L'interminabile festoso e colorito corteo per l'uguaglianza, i diritti, il lavoro 1 milione per i diritti dei gay in piazza a Roma Pieno successo dell'Europride. Presente il PMLI. Contestati e fischiati i fascisti Alemanno e Polverini Lady Gaga chiede ai governi di riconoscere i diritti civili per i GLBT Dal corrispondente della Cellula "Rivoluzione d'Ottobre" di Roma Sabato 11 giugno, si è tenuta la più importante della lunga serie di iniziative culturali e politiche inaugurate il primo di giugno e proseguite senza sosta fino al 12. Con un lungo e colorato corteo, che dalla stazione Termini ha invaso le vie del centro fino al Circo Massimo, più di 500 mila, della comunità LGBT italiana ed europea, appartenenti alle varie associazioni dal Circolo Mario Mieli all'Arcigay e altre, ma anche tanti giovani e famiglie, insieme hanno sfilato per la parità dei diritti. Il corteo come sovente è stato molto pittoresco, caratterizzato più dalla musica, dalle esibizioni estrose dei partecipanti e dai grandi carri, che da slogan politici chiari che rimandassero ai motivi della "parata" che nonostante tutto ha avuto una gran visibilità, supportata, e non solo seguita, da diversi media televisivi, radiofonici e telematici. Una grande visibilità mediatica non sfruttata appieno, dove ha prevalso la scenografia alla politica, complice anche una quasi completa diserzione dei partiti parlamentari. All'arrivo al Circo Massimo, la folla invece di scemare è andata aumentando, e fino a tarda serata sotto al palco alla fine era impossibile trovare uno spazio vuoto e la folla si è addirittura andata raddoppiando, contandosi quasi a 1 milione, in attesa dell'esibizione di Lady Gaga. Al Circo Massimo è stato anche presente, per quanto era possibile, il PMLI, con la bandiera e il corpetto, ha girato tra i colori della folla, distribuendo gli ultimi volantini della campagna per i 4 sì al referendum e diffondendo anche alcune copie de "Il Bolscevico". È stata una bella manifestazione, sofferta e preparata al meglio sormontando mille difficoltà. Quasi autofinanziata, sono mancati del tutto sponsor importanti, infatti nemmeno l'annuncio della presenza di Lady Gaga come ospite d'"eccellenza" ha smosso la situazione in un avvenimento importante e di portata europea. A ogni modo tanti eventi itineranti si sono calati nella realtà romana e hanno spianato il terreno alla parata di sabato. Il primo giugno in piazza Vittorio Emanuele è stato aperto nella capitale uno spazio al dialogo, al confronto e all'approfondimento culturale e anche politico, il Pride Park, centro di raccordo di associazioni e artisti, dove insieme al divertimento è stato possibile confrontarsi sui diritti umani e civili fondamentali che in Italia ancora sono lontani dall'essere estesi completamente agli omosessuali. Naturalmente non sono mancate le provocazioni, pochi giorni prima dell'inizio del Pride Park i fascisti di Forza Nuova hanno cercato di rovinare come al solito le cose, tappezzando i muri intorno alla piazza Vittorio Emanuele di manifesti contro l'Europride anche piuttosto approssimativi e brutti. Poi la notte prima del primo giugno, sempre in piazza Vittorio, è comparso uno striscione vigliacco di Militia Christi riportante le parole "Welcome to Pride Pork!". Tutto è stato prontamente denunciato e non ha arrestato le iniziative dei giorni a seguire e la loro buona riuscita. Forza Nuova e Militia Christi si sono rifatti sotto senza vergogna il giorno della grande manifestazione organizzando due contromanifestazioni non autorizzate a porta Metronia e piazza San Giovanni, dove sono stati lanciati slogan d'odio verso i gay, e poi esibendo al Colosseo uno striscione per pochissimi secondi. Sono stati comunque bloccati e dispersi con insolita prontezza dalle "forze dell'ordine". Invece, all'inizio del corteo, come aveva preannunciato, ha fatto la sua presenza inopportuna la fascista Polverini, subito contestata duramente dallo spezzone che le stava intorno appena accortosi della sua fastidiosa presenza, al tono di "vattene fascista", cercando di cacciarla il prima possibile. Mentre al Circo Massimo durante il discorso di Lady Gaga, quando è stato citato Alemanno tra i ringraziamenti per la buona riuscita dell'evento si sono subito alzati i fischi dei manifestanti sotto il palco. Per quanto riguarda Lady Gaga, all'artista va sicuramente riconosciuto il merito di aver dato una visibilità ancor più speciale a un corteo in favore dei diritti LGBT senza precedenti qui a Roma e in Italia, che avvenuto a poco più di un mese di distanza dalla beatificazione di Wojtyla ha fatto storcere il naso a tutti i fascisti che sono rimasti inermi e reso Alemanno piccolo e impotente, costretto a non rischiare brutte figure. Da una parte questo, dall'altra lo spessore politico della manifestazione è rimasto basso e Lady Gaga per quanto si prodighi in favore dei LGBT, chiedendo ai governi di riconoscere i loro diritti, resta senz'altro un fenomeno in mano alla borghesia e un simbolo di individualismo quasi sfrenato, a sostenerlo basta il passaggio del discorso dove parla del suo abito. Infine, rimane positivo il grande appoggio delle masse e di tutto il popolo romano, ne sono la prova la contestazione della solita e inopportuna Polverini, ricacciata via al grido di "fascista" e i fischi ad Alemanno. Ma ancora c'è da sottolineare la batosta subita dai fascisti di Forza Nuova e di Militia Christi che questa volta hanno avuto solo il tempo di dimostrarsi lontanissimi dalle masse e di confezionarsi una nuova figuraccia. 15 giugno 2011 |