quelle espresse da Grillo e dalla capogruppo alla Camera. Infiltrazioni su cui invitiamo i militanti del M5S sinceramente democratici e antifascisti ad aprire bene gli occhi e a combatterle senza ambiguità e tentennamenti. 13 marzo 2013 |