Col pretesto di combattere il terrorismo Il vertice dei Paesi del Mediterraneo si propone di oscurare i siti "estremisti" Una misura fascista Lo scorso 23 e 24 novembre si è svolta a Venezia, sotto la presidenza dell'italiano Roberto Maroni, la XIV Conferenza dei ministri dell'Interno dei Paesi del Mediterraneo Occidentale (CIMO) che riunisce i rappresentanti di 10 paesi delle due sponde del Mediterraneo (Spagna, Portogallo, Francia, Italia, Malta, Marocco, Tunisia, Libia, Algeria e Mauritania), oltre alla Commissione europea, presente in veste di osservatore. Fra i temi della conferenza vi erano la lotta contro la criminalità organizzata e la lotta contro le migrazioni illegali ma soprattutto la lotta al terrorismo, citata al primo punto della dichiarazione finale. "I ministri hanno auspicato l'avvio di una riflessione sui migliori strumenti per sensibilizzare i media sui vari aspetti della lotta contro il terrorismo e l'estremismo portatore di violenza", riporta la dichiarazione quale premessa delle decisioni adottate dai ministri presenti. Fra le quali, quella di "intensificare gli sforzi per prevenire e impedire l'uso, a fini terroristici, delle nuove tecnologie di informazione e di comunicazione, tra cui Internet e, per quest'ultimo strumento, impedire la presenza di siti che fanno apologia del terrorismo e la fruizione e diffusione telematica di documenti audio e video di natura estremista". In altre parole si tratta della proposta di oscurare i siti Internet definiti "estremisti". Una misura chiaramente fascista, fatta passare col pretesto di combattere il terrorismo. 27 gennaio 2010 |