L'Europa verso la recessione Per la prima volta il Pil trimestrale in calo Inflazione Usa ai massimi dal '91 Se gli Usa piangono per l'aggravarsi della crisi, che ai fallimenti financo di grandi società finanziarie vede unita una crescita dell'inflazione ai massimi dal '91, l'Europa non ride. Anzi i dati affermano che l'economia europea si avvicina alla recessione. Nel secondo trimestre del 2008 il prodotto interno lordo (Pil) nei paesi dell'area dell'euro ha fatto registrare una caduta dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. Per i 27 la flessione è contenuta a solo uno 0,1%. Un dato negativo che non si registrava dalla nascita dell'eurozona nel 1998; da allora il dato peggiore era del secondo trimestre 2003 quando si era registrata una crescita "zero". La frenata è comune ai principali paesi europei fra i quali l'Italia che registra una riduzione dello 0,3% e la Germania che con meno 0,5% è probabilmente già entrata in recessione, secondo il vice ministro tedesco dell'Economia, Walther Otremba. Già il 14 agosto la pubblicazione di un'indagine della Banca centrale europea aveva registrato che il dato di crescita annua per il 2008 era fermo all'1,6%, con la prospettiva di una crescita ancora minore, l'1,3%, nel 2009. Aumenta invece la disoccupazione stimata al 7,2% nel 2008 e al 7,4% nel 2009 con una correzione al rialzo di 0,3 punti nel 2009 rispetto le precedenti previsioni. Un andamento confermato anche dal presidente della Banca Centrale Europea, Jean Claude Trichet, che intervenendo il 10 settembre al parlamento Europeo, ha sottolineato che l'incertezza sulle prospettive di crescita dell'Eurozona resta "particolarmente alta con rischi legati all'impatto negativo della crisi dei mercati finanziari" e ha prefigurato una possibile inversione di tendenza solo nel 2010. Mentre il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, ha prefigurato "il rischio di una recessione tecnica per il 2008. Questo rischio comincia a planare sulla zona euro". Una recessione accompagnata dall'aumento dell'inflazione le cui stime per il 2008 e il 2009 sono riviste al rialzo di più di mezzo punto; l'inflazione attesa è adesso del 3,6% nel 2008 e del 2,6% nel 2009. L'inflazione reale, lo sappiamo, è molto più alta. Situazione grave e simile a quella Usa dove altro dato rivelatore della recessione in atto è quello della crescita della disoccupazione. Da luglio a agosto il tasso di disoccupazione è salito dal 5,7% al 6,1%, con quasi 90 mila posti di lavoro persi in gran parte nelle industrie. Si tratta del peggiore risultato dopo quello registrato nel settembre del 2003. Settembre è iniziato con decine di migliaia di lavoratori sulla strada per i fallimenti a catena. 17 settembre 2008 |